Processi, indagini e misteri
Una storia lunga 35 anni
La Banca dell'Agricoltura
dopo l'esplosione
La vicenda giudiziaria legata alla strage di piazza Fontana è arrivata alla conclusione dopo trentacinque anni, undici processi e quattro procedimenti approdati in Cassazione. Queste alcune delle principali tappe dell'inchiesta.
12 dicembre 1969. Un ordigno esplode nella Banca Nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana a Milano: 17 morti e 84 feriti.
15 dicembre 1969. A Milano l'anarchico Giuseppe Pinelli muore precipitando da una finestra della questura mentre viene interrogato. Lo stesso giorno è arrestato Pietro Valpreda.
23 febbraio 1972. Si apre a Roma il primo processo. Dopo quattro giorni la Corte si dichiara incompetente e rinvia gli atti a Milano.
13 ottobre 1972. La Cassazione assegna la competenza a Catanzaro, perché a Milano possono esserci problemi di ordine pubblico.
23 febbraio 1979. A Catanzaro si conclude il processo, cominciato il 18 gennaio 1977. Ergastolo per Freda, Ventura e Giannettini. Quattro anni e mezzo per Valpreda e Merlino per associazione sovversiva.
12 agosto 1979. A Buenos Aires viene arrestato Giovanni Ventura.
23 agosto 1979. Franco Freda viene catturato in Costa Rica.
20 marzo 1981. A Catanzaro si conclude il processo di secondo grado. La sentenza assolve per insufficienza di prove dall' accusa di strage Franco Freda e Giovanni Ventura ma li condanna a 15 anni per attentati a Padova e Milano. Confermate le condanne di Valpreda e Merlino per associazione sovversiva.
Assolto Giannettini.
10 giugno 1982. La Corte di Cassazione annulla la sentenza d'appello di Catanzaro e rinvia il processo a Bari. Confermata solo l'assoluzione di Guido Giannettini.
1 agosto 1985. A Bari la Corte d'assise d'appello assolve per insufficienza di prove Freda, Ventura, Merlino e Valpreda.
27 gennaio 1987. La Cassazione respinge i ricorsi degli imputati di Bari contro la sentenza di secondo grado, rendendola definitiva.
27 marzo 1987. A Caracas è arrestato Stefano Delle Chiaie ritenuto coinvolto nella vicenda con Massimiliano Fachini.
20 febbraio 1989. La Corte d'assise di Catanzaro assolve Delle Chiaie e Fachini per non avere commesso il fatto. Delle Chiaie viene scarcerato.
11 aprile 1995. A Milano, per una inchiesta parallela, il giudice istruttore Guido Salvini rinvia a giudizio Giancarlo Rognoni, Nico Azzi, Paolo Signorelli, Sergio Calore, Carlo Digilio e Ettore Malcangi e trasmette a Roma gli atti che riguardano Licio Gelli per il reato di cospirazione politica.
Luglio 1995. Delfo Zorzi e Carlo Maria Maggi sono iscritti nel registro degli indagati con l'accusa di strage.
8 giugno 1999. Sono rinviati a giudizio per strage Zorzi, Maggi e Giancarlo Rognoni; per favoreggiamento Stefano Tringali. In seguito viene rinviato a giudizio anche Carlo Digilio.
24 febbraio 2000. Davanti ai giudici della seconda Corte d'assise di Milano inizia il processo.
30 giugno 2001. I giudici della seconda Corte d'assise accolgono le conclusioni dell'accusa e condannano Zorzi, Maggi e Rognoni all'ergastolo. Tre anni a Tringali, prescritto Digilio.
19 gennaio 2002. Depositate le motivazioni. I pentiti Digilio e Siciliano sono credibili.
6 luglio 2002. Muore Pietro Valpreda, 69 anni, il ballerino anarchico che fu il primo accusato per la strage.
16 ottobre 2003. A Milano comincia il processo presso la Corte d'assise d'appello.
22 gennaio 2004. Al termine della requisitoria, il sostituto procuratore generale Laura Bertolè Viale chiede la conferma della sentenza di primo grado e invita la Corte a trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica per accertare eventuali reati di falsa testimonianza in alcune deposizioni di testi a difesa.
12 marzo 2004. La Corte d'assise d'appello di Milano assolve Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni, i tre imputati principali della strage, per non aver commesso il fatto. Riducono invece da tre a un anno di reclusione la pena per Stefano Tringali, accusato di favoreggiamento.
21 aprile 2005. Approda di nuovo in Cassazione la vicenda giudiziaria. La Suprema Corte deve esaminare il ricorso presentato dalla Procura generale milanese contro l'assoluzione disposta dalla Corte d'assise d'appello.
3 maggio 2005. La Cassazione chiude definitivamente la vicenda giudiziaria confermando le assoluzioni di Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni.