Apprendiamo, proprio mentre stiamo per diffondere il Notiziario, che la Procura romana ha posto sotto preventivo sequestro il sito italiano di IndyMedia.
Il pretesto un post contenente un fontomontaggio ritenuto offensivo (reato di vilipendio) sia della persona del nuovo Pontefice che della religione cattolica.
Si tratta di un atto repressivo gravissimo, carico di significati politici.
Dove sono finite la declamata separazione Stato-Chiesa, la laicita’ delle istituzioni e della legge, a liberta di espressione e di satira?
Siccome viene chiusa una delle poche voci dell’antagonismo sociale di questo paese, tutti dobbiamo impegnarci affinche’ Indy VIVA!

Il Direttivo della sezione italiana del Campo Antimperialista



http://www.antiimperialista.org
Notiziario del Campo Antimperialista .... 4 maggio 2005
campoantimperialista@tiscali.it


VIA DALL’ IMPERO!
FESTA DEI BRIGANTI
14-17 luglio 2005

Parco della Pinetina
Riotorto di Piombino (LI)

Mentre la protesta sembra tornare a casa i pre-Potenti restano.
Gli imperialisti americani, con l’avallo dei compari europei e delle altre potenze capitalistiche, restano in Iraq, nonostante la Resistenza popolare dia loro filo da torcere.
Restano in Afganistan, malgrado vaste zone siano sotto il controillo della guerriglia.
Tengono d’assedio la Palestina occupata, Cuba, il Venezuela bolivariano.
Restano in Italia, soggiogandola con le loro basi militari e i loro fantocci politici bipolari.
Progettano di intervenire contro la rivoluzione colombiana e ogni nazione loro ostile.
Vogliono imprigionarci nel loro Impero-Guantanamo.
Ma se loro restano noi possiamo Resistere, disobbedire, lottare.
Non si combatte per un giorno o una stagione: se lo si fa per la vita lo si deve fare per sempre.
Quando c’e’ di mezzo la dignita’ degli oppressi, la liberta’ dei diseredati e degli ultimi, il destino dell’umanita’,
si puo’ essere costretti alla ritirata, non al compromesso.
Se come il Che senti sulla tua guancia ogni schiaffo subito dal piu’ debole non puoi restare inerme.
Devi ribellarti.
FALLO!
La lotta rivoluzionaria non e’ un lusso ma una necessita’.

=> festadeibriganti@tiscali.it <=

Per informazioni logistiche: Francesco: 347.1271998
Per prenotazioni: Maria Grazia: 347.9510036

F E S T A .... D E I.... B R I G A N T I.... G L I .... E V E N T I.... P R I N C I P A L I....


Giovedi 14 luglio
ore 17,30 – La verita’ sullla guerra nel Darfur – Incontro dibattito con Omar Khayyam
Ore 22,00 – Altri suoni - Concerti del cantautore SERGIO STARACE e del gruppo salentino CRASI
Venerdi 15 luglio
Ore 17,30 – Europa: protettorato USA o sfida all’impero americano? Se si quale? - Tavola rotonda con i movimenti antagonisti europei
Ore 22,00 Altro Teatro – Quattro ore a Chatila - Con NICOLA PANNELLI e CARLO ORLANDO - Regia di Nicola Pannelli
Sabato 16 luglio
Ore 17,30 – La Resistenza irachena chiama. La sinistra italiana che risponde? - Tavola rotonda
Ore 22,00 – Altri suoni – Concerto di ASSALTI FRONTALI
Domenica 17 luglio
Ore 17,30 – Dentro la crisi della modernita’ occidentale. Impegno rivoluzionario e riscoperta della fede religiosa
Ore 22,00 – Altri suoni – Concerto del gruppo libanese di Mofid Nehme


Ultimissime sul nostro sito

=> Togo in guerra: le responsabilita’ dell’imperialismo francese: http://www.antiimperialista.org/view...&id=1114984662
=> India: gli U.S.A. Inseriscono il Partito Comunista Indiano (Maoista) nella loro “LISTA NERA” dei terroristi: http://www.antiimperialista.org/view...&id=1115139052
=> Svezia: Mobilitazine contro la riunione della NATO: http://www.antiimperialista.org/view...4890&keyword=+


Questo Notiziario contiene:

1. ROMA 20 MAGGIO: PRESIDIO SOTTO L’AMBASCIATA INDIANA
2. CALIPARI-SGRENA: COME DA COPIONE
3. SOLIDARIETA’ CON ORESTE SCALZONE!
4. ROMA, 1-2 OTTOBRE 2005: CONFERENZA INTERNAZIONALE A SOSTEGNO DELLA RESISTENZA IRACHENA


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1. ROMA 20 MAGGIO: PRESIDIO SOTTO L’AMBASCIATA INDIANA

Dopo una iniziale apparente apertura verso i soggetti e i movimenti che in India lottano contro una globalizzazione capitalistica sempre più sfrenata che impoverisce ulteriormente i più mentre arricchisce elites sempre più ristrette, il governo indiano, guidato dal Partito del Congresso e appoggiato da forze che si definiscono di sinistra, ha ripreso a muoversi nel solco tracciato dal precedente governo sciovinista a guida BJP. Il governo del BJP si era particolarmente distinto per l'alleanza filoimperialista con Israele e gli USA, per la repressione del movimento indipendetista in Kashmir, della minoranza Islamica in India e per l'adesione alle politiche economiche imposte dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale. L'attuale governo ha formalmente revocato la Legge per la prevenzione del terrorismo emanata sulla scia del Patriot Act statunitense, ma ha poi introdotto nuove misure altrettanto draconiane che non escono dal paradigma nordamericano della lotta al terrorismo. Come da copione: arresti che in realtà sono sequestri di persona, torture, invio di squadroni della morte paramilitari, distruzione di interi villaggi e sospensione dei più elementari diritti politici, a partire da quello di manifestare. E, ovviamente, piena adesione ai diktat del Fondo Monetario e della Banca Mondiale. I colpiti sono sempre i più poveri e le minoranze oppresse che lottano per cambiare lo stato di fatto: contadini, proletari e sottoproletari delle città e più in generale tutti gli "intoccabili" che osano ribellarsi, le minoranze nazionali e religiose, come gli Adivasi e i Musulmani, i Naxaliti e i Maoisti. Come se ciò non bastasse il governo indiano ha anche provveduto a dar man forte alla monarchia Nepalese per reprimere la ormai pluriennale lotta popolare e contadina. I compagni del Forum per la Resistenza di tutto il popolo indiano (AIPRF) e del Forum in lotta per la Resistenza Popolare (SFPR) ci scrivono: "tacere significa accettare".
Come antimperialisti non possiamo e non dobbiamo accettare e quindi non possiamo tacere!
Manifestiamo tutti il pomeriggio di venerdì 20 maggio a Roma (ore 16), di fronte all'Ambasciata dell'India, per esprimere la nostra solidarietà alle lotte popolari indiane contro lo sfruttamento e l'oppressione capitalistica e per dire ancora una volta no alla guantanamizzazione del mondo.

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2. CALIPARI-SGRENA: COME DA COPIONE

Dopo quasi due mesi dalla sparatoria del 4 marzo, la famosa commissione di inchiesta congiunta ha partorito il suo documento congiunto finale, il cui contenuto è sostanzialmente aria fritta. Si prende atto che fra gli inquirenti americani e quelli italiani ci sono divergenze insuperabili sulla ricostruzione dei fatti e cioè, essenzialmente, sulla velocità della Toyota degli italiani e sui segnali di avvertimento inviati a questi ultimi dalla pattuglia americana. Dovevano ovviamente restare segreti i nomi dei componenti la pattuglia, che a detta degli americani non ha alcuna colpa e ha agito nel pieno rispetto delle regole di ingaggio, regole che danno licenza di sparare su qualunque cosa si muova, fosse pure una foglia. E che dice il governo italiano? Che tutta la vicenda non mette assolutamente in discussione la collaborazione fra Italia e USA nella "lotta al terrorismo" e che a questo punto la palla passa alla magistratura italiana. L'opposizione, compresa la sua componente più radicale, sostanzialmente non mette in discussione questo punto di vista, nè tanto meno chiede l'immediato ritiro delle truppe italiane. E' chiaro che questa vicenda andrà a finire come quella della funivia del Cermis, con buona pace di chi crede che ora ci penserà la magistratura. E che diavolo può fare la magistratura? Infatti gli USA si sono sempre ben guardati da sottoscrivere convenzioni internazionali che consentano ad autorità giudiziarie straniere o internazionali di processare i militari americani (normale, perchè gli USA stessi si sono autoproclamati guardiani del mondo), pertanto l'inchiesta italiana solo per un disguido che ha permesso di svelare gli "omissis" della relazione statunitense non sarà contro ignoti. La tanto sbandierata commissione di inchiesta congiunta non serviva affatto a coadiuvare la magistratura, ma solo a impedire una effettiva indagine italiana: i telefoni usati da Calipari sono arrivati in Italia dopo circa una settimana e la Toyota dopo quasi due mesi, quindi c'è stato tutto il tempo per apportare opportune "correzioni". Inoltre i famosi membri italiani della commissione avevano un ruolo di meri osservatori e agli inquirenti inviati dalla magistratura italiana non è stato nemmeno consentito l'ingresso in Iraq, con la motivazione ridicola della sicurezza (ma di che sicurezza si può parlare in un Paese sotto occupazione militare!!!!). Per giunta, oltre all'aria fritta di cui sopra, si vocifera di filmati ed intercettazioni che proverebbero l'avvenuto pagamento del riscatto, e quindi il finanziamento al "terrorismo" da parte del governo italiano, e il fatto che la Toyota viaggiava a velocità elevata ignorando gli avvertimenti che pure ci sarebbero stati. Questo materiale, qualora esistesse veramente, proverebbe in ogni caso che le autorità statunitensi a Bagdad erano a conoscenza dei movimenti degli italiani e quindi sarebbero comunque responsabili di quanto avvenuto il 4 marzo. Ma di questo si tace e anzi questo materiale è usato anzi in modo ricattatorio nei confronti del governo italiano, nonostante esso sia pienamente complice dell'occupazione militare. In tutto questo spicca poi l'assordante silenzio del c.d. legittimo governo iracheno, sia pure provvisorio e uscente, e della "indipendente" magistratura irachena, che in realtà ha il solo compito di processare Saddam e altri esponenti del precedente regime baathista. Il che dovrebbe fugare ogni dubbio a chi ancora ne avesse su chi realmente comanda in Iraq e sulla giusta necessità, prima ancora che sulla legittimità, della Resistenza irachena.

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3. SOLIDARIETA’ CON ORESTE SCALZONE!

Oreste ha interrotto lo sciopero della fame iniziato piu’ di venti giorni fa ed e’ ora ricoverato per esami clinici. Ricordiamo che la sua iniziativa ''infrangere il silenzio'', era dettata dalla richiesta di amnistia per i militanti condannati negli “anni di piombo” e per aprire un confronto a tutto campo sulle vicende degli anni ‘70. Per saperne di piu’ vai al blog di Oreste: http://orestescalzone.over-blog.com/

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4. ROMA, 1-2 OTTOBRE 2005: CONFERENZA INTERNAZIONALE A SOSTEGNO DELLA RESISTENZA IRACHENA

Qui sotto il testo dell’Appello di questo grande evento politico e la lista dei promotori:

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Sosteniamo la Resistenza irachena!
Verso il quinto anniversario dell’Intifada:
costruiamo un sostegno internazionale per la Resistenza irachena!

Noi sottoscritti convochiamo una conferenza internazionale a sostegno della Resistenza irachena da svolgersi nei giorni 1-2 ottobre 2005, in coincidenza con l’anniversario dell’Intifada. La conferenza si svolgerà in Italia, dove l’opposizione popolare alla guerra e all’occupazione hanno dominato la scena, mentre il governo continua a essere uno dei più importanti alleati degli USA, fornendo circa 3.000 soldati occupanti.

La guerra e l’occupazione dell’Iraq hanno incontrato una massiccia opposizione. Ma tutti coloro che si sono opposti alla guerra e all’occupazione dell’Iraq adesso devono andare avanti, sostenendo in maniera chiara la resistenza irachena che lotta per liberare la propria patria. Non è possibile da una parte essere contro l’occupazione, e dall’altra non sostenere l’impressionante resistenza che in Iraq cerca di scacciare gli occupanti.

Facciamo un appello per il completo riconoscimento della resistenza popolare e armata dell’Iraq. La resistenza irachena è inclusiva di ogni corrente, a prescindere dalla sua posizione politica o religiosa, che resiste all’occupazione sotto il semplice slogan della liberazione della patria irachena.

La Resistenza del popolo iracheno contro l’occupazione imperialista include ogni forma di resistenza, comprese proteste, scioperi, disobbedienza civile, azioni dirette non violente e lotta armata. Inoltre, la resistenza del popolo iracheno contro l’occupazione è parte inseparabile del movimento popolare sul piano internazionale di resistenza e lotta conto gli imperialismi, il sionismo e ogni forma di reazione.

Né le “elezioni” sponsorizzate dagli USA né lo slogan della “democrazia” sono in grado di mascherare la realtà. Dietro le marionette irachene, si trova il regime degli USA, rappresentato dalla gigantesca ambasciata americana nella “Zona verde” di Baghdad. Mentre prosegue il “processo elettorale”, si deruba l’Iraq delle sue risorse petrolifere. Si saccheggiano i suoi tesori culturali. Nel frattempo, un numero crescente di iracheni soffre della mancanza di cibo, di acqua e di corrente. Ogni opposizione politica viene soffocata brutalmente. Fino alle “elezioni”, le carceri sono state piene, con cinquanta arresti al giorno.

L’Iraq è diventato il nuovo simbolo tanto della sofferenza quanto della resistenza della nazione araba. La resistenza irachena è all’avanguardia nel movimento contro l’egemonia americana nel Medio Oriente e nel mondo. La resistenza ha dato nuova speranza all’Intifada palestinese, entrata nel quinto anno della sua lotta contro la brutale occupazione sionista. Ha dato nuove speranze ai milioni che ancora vivono nei campi profughi in Libano, Siria e Giordania. E ha ispirato le masse arabe che lottano per abbattere i regimi fedeli agli USA nel Medio Oriente.

Noi ci dobbiamo raccogliere attorno alla resistenza irachena, perché è il polo principale in grado di fermare l’assalto dell’imperialismo nel Medio Oriente. La lotta per la liberazione dell’Iraq non è solo una lotta per gli iracheni, ma per tutto il mondo. Le masse in Iraq stanno lottando contro lo stesso “Progetto di un nuovo secolo americano”. Grazie alla resistenza irachena, Bush e i guerrafondai americani non hanno potuto procedere all’attacco contro la Siria, la Corea, l’Iran e il Venezuela.

Le potenze imperialiste guidate dagli USA hanno cercato di inserire un cuneo tra il popolo iracheno e mediorientale da una parte, e il movimento contro la guerra e la globalizzazione in Occidente dall’altra, usando la retorica dello “scontro di civiltà” e della “guerra al terrorismo”. Hanno cercato di demonizzare la lotta del popolo iracheno, chiamandola “terrorismo”. In realtà, è la guerra d’aggressione e di occupazione a essere illegale e criminale. La resistenza armata del popolo iracheno contro quella guerra illegale e criminale è giusta e legittima.

La conferenza internazionale che noi proponiamo ha lo scopo di riunire rappresentanti della resistenza irachena e dei popoli del Medio Oriente in lotta assieme alle forze del movimento contro la guerra e la globalizzazione. Speriamo così di rafforzare l’unità tra i popoli che lottano per l’autodeterminazione nazionale e i lavoratori dell’Occidente che soffrono sotto il giogo dei propri governi, impegnati in avventure di guerra e saccheggio all’estero.

Sostegno e riconoscimento della Resistenza irachena!
Rilascio di tutti i prigionieri politici, ritiro di tutte le truppe straniere, riparazioni per le sanzioni e il saccheggio!
Lottiamo contro l’egemonia statunitense e israeliana in tutto il Medio Oriente, e a favore della vittoria della Resistenza irachena e dell’Intifada palestinese!
Facciamo entrare la voce della resistenza nel movimento contro la guerra e la globalizzazione!

PER ADESIONI E INFORMAZIONI: iraqlibero@email.it


Prime adesioni (aggiornate al 30 aprile 2005)


Iraq

Iraqi Patriotic Alliance IPA

Patriotic Democratic Communist Current, Iraq

People's Struggle Movement (Al Kifah), Iraq

Iraqi Flame (Wahaj el-Iraq), Iraq



Associazioni e movimenti di appoggio alla Resisetnza irachena

Danish Committee for a Free Iraq

Comité français de la Conférence internationale de solidarité avec la résistance du peuple irakien

Free Iraq Committee Austria

Free Iraq Committee Germany

Free Iraq Committee Hungary

Free Iraq Committee Italy

Free Iraq Committee Norway

Greek Initiative for Solidarity to Iraqi Resistance

Iraq Committee Lund, Sweden

Iraq Committee Malmö, Sweden

Solidarity Committee for the Arab Cause Spain (CSCA)

Spanish Campaign against Occupation and for the Sovereignty of Iraq (SCOSI)

Mohammed Belfilalya, President of the Young Arab Progressives, Belgium

Ginette Hess Skandrani, President of the solidarity network with Palestinian People "La Pierre et L'Olivier", France



Organizzazioni Internazionali

Anti-imperialist Camp

International League of People’s Struggle (ILPS)

International Leninist Current (ILS)

Organisation of Solidarity of the People of Asia, Africa and Latin America (OSPAAAL)



Medio Oriente e mondo arabo

Al-Moharer

Dr. Hisham Bustani, Anti-Normalisation Committee, Jordan

Movement Loyalty to Men and Earth, Lebanon

Ozgur Der, Turkey

Toufan, Iran

Unified Socialist Left (GSU), Maroc

Chokri Latif, Popular Committee for the Support to the Palestinian People and the Struggle against the Normalisation with the Zionist Enemy, Tunisia

Anti-imperialist Youth Committee against Globalisation, Tunisia



Europa

Action Circle March 24 Thuringia Germany

AGIF, Europa

Arab Palestine Club Vienna Austria (APC)

Communist Party of Greece Marxist-Leninist (KKEml)

Franz Fischer, Anti-imperialist Group, Switzerland

Friends of the Popular Front for the Liberation of Palestine (PFLP) in Europe

German Communist Party (DKP) Thuringia

Human Rights and Dignity (HDR), Germany

Initiativ e.V. Duisburg, Germany

International Committee to Defend Slobodan Milosevic (Irish Section)

Left Front Hungary

Militant Movement of Students Greece

National Peace Council Bulgaria

Offensiv Germany

Patriotic Socialist People's Front, Poland

Red Table East Thuringia Germany

Revolutionary Communist League (RKL) Thuringia Germany

Russian Anti-Globalists

Union of Working People Greece


Asia

Afghanistan Socialist Association (ASA)

All Indian People's Resistance Forum (AIPRF)

Chandraprakash Jha, General Secretary, Peoples Media, India

Communist Mazdoor Kisan Party Pakistan (CMKP)

Kamal Mitra Chenoy, Vice President, All India Peace & Solidarity Organisation (AIPSO)

Left Radicals of Afghanistan (LRA)

Lokayat, Pune, India

Muslim Youth of India (MY INDIA)

People's Democratic Party Indonesia (PRD)


America

Freedom Socialist Party (USA)


Africa

Action for Unity and Socialisme, Tchad



Prime adesioni italiane


-COMITATI IRAQ LIBERO Italia,

-LABORATORIO MARXISTA, Zona apuo-versiliese

-AGINFORM

-UTOPIA ROSSA

-SOCCORSO POPOLARE, Padova

-CAMPO ANTIMPERIALISTA Italia

-ISTITUTO PEDAGOGICO DELLA RESISTENZA

-PROLETARI COMUNISTI

-L.U.P.O. (Lotta di Unità Proletaria), Osimo

-CIRCOLO ISKRA, Viareggio

-ASSOCIAZIONE ITALO-ARABA ASSADAKAH, Roma

-CARC

-UMBRIA CONTRO LA GUERRA

-LEGITTIMA DIFESA

-COLLETTIVO IQBAL MASIQ, Lecce

-CSPAL (Comitato di Solidarietà con i Popoli dell’America Latina)

-CONSURTA COMUNISTA SARDA

-ASSOCIAZIONE PRIMO MAGGIO, Vicenza

-RIVISTA “ERETICA”

-UMBRIA ROSSA

-PRIMOMAGGIO (Foglio di collegamento tra lavoratori precari e disoccupati della zona apuo-versiliese)

-ANTIMPERIALISTI MARCHE

PER ADESIONI E INFORMAZIONI: iraqlibero@email.it