Danke-merci-arigato...

[Jenainsubrica]

Certo, i tedeschi ringraziano Montezemolo no

GIULIANO CITTERIO - Milano
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Forse quando si acquista un’ auto giapponese o tedesca, i giapponesi e i tedeschi ci ringraziano.
Di sicuro se acquisti un’auto Fiat, né gli Agnelli né Montezemolo ci ringraziano. Dall’ alto della loro supponenza, con la puzza sotto il naso di quelli a cui tutto è dovuto, prendono la grana e vanno a fare stabilimenti in Brasile, in Polonia o in Iran. E commissionano i gadget ai cinesi.
Per gli operai Fiat e Alfa non cambia nulla: con la benedizione della triplice li segano o li cassintegrano. E allora ”cui prodest”?


[Data pubblicazione: 04/05/2005]

[Jenainsubrica]

http://www.repubblica.it/2005/e/sezi...iustoespa.html

[Nebbia]

Visto che è politicamente non corretto parlare di dazi alla Cina ecco che la pubblicità obrobrio della Fiat dal sapore strumentalmente nazionalpopolare nel quale invoca un penoso protezionismo di mercato invitando a scegliere italiano piuttosto che altro, ha come alternativa si parla di auto giapponesi, francesi o tedesche ma ecco che non si menziona la Cina, paese che proprio adesso produce monovolume da 4000 euro e che personalmente comprerei. Non tanto per una questione di soldi quanto per una questione di ripicca verso una multinazionale che predica protezionismo solo quando gli conviene e che però produce nel terzo mondo le sue automobili e politicamente promuove nel nostro paese la politica della globalizzazione.

[Jenainsubrica]

Domenica 1 maggio mi trovavo a Portofino in gita.

Nella splendida rada , con le montagne in fiore sullo sfondo, a un certo punto arriva un mega scafo PIRELLI.

E che ti tira fuori a un certo punto?

.....una bella bandiera con un drago cinese sopra!

[Agape]

Originally posted by Jenainsubrica
Certo, i tedeschi ringraziano Montezemolo no

GIULIANO CITTERIO - Milano
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Forse quando si acquista un’ auto giapponese o tedesca, i giapponesi e i tedeschi ci ringraziano.
Di sicuro se acquisti un’auto Fiat, né gli Agnelli né Montezemolo ci ringraziano. Dall’ alto della loro supponenza, con la puzza sotto il naso di quelli a cui tutto è dovuto, prendono la grana e vanno a fare stabilimenti in Brasile, in Polonia o in Iran. E commissionano i gadget ai cinesi.
Per gli operai Fiat e Alfa non cambia nulla: con la benedizione della triplice li segano o li cassintegrano. E allora ”cui prodest”?


[Data pubblicazione: 04/05/2005]

e vogliamo parlare di tutta la cassintegrazione che lo stato paga alla fiat?
e vogliamo mettergli di fianco la ferrari che (almeno fino all'anno scorso) dominava il campionato di F1?
ma sbaglio o fiat e ferrari sono figlie dello stesso padrone? e allora direi che qualcosa decisamente non torna.. meditate la prossima volta che il crucco dovesse malauguratamente vincere un GP!!

[Jenainsubrica]

Ancora più importante, quella che è considerata la potenza economica ‘cinese’ è in realtà la potenza delle multinazionali USA e Europee che si sono insediate su zone costiere cinesi ed esportano i loro prodotti alle proprie ditte nei paesi d’origine USA e Europa.





Mito n. 4. “L’Asia” è la nuova potenza mondiale che sfida l’egemonia mondiale degli USA. Mito n. 4. “L’Asia” è la nuova potenza mondiale che sfida l’egemonia mondiale degli USA.

Realtà: Questa semplicistica ‘profezia’ ha molti punti deboli. Anzitutto “L’Asia” non è un unico blocco compatto , alcuni paesi sono in crisi economica cronica (Filippine, Indonesia, Burma, Nepal e così via) altri sono in lotta fra di loro, mentre altri ancora sono alleati con gli USA contro altri paesi asiatici. L’India, il Pakistan, la Corea del Sud e il Giappone hanno recentemente firmato vari trattati con il regime imperiale USA. La Corea del Sud e la Cina sono in contrasto con il Giappone per alcune dispute su acque territoriali e per le politiche militari. Taiwan è di fatto un alleato USA. Gli Stati Uniti stanno gestendo a proprio favore i contrasti fra Pakistan e India. Ancora più importante, quella che è considerata la potenza economica ‘cinese’ è in realtà la potenza delle multinazionali USA e Europee che si sono insediate su zone costiere cinesi ed esportano i loro prodotti alle proprie ditte nei paesi d’origine USA e Europa. Gli USA hanno aumentato in modo significativo la loro presenza militare in tutta l’Asia con numerose basi militari in Uzbekistan, Kyrgistan, Kazakistab, Afghanistan, Georgia e Irak, e con la prospettiva di altre basi in Ucraina e nelle Filippine.