se non altro tu almeno hai gettato la maschera. la legge non è uguale per tutti, ma si deve applicare in base al conto in banca. 10 in sincerità.In origine postato da Steppen
Immagini benissimo.Giusto.
se non altro tu almeno hai gettato la maschera. la legge non è uguale per tutti, ma si deve applicare in base al conto in banca. 10 in sincerità.In origine postato da Steppen
Immagini benissimo.Giusto.
...?.....
Chissenefrega della "legge"?
E chi ha detto che 'sta roba, "la legge", si debba applicare?
E poi :" uguale per tutti" e' gia',di per se' stessa, un ingiustizia clamorosa!
IO,per esempio, sono mica uguale a te'.
Per fortuna.
Comunque: Un bel 10 anche a te' per la partecipazione e la simpatia!
(Poster Scrittus:
Si,ho gettato la maschera!Sono io: Don Diego de la Verga.)
per l'allegro scempio che fai di apostrofi ed accenti.In origine postato da Steppen
...?...boh!
Chissenefrega della "Legge"?
E poi .." uguale per tutti" ...e' gia' un ingiustizia.
IO,per esempio, sono mica uguale a te'.
Si.Ma anche per l'allegro scempio che faccio di tua sorella, tutti i pomeriggi del terzo lunedi' del mese ,dalle 3 e 45, quando esce dalla lezione di canottaggio,fino alle 4 e 40- 4 e 50 circa.
draghetta lewisky che fai ti metti a fare la provocatrice???In origine postato da DrugoLebowsky
per l'allegro scempio che fai di apostrofi ed accenti.
Prodi al Governo è come Bin Laden all'antiterrorismo
Non ho capito 'sto post.Qualcuno stava cercando di "provocare"?Beh ,meglio cosi'.
Ma mi pare un po'un "parolone".
Io,infatti, non l'avevo nemmeno capito.
Boh.Chisse...
canottaggio con una "n" sola.In origine postato da Steppen
Si.Ma anche per l'allegro scempio che faccio di tua sorella, tutti i pomeriggi del terzo lunedi' del mese ,dalle 3 e 45, quando esce dalla lezione di cannottaggio,fino alle 4 e 40- 4 e 50 circa.
In origine postato da Silvioleo
Il Riformista, 11maggio 2005
di Alberto Mingardi e Paolo Zanetto
Che lo Stato possa intervenire sul mercato serbando intatta la sua aureola di neutralità è un’illusione che misteriosamente sopravvive alla logica. Vediamo se regge alla prova dell’esperienza. Ben venga la decisione della Corte di Giustizia europea, che ha autorizzato il comitato ECIS (European Committee for Interoperable Systems), cioè IBM, Oracle, Nokia, Red Hat e RealNetworks, a sostenere la Commissione nel processo d’appello per il verdetto su Microsoft.
In una lettera datata venerdì scorso, la Corte ha notificato a ECIS d’aver accolto la richiesta a presentarsi accanto all’esecutivo Ue.
Si gioca a carte scoperte: il regolatore si leva l’immacolata divisa arbitrale, ammettendo implicitamente che le ragioni che difende sono sintonizzate su quelle di alcune particolari imprese. Il che non implica necessariamente buone notizie per i consumatori. Il vecchio Adam Smith diceva che quando due uomini d'affari si incontrano il primo loro discorso riguarda come colludere a danno del mercato. L’intreccio degli interessi spesso mira a disinnescare una competizione inevitabilmente faticosa.
L’antitrust è un’istituzione che gode di ampio supporto, lungo tutto lo spettro politico, proprio in virtù del fatto che essa costruisce la propria legittimità su una neutralità costantemente esibita, è supervisore e giudice, non attore e concorrente, nel processo concorrenza. Però immaginare che le regole non influenzino gli esiti è a dir poco ingenuo: e infatti l’interpretazione di categorie elastiche, come quella di posizione dominante, determina di volta in volta situazioni favorevoli per questa o quell’impresa.
Microsoft è stata condannata per il “bundling” di Windows Media Player all’interno del suo sistema operativo, scelta imprenditoriale in qualche modo dovuta in un periodo nel quale l’esplosione della musica on line è comparabile a quella di Internet negli anni Novanta. Si è negato fossimo davanti ad un’evoluzione di Windows, coerente con le diverse necessità e pretese dei consumatori, e si è ipotizzato un gioco sleale per mettere ai margini concorrenti scomodi, regalando del software perché altro non ne venisse acquistato. Lasciando perdere il fatto, di per sé non banale, che Media Player non è “dominante” nel suo segmento di mercato, è ovvio che una decisione di questo tipo ha creato un perdente, Microsoft, e dei vincitori, ovvero quegli stessi competitors che si sostiene sarebbero stati danneggiati da un Media Player diffuso gratuitamente e saldamente integrato in Windows.
La battaglia contro Microsoft è dunque loro tanto quanto lo è della Commissione: ed è un bene per la chiarezza del dibattito pubblico (non per il prestigio e la reputazione delle istituzioni europee) che ciò sia riconosciuto in sede di appello. Non è l’antitrust cavaliere senza macchia al servizio del consumatore: ma in ballo ci sono interessi concretissimi, che non si possono più occultare. Del resto, che cosa guadagna il consumatore dal non avere più qualcosa che, la Commissione avesse deciso altrimenti, avrebbe avuto gratis?
L’approccio alla politica della concorrenza palesato dall’Unione europea sotto la guida del Commissario Monti (pista sulla quale Neelie Kroes sembra proseguire per inerzia) è mosso da preoccupazioni relative al pluralismo dei competitori, più che al benessere dei clienti.
Come ha scritto un analista americano, Robert Levy, per certi versi assistiamo ai primi squilli di tromba di un “welfare state for market losers”, un meccanismo per cui il verdetto dei consumatori viene rovesciato in base a considerazioni di altro genere. Per esempio in omaggio all’idea che avere dieci produttori anziché uno sia un bene di per sé.
Ma l’attacco a Microsoft non può essere giustificato inalberando la retorica del mercato: e il fatto che ora sia, dichiaratamente, una battaglia che vede aziende concorrenti e Commissione schierate fianco a fianco lo dimostra. L’antitrust non è arbitro, fa parte a pieno titolo della squadra in campo contro il colosso di Redmond.
Pubblicato il 11/05/2005
In origine postato da DrugoLebowsky
canottaggio con una "n" sola.
In origine postato da Steppen
Non ho capito 'sto post.Qualcuno stava cercando di "provocare"?Beh ,meglio cosi'.
Ma mi pare un po'..un "parolone".
Io,infatti, non l'avevo nemmeno capito.
Boh..chisse...