Questiones ad Thalassium, 63, in PG 90, 666‑670.
La fulgida e splendente grandezza della Chiesa fu un tempo annunziata al profeta Zaccaria con la visione di un candelabro d'oro puro (Zc 4, 2). Penso che quel simbolo fosse destinato a mostrare la potenza e la novità del mistero ecclesiale.
Questo candelabro è infatti d'oro massiccio, perché la Chiesa è pura, incontaminata e degna di ogni benedizione; senza poter subire contraffazioni di alcun genere, essa apportatrice della vera luce.
L'oro è inalterabile: sepolto, non si offusca ne si guasta causa della ruggine; gettato nel fuoco, non si consuma. Inoltre, per una sua speciale proprietà, irrobustisce e rinnova la forza visiva di chi lo guarda.
La gloriosa Chiesa di Dio concorda dunque realmente con la natura purissima dell'oro. Essa è inalterabile, perché nulla di estraneo e di fittizio corrompe nel suo seno il mistero della conoscenza di Dio. La Chiesa è pura, perché rifulge dello splendore scintillante delle virtù; è incorrotta, perché nessuna passione la deturpa; è inviolata. perché inaccessibile a qualsiasi spirito maligno.
Simile a oro, puro, la Chiesa non è offuscata dalla ruggine del male, prodotto dalle vicende terrene. Incorruttibile e inalterabile, non riescono né a consumarla il fuoco delle ricorrenti persecuzioni, né a scuoterla le forti e rinnovate tempeste scatenate dalle eresie.
La Chiesa non è mai sminuita né intellettualmente né vitalmente, perché la sua fede e i suoi costumi restano Integri. Infatti, mai il peso e la gravità delle prove causano in lei decadenza o cedimenti di sorta, ma essa trova nella grazia di Dio la forza intellettuale necessaria per conservare piamente la fede.
La Chiesa invita i peccatori a conversione e offre loro la luce della vera scienza; protegge quelli che amano contemplare i suoi misteri, perché conserva integra la verginità della loro mente. La Chiesa, infine, rianima quanti sono in preda all'angoscia, e con la parola di esortazione rinnova il loro animo infermo.
La lampada posta sul candelabro, di cui parla la Scrittura, è la luce del Padre, quella vera, che illumina ogni uomo che viene al mondo (Gv 1, 9). E' il Signore nostro Gesù Cristo che, prendendo da noi la nostra carne, divenne e fu chiamato lampada, cioe sapienza e parola connaturale al Padre.
E' questa lampada che la Chiesa di Dio mostra con fede e amore nella predicazione, e che viene tenuta alta splende agli occhi dei popoli nella vita santa dei fedeli nella loro condotta ispirata ai comandamenti. Essa fa luce a tutti quelli della casa, cioè a tutti gli uomini di questo mondo. La stessa divina Parola infatti dice che non si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa (Mt 5,15).
Il Verbo chiama sé stesso lucerna, in quanto, pur essendo Dio per natura, si fece uomo per dispensare la sua luce.
E anche il grande Davide comprese tutto questo, io penso, quando chiamò il Signore lucerna, dicendo: Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino (Sal 118, 105).
La Scrittura parla del nostro Salvatore come di una lucerna, perché egli ci libera dalle tenebre dell'ignoranza e del vizio. Dissipando l'ottenebramento dovuto all'errore e le fosche ombre del peccato, Cristo diviene per tutti via di salvezza. Con la luce della conoscenza e della virtù egli guida al Padre coloro che camminano con lui sulla via della giustizia e dei comandamenti divini.
Quanto al lucerniere, esso rappresenta la santa Chiesa, perché in lei risplende la parola di Dio mediante la predicazione; con i bagliori della verità essa illumina quanti si trovano in questo mondo come in una casa, arricchendo le intelligenze con la conoscenza di Dio.
Questa parola annunziata non vuole essere in nessun modo tenuta sotto il moggio, ma posta bene in alto, dove più sublime è la bellezza della Chiesa. Infatti, finché la parola è nascosta dalla lettera della legge come da un moggio, lascia tutti privi della luce eterna. Essa non può trasmettere la visione spirituale a chi non si sforzi di togliere il velo del senso materiale e può addirittura fuorviare verso l'errore.
Poniamo invece la lucerna sopra il lucerniere, cioè sulla santa Chiesa, in modo che dall'alta cima d'una ínterpretazione autentica ed esatta mostri a tutti lo splendore delle verità divine.