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Evviva Mussolini
a cura di Sandro Invidia



La Mussolini, per intenderci: sempre fascista, spesso antipatica, mai troppo fine, ma su alcune questioni autenticamente - sorprendentemente, visti gli antenati concordatari - laica.
Si vota sulla fecondazione eterologa, e lei si dice favorevole. Esattamente come, nel recente passato, si è detta favorevole alle coppie di fatto.
La laicità, direbbe quello, uno mica se la può dare: o ce l'ha o non ce l'ha.
I cattolici non ce l'hanno: a qualunque schieramento appartengano, a destra come a sinistra, essi ritengono che non sia sufficiente essere liberi di praticare la propria fede ed applicare i propri convincimenti morali.
Vogliono che agli altri sia impedito di fare altrettanto! Bravi.
Intanto gli accademici disquisiscono sulla famiglia e stabiliscono che la mia, composta di due persone liberamente e consenzientemente conviventi, più figli, non lo è.
Perbacco, lo so già! Senza scomodare il Centro di bioetica, ho un amico, sposato e padre di due splendidi bambini, che me lo ripete in continuazione, tutte le volte che accampo scuse per non andare a puttane con lui:
"Sposati! Fatti una famiglia! Vedrai che dopo ti viene la voglia!" mi dice.
Chissà!?
Devo dire, però, che tutta questa storia della eticità mi convince poco: a giudicare da quanto riferito dai quotidiani, pochissimi di quelli che hanno legiferato in materia di fecondazione omologa ed eterologa ne capiscono qualcosa.
In compenso, capiscono bene altre questioni. Le economiche soprattutto.
Che ci sia dietro il trucco?