Qui di sotto riporto un'intervista ad un'associazione favorevole alla pena di morte per Angelo Izzo.
Voi che ne pensate?
Per certi reati forse può starci.
ciao
“Giusto uccidere Angelo Izzo!”
http://www.dilloadalice.it/articolo....o=54a3izzo.xml
Alice intervista Egidio Bifrani, presidente dell’Associazione “Morte a Caino”: “La pena capitale è la reazione morale e giuridica dello Stato, un castigo morale, non una vendetta. Essere a favore della pena di morte è purtroppo politicamente scorretto”.
Nel premettere totale contrarietà alla pena di morte, Alice pubblica l'intervista ad Egidio Bifrani, presidente dell'Associazione “Morte a Caino”, un gruppo che si pone l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica a favore dell'introduzione della pena capitale nell'ordinamento giuridico italiano.
Il delitto del “mostro del Circeo” Angelo Izzo ripropone il dibattito sulla pena di morte. Voi perché siete favorevoli?
E' vero, in Italia succede sempre così: di fronte ad ogni omicidio particolarmente raccapricciante (soprattutto se vede come vittime bambini) si riapre questa discussione millenaria, con mezza Italia che si schiera pro, e mezza contro. La pena di morte nasce da un'esigenza di giustizia: per alcune colpe nessuna pena, tranne la morte, costituisce la giusta punizione. La pena di morte è la reazione morale e giuridica dello Stato, un castigo morale, non di una vendetta; essa è insita nell'obbligo costituzionale dello Stato di difendere la libertà e la vita di ogni suo cittadino.
Non crede sia immorale e pericolosissimo “legalizzare l'assassinio”?
Non so di che morale lei stia parlando. Quello che le posso dire è che in un passo del Vangelo di San Matteo lo stesso Gesù evoca la morte fisica come unica via d'uscita per un peccato. Cito testualmente: "Chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me. Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare". Le posso fare un altro esempio. Nella lettera ai romani di S. Paolo leggiamo: "Ciascuno stia sottomesso alle autorità costituite; poiché non c'è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio. Quindi chi si oppone all'autorità, si oppone all'ordine stabilito da Dio. E quelli che si oppongono si attireranno addosso la condanna. (. . . ) Vuoi non aver da temere l'autorità? Fa' il bene, (. . . ) ma se fai il male, allora temi, perché non invano essa porta la spada. E' infatti al servizio di Dio per la giusta condanna di chi opera il male".
Beh... non può contestualizzare quelle parole...
Guardi, la pena di morte è da sempre presente nel pensiero occidentale: il Platone delle Leggi e pensatori eccelsi come Kant, Hegel e Schopenauer erano ad essa favorevoli.
Ma più in generale, la pena capitale attraversa tutta la storia dell'uomo, senza eccezioni temporali. Presso le comunità preistoriche era applicata con frequenza, soprattutto per crimini come omicidio e furto, e probabilmente anche per delitti di lesa maestà e sacrilegi. Nell'antica Grecia il concetto di pena di morte si sviluppa, passando da un approccio meramente vendicativo ad uno educativo, non verso il reo ma verso l'insieme della società. Nell' antica Roma il diritto penale pubblico contemplava la pena di morte per l'alto tradimento e per gli atti sacrileghi, mentre il diritto penale privato autorizzava la possibilità di vendetta privata per determinati delitti contro singoli individui. La pena di morte era in vigore anche nelle civiltà precolombiane, presso gli Egizi e i Babilonesi.
La Chiesa si è espressa in favore del ricorso alla pena di morte in nome della lotta contro le eresie. Se parliamo di civiltà islamica, il Corano prevede il ricorso alla legge del taglione, quindi alla pena di morte. Come vede, la pena di morte c'è sempre stata... solo negli ultimi tempi è stata messa al bando in Europa. Con quali risultati? A parte un po' di pietismo e retorica buonista, io ne ho visti pochi... basta prendere tutti gli indicatori sulla sicurezza e sul crimine... e confrontarli, ad esempio, con quelli degli stati degli USA dove vige la pena di morte.
A me risulta che le statistiche dicano che la pena di morte non aiuti a diminuire il numero dei reati, perchè quella tipologia di assassino non fa un'analisi costi-benefici....
Qui c'è un errore concettuale: con la pena di morte lo Stato non restituisce male con male, ma garantisce la difesa della società dalla pericolosità di certi individui. In altre parole, impedisce loro di reiterare i reati che potrebbe tornare a compiere se rimessi in libertà beneficiando di condoni o di altri meccanismi previsti dalla legge o dalla sua incoerenza. E purtroppo sappiamo bene che in Italia questi casi sono molto frequenti, come ci insegna anche la cronaca tragica di questi giorni. La pena di morte, inoltre, può svolgere un'altra azione positiva: placando il rancore e l'odio delle vittime e dei loro parenti, riduce la tentazione (umanamente comprensibile ma giuridicamente inaccettabile) di vendette private ed il ricorso a disordini sociali.
Qualcuno, cinicamente, parla anche di risparmio dello Stato. Anche lei lo pensa?
Sì, non lo nego. La pena di morte comporta un minore esborso delle casse dello Stato rispetto ad una prolungata detenzione o, peggio, ad un ergastolo. Quei soldi potrebbero essere meglio impiegati in fase preventiva, a tutela della sicurezza dei cittadini.
E se si condanna a morte un innocente?
La pena di morte deve essere impartita solo a chi è stato dimostrato colpevole al 100%. Ovviamente nel dubbio non va comminata.
La Lega ha proposto la "castrazione chimica" come rimedio permanente a carico dei maniaci recidivi?
E' una proposta che rispetto. Come fa uno psicologo ad assicurare allo Stato che questi maniaci siano sicuramente "guariti" e non rappresentino più una minaccia per la società? Purtroppo la cronaca è piena di errori di valutazione.
Quali sono in Italia i partiti più sensibili alla vostra battaglia?
Sono tanti i politici che pensano potrebbe essere utile ripristinare la pena di morte. Purtroppo in Italia si è consolidata una cultura “perbenista” che rende “politicamente incorretto” ed elettoralmente controproducente pronunciarsi a favore della pena di morte.
La pena di morte è di destra o di sinistra?
Se guardiamo alla storia direi che è trasversale. Oggi troviamo un po' più di coraggio nella cosiddetta “estrema destra”. A sinistra c'è più ipocrisia: si dicono “castristi” e poi contrari alla pena di morte!!!... battute a parte, le chiedo di non farmi scendere nella polemica politica perché la cosa non mi interessa.
Quindi lei sarebbe favorevole ad uccidere Angelo Izzo?
Rispondere oggi di sì sarebbe troppo semplice. Ma io lo dicevo anche ieri.
AC