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  1. #21
    Giacobino 1799
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    Predefinito Il centrodestra sarà spazzato via

    L’ex vice ministro ai Beni culturali: Prodi è d’accordo. «La Casa delle libertà sarà spazzata via»
    Sgarbi va a sinistra: «Voglio fare il sottosegretario»
    di ALDO CAZZULLO


    dal Corriere - 14 maggio 2005

    Vittorio Sgarbi si butta a sinistra: «Alle prossime elezioni - dice al Corriere - o mi candido con il centrosinistra o non mi candido». E fra le varie componenti dello schieramento, una volta scartato Mastella («Non mi dava garanzie»), sceglie la Sbarbati: «È bravissima ma inchiodata allo 0,2 per cento. Con me può salire all’uno e pesare di più». Tradimento? «Con il maggioritario ognuno sta dove gli conviene». Mire di governo? «Mi basta fare il sottosegretario tecnico, il pronto soccorso dei monumenti».

    --------------------------------------------------------------------------------

    L’INTERVISTA / L’ex sottosegretario ai Beni culturali: «Al referendum, voterò tre sì e un no: come fecondatore eterologo riconosco soltanto me stesso» Sgarbi: mi butto a sinistra, Prodi è d’accordo
    «Con la Cdl nessun collegio è sicuro. D’Annunzio andava verso la vita, io più modestamente verso la sopravvivenza»


    ROMA - La signora del check-in gli sorride: «Lei è simpatico ma preferirei fare la carta d’imbarco a Fassino. Sono di sinistra, io». Vittorio Sgarbi si ribella: «Perché, io no? Aspetti e vedrà». Onorevole, non è banale saltare sul carro del vincitore?
    «Non ci sono due carri. Ce n’è uno solo. Il centrodestra sarà spazzato via. I rapporti di forza nel prossimo Parlamento saranno 500 a 130».
    E il suo collegio?
    «Non ci sono più collegi. Nessun collegio è sicuro. Neppure quello di Bossi».
    Così si butta a sinistra?
    «Con la Sbarbati. Ho esplorato tre possibilità. La prima: Mastella».
    Un uomo votato all'ideale.
    «Con il maggioritario ognuno sta dove gli conviene. Ha senso che Ugo Palmiro Intini stia a sinistra e Bobo Craxi a destra? Il sistema è talmente corrotto che tanto vale trarne vantaggio. L'alleanza Mastella-Sgarbi ha avuto la benedizione di Cossiga e di D'Alema, ma alla fine non si è fatta: lui non aveva garanzie dalla sinistra, e io non le avevo da lui. Sono passato alla seconda possibilità: la Margherita. Ne ho parlato con Marini, De Mita, Franceschini, Maccanico. Alla fine ho deciso di puntare sulla Sbarbati, che è stata la mia vice quando nel '94 presiedevo la commissione Cultura. Bravissima, ma inchiodata allo 0,2%. Con me può salire all'uno e pesare di più. Guardi La Malfa, che grazie ai miei voti e a quelli dei repubblicani romagnoli di sinistra è diventato ministro della destra. E dire che per le europee aveva speso 15 mila euro. Io, un milione».
    Risulta che lei abbia cercato più volte Prodi.
    «Non solo l'ho cercato; l'ho trovato. Ci siamo parlati, e lui mi ha detto che è d'accordo».
    Prodi condivide il suo approccio estetico alla vita? Ha il senso del bello?
    «Non saprei. Comunque lo conosco da decenni, da quando frequentavo gli ambienti bolognesi del nostro amico comune Dino Gavina, il mecenate di Man Ray, Carlo Scarpa, Caccia Dominioni, Sebastian Matta. Prodi è un professionista della politica; quel che Berlusconi non è mai diventato».
    E lei lo tradisce.
    «No. È stato lui a tradire me. Come fece con Dini. Ero accanto a Berlusconi il giorno dell'insediamento: al mattino aveva pronto un discorso di quattro pagine per motivare la fiducia. Poi si arrabbiò perché Dini non l'aveva citato, e al pomeriggio Biondi e Previti lo convinsero a votare no. Alla sera scelse il ni: si astenne. E gettò Dini nelle braccia della sinistra. Con me ha fatto lo stesso. L'unico a difendermi è stato Ghedini; Berlusconi non gli ha dato retta. Prima mi ha cacciato, poi non mi ha ascoltato».
    Quando gli ha parlato l'ultima volta?
    «Poco fa, per la salvezza di Piazza Armerina, dove sono commissario straordinario. Mi guardava senza dare segni di vita. Pensare che io gli avevo gettato l'ultima ancora di salvataggio».
    Quale?
    «L'idea di andare dalla Fallaci e convincerla a mettersi, per amor di patria, alla testa di un movimento radicale, "La forza della ragione", che riunisca i duri, forti e delusi, da Feltri a Ferrara. Ne ho parlato con il suo entourage: Crosetto, Bonaiuti, che era d'accordo».
    Perché non direttamente con Berlusconi?
    «Non mi piace chiamare. Preferisco essere chiamato. Non l'ha fatto».
    Ha colpito il suo elogio delle radici cattoliche in coincidenza con la nomina di Buttiglione alla Cultura. Un'estrema richiesta di ripescaggio?
    «Ma no. Entrare in un governo come questo significa bruciarsi il futuro. Siccome il nostro patrimonio è composto per tre quarti di chiese, Buttiglione è l'uomo giusto. Gli ho subito segnalato lo scempio di Torino, dove Chiamparino vuole distruggere mille metri di villa e muri romani per fare garage. Buttiglione mi ha detto che affiderà la cosa ad Adriano La Regina. Sono sollevato. La Regina è uno che se scopre un gabinetto del 1899 blocca tutto».
    Vorrebbe fare il ministro del centrosinistra?
    «Magari. Siccome loro non vorranno, mi basta fare il sottosegretario tecnico. Il custode. Il pronto soccorso dei monumenti».
    Qualche politico o intellettuale di sinistra le ha già mandato segnali?
    «Dialogo con Veltroni e persino con la Melandri, che ho rivalutato: come ministro è stata migliore di Urbani; anche perché qualunque cosa è meglio del Nulla. Furio Colombo mi chiese di scrivere sull' Unità . Ho rifiutato: chissà quanto pagano... Ci ripenserò se mi cacceranno dal Giornale . Quando si fa la lista degli epurati di Berlusconi si dimentica che prima di Biagi e Santoro ci sono io: la mia trasmissione fu soppressa nel '99. Non era abbastanza moderata».
    Dove lo vorrebbe il collegio?
    «Dispongo di numerose nicchie. Luoghi sgarbiani».
    Enclave.
    «La Valsesia, dove ho il sindaco di Varallo. Le Marche, dove sono ancora assessore, a San Severino, mentre ho rifiutato la proposta di Del Turco che mi voleva in Abruzzo. A Bari ho preso il 4%. Nel Bellunese ho un gruppo che vale il 2 pronto a passare a sinistra. In Calabria c'è il partito dei diritti civili - che potrebbe diventare il logo nazionale del movimento - di Franco Corbelli...».
    Quello dei quadri falsi?
    «Quello era Giorgio, e i quadri erano veri. Ma preferirei candidarmi in Sicilia. Portare in dote uno dei 61 collegi, quello di Piazza Armerina. Decidano. O mi candido con il centrosinistra, o non mi candido».
    Onorevole Sgarbi, senza l'immunità parlamentare lei rischia di finire in galera. I magistrati non la amano.
    «Ma non mi fanno paura. Vinco una causa al giorno. Finora, 190 su 270; le altre sono in corso. Caselli poi lo batto sempre. Ho anche pronto un libro: Le mie querele. L'editore non lo pubblica per paura di altre querele».
    A Venezia l'hanno condannata per assenteismo.
    «Ma se ero in aspettativa senza stipendio!».
    Bianco o Scapagnini?
    «Ho simpatia per Scapagnini: la sua fidanzata brasiliana Surama è una mia scoperta giovanile. Ma Bianco è un vecchio repubblicano di sinistra. Quindi…».
    Dicono che lei sia cambiato.
    «Mi sono un po' addolcito. Sono meno polemico».
    Al referendum come voterà?
    «Tre sì e un no, sull'eterologa. Come fecondatore eterologo riconosco solo me stesso».
    È sicuro di essere bene accolto a sinistra?
    «Di sinistre ce ne sono almeno tre o quattro. O forse sono dieci. Con la sinistra garantista mi troverò benissimo. Ho un rapporto fraterno con l'ex sindaco diessino di Novara, Correnti, che ha proposto la separazione delle carriere e la riforma del Csm. Che poi è quanto pensa D'Alema».
    Che ne faranno, anzi farete di Berlusconi?
    «Sento dire che qualcuno intende farne il nuovo Craxi. Lo vuole in galera. Allora, e solo allora, mi toccherà difenderlo un'altra volta. Adesso la saluto. Ci vediamo al Komintern».
    Che entusiasmo.
    «Be', al contrario di D'Annunzio che andava "verso la vita", io vado più modestamente verso la sopravvivenza».
    E la Sbarbati.
    «Chiedo scusa, chiamano per l'imbarco».
    Aldo Cazzullo

  2. #22
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    Predefinito Re: Sgarbi va a sinistra: «Voglio fare il sottosegretario»

    In Origine Postato da SPYCAM
    Vittorio Sgarbi si butta a sinistra: «Alle prossime elezioni - dice al Corriere - o mi candido con il centrosinistra o non mi candido». E fra le varie componenti dello schieramento, una volta scartato Mastella («Non mi dava garanzie»), sceglie la Sbarbati: «È bravissima ma inchiodata allo 0,2 per cento. Con me può salire all’uno e pesare di più». Tradimento? «Con il maggioritario ognuno sta dove gli conviene». Mire di governo? «Mi basta fare il sottosegretario tecnico, il pronto soccorso dei monumenti».


    O BELLA CIAO BELLA CIAO CIAO CIAO
    ALLA MATTINA MI SON SVEGLIATO E'
    HO TROVATO L INVASOR...
    Effetti collaterali del rifognismo, con questo bel progettone anziche' far entrare gente di cultura politica elevata, veri progressisti, entrano gli Sgarbi e i vari porcellari conservatori.

    Quando candidiamo Wanna Marchi e le gemelle Lecciso?






  3. #23
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    In Origine Postato da Gappista
    Sarà per questo che il centrodestra ha voluto massacrare anche la scuola italiana?
    _________________________________________________

    La scuola è obsoleta ed inefficente a causa della sinistra che la controlla e di roma che è ridicola in ogni cosa che tenta di fare.

    Il problema più grande è roma e la "sinistra, ovvero, i migliori strumenti dell'imperialismo-capitalismo...

    Ma per una testa come la tua, un concetto del genere è irraggiungibile e incomprensibile, accontentati della pappetta deltuo partito e della romanità che non vale una sega.

  4. #24
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    Poveretto, come s'offre








    Più che una notizia, sembra una barzelletta: Vittorio Sgarbi entra nel centrosinistra per fare il sottosegretario nell'eventuale governo Prodi. L'ha annunciato lui stesso (Sgarbi, non Prodi) al Corriere: "Con Prodi ci siamo parlati, mi ha detto che è d'accordo". Sia chiaro che noi, all'ennesimo trasloco del pacato ed equilibrato critico d'arte,non crediamo. Ma qui non si può fare una battuta che subito qualcuno la prende per un suggerimento. E allora, nella malaugurata eventualità, ecco un breve promemoria. Vita e opere del Gondrand della politica italiana.

    Agli albori della carriera, fine anni 80, il giovane Sgarbi flirta con il Pci di Pesaro. Poi s'intruppa come indipendente nelle liste del Psi, per fare il sindaco a San Severino Marche. Alla fine riesce persino a guidare un monocolore Dc. Poi nel '90 entra in Parlamento, nelle liste del Pli. Dura un paio d'anni, poi arriva Mani Pulite e crolla tutto. Con agile guizzo, Vittorio Zelig tenta l'aggancio con Bossi, agevolato dal celebre "Forza Etna" urlato per invocare la distruzione degli antiestetici paesini sulle pendici del vulcano. Memorabile il suo colloquio col Senatur, in un camerino della Fininvest: "Grandissimo Umberto, sei l'unico che porta avanti le idee liberali, che dice cose sensate". Ma Bossi non apprezza e si lascia sfuggire il Genio ferrarese. Che nel frattempo è sgattaiolato alla corte del Cavaliere, come misurato opinionista televisivo e candidato alla Camera per Forza Italia. Bossi, da grandissimo liberale, diventa "scemo", "tordo tonto", "ladro" e "razzista". Dell'inossidabile coerenza sgarbiana fa le spese anche Berlusconi: appena eletto grazie a Forza Italia, Vittorio Gondrand lascia il partito e s'iscrive al gruppo misto. Ma continua a difendere i martiri della malagiustizia (Andreotti, Craxi, De Lorenzo, Berlusconi, Previti, Dell'Utri...) e a insultare i magistrati. Famoso un suo comizio a Palmi: "Ripetete con me: affanculo il procuratore Cordova!". Dal pulpito armato di "Sgarbi quotidiani", vomita improperi contro il pool di Milano ("Assassini!") e di Palermo. Per lui il "vero mafioso" è Gian Carlo Caselli, "una vergogna della magistratura italiana, un colonnello greco, un fascista...I suoi atti giudiziari hanno portato alla morte" (8-12-94). Bastona chiunque si metta di traverso sulla strada del Cavaliere. Il presidente della Repubblica Scalfaro è "una scoreggia fritta". Indro Montanelli "è un vigliacco, uno che ha tradito, fascista, razzista, antisemita. Sempre fascistissimo, nero come la pece! Un modesto giornalista, il più mediocre storico italiano. Adesso, fascista ancora, è guardato con tenerezza e ammirazione dalla sinistra che gli si è attaccata solo perché traditore... È il solito vecchio fascista che, nella sua turpe vecchiaia, sputa con impudicizia nel piatto in cui ha mangiato" (31-3 e 29-7-94).

    Il 7 aprile '95, sempre a "Sgarbi quotidiani", addita Caselli come il mandante morale dell'omicidio di don Pino Puglisi. La prova? Una lettera anonima che lui legge integralmente, senza neppure precisare che è anonima: anzi, dice con fare circospetto che non può rivelarne l'autore. Nel dicembre '95 fonda il Partito Federalista con Gianfranco Miglio, poi non se ne sa più nulla. Nel febbraio '96 partorisce la Lista Pannella-Sgarbi, cui aderiscono subito statisti del calibro di Idriss e Don Backy, e annuncia il divorzio da Forza Italia. Poi divorzia da Pannella e rientra precipitosamente in Forza Italia per trovare un posto sicuro in lista e in Parlamento. Lì rimane, fra alterne vicende, fino a due anni fa, quando compare a "Otto e mezzo" per annunciare che il ministro dei Beni Culturali, l'odiato Giuliano Urbani, avrebbe un'amante e per descriverne minuziosamente le prestazioni. Lo cacciano da sottosegretario e l'impresa traslochi Sgarbi & C. riapre i battenti. Fonda con Giorgio La Malfa il Partito della Bellezza, subito abortito per mancanza di belli. Allora abborda il bel Mastella, che ha appena imbarcato Pomicino, ma non se ne fa nulla. Ora, dice,"ho deciso di puntare sulla Sbarbati". Repubblicani europei (Fed). Avendo una condanna definitiva per falso e truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato (in due anni di "lavoro" alla Sovrintendenza di Venezia si presentò in ufficio due giorni, risultato: 6 mesi e 10 giorni di reclusione) e qualche centinaio di processi per i suoi insulti a destra e a sinistra, ha un problema piuttosto impellente: conservare l'immunità parlamentare. Il solito idealista.




    Giusto per rinfrescarci le idee sul
    personaggio squallido.


  5. #25
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    La fame fa brutti scherzi, il povero Sgarbi a forza di spendere e spandere è rimasto senza un euro ed ora cerca disperatamente un lavoro inutile da sottosegretario visto che in Tv non lo vogliono più

  6. #26
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    In Origine Postato da Misterbianco
    La fame fa brutti scherzi, il povero Sgarbi a forza di spendere e spandere è rimasto senza un euro ed ora cerca disperatamente un lavoro inutile da sottosegretario visto che in Tv non lo vogliono più
    [...]Avendo una condanna definitiva per falso e truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato (in due anni di "lavoro" alla Sovrintendenza di Venezia si presentò in ufficio due giorni, risultato: 6 mesi e 10 giorni di reclusione) e qualche centinaio di processi per i suoi insulti a destra e a sinistra, ha un problema piuttosto impellente: conservare l'immunità parlamentare.
    Il solito idealista.


    Forse t'è sfuggito questo "dettaglio"...

  7. #27
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    In Origine Postato da MrBojangles
    Vittorio Sgarbi è stato condannato (con sentenza passata in giudicato) per truffa ai danni dello Stato quando era dipendente del ministero dei Beni Culturali (a Venezia, se non ricordo male).
    In tre anni, ha collezionato assenze per...TRE ANNI; presentando certificati medici (tarocchi, ovviamente) per CIMURRO, malattia PROPRIA dei cani.
    NEL MENTRE faceva il fenomeno al Mauriziocostanzosciò.

    Questo è STORIA (giudiziaria); se non bastasse la sua esperienza bananas.
    Sì, il 30 giugno 1994 la Pretura di Venezia lo ha condannato per falso e truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato.
    Quando era impiegato alla Soprintendenza ha "lavorato" tre giorni in tre anni.
    E ora vuole fare il sottosegretario per il ministero che ha truffato: non male.

    OT
    Novembre 2000, inaugurazione mostra "Gli Etruschi" a Palazzo Grassi.
    Il curatore della mostra fa da guida a Sgarbi che a un certo punto, davanti a dei vasi, esclama:
    "Ah, questi sono greci!"
    "No" gli risponde l'altro.
    "Ma come?"
    "Veramente qui sono esposti solo reperti etruschi".
    Due minuti dopo era sparito al bar e poco dopo se n'è andato via.

  8. #28
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    In Origine Postato da L'Uomo Tigre
    Sì, il 30 giugno 1994 la Pretura di Venezia lo ha condannato per falso e truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato.
    Quando era impiegato alla Soprintendenza ha "lavorato" tre giorni in tre anni.
    E ora vuole fare il sottosegretario per il ministero che ha truffato: non male.

    OT
    Novembre 2000, inaugurazione mostra "Gli Etruschi" a Palazzo Grassi.
    Il curatore della mostra fa da guida a Sgarbi che a un certo punto, davanti a dei vasi, esclama:
    "Ah, questi sono greci!"
    "No" gli risponde l'altro.
    "Ma come?"
    "Veramente qui sono esposti solo reperti etruschi".
    Due minuti dopo era sparito al bar e poco dopo se n'è andato via.
    Non mi sembra per nulla OT...
    (sempre che sia vero)

    Anche se non aggiunge nulla al "curriculum" del nostro.

  9. #29
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    In Origine Postato da MrBojangles
    Non mi sembra per nulla OT...
    (sempre che sia vero)

    Anche se non aggiunge nulla al "curriculum" del nostro.
    Certo che è vero, è una scena a cui ho assistito assieme a diverse altre persone prsenti in quella sala.
    È stato difficile trattenersi dal ridere.

  10. #30
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    Predefinito Re: Sgarbi va a sinistra: «Voglio fare il sottosegretario»

    In Origine Postato da SPYCAM
    Vittorio Sgarbi si butta a sinistra: «Alle prossime elezioni - dice al Corriere - o mi candido con il centrosinistra o non mi candido».
    Io propongo, a tutta la sinistra, di dare, effettivamente, un incarico pubblico al signor Sgarbi. Un lavoro che, finalmente, sia consono alle sue capacità, alla sua levatura politica e ad un individuo della sua statura umana:

    Il Bidello.

    Possibilmente in un istituto professionale in qualche area depressa del Casertano, con turni di servizio per la polizia dei bagni concepiti in maniera da esaurire la sua grande vena creativa.
    Propongo anche che questo lavoro sia obbligatorio (dati i suoi insoluti giudiziari...), e che in cambio, lui remuneri tutti gli introiti ottenuti negli anni dalle altre cariche da lui rivestite (così ricominciamo a rimettere in sesto le casse dello Stato...).
    Propongo anche che per regolamento venga costretto ad un taglio di capelli corto (magari rasato) che si adegui alla sua carica e ruolo istituzionale di esempio per le nuove generazioni. Sono sicuro che in tale incarico il sig. Sgarbi riuscirà a dare all'Italia molto più di quanto ha mai dato, poiché lo vedo veramente consono per il ruolo, che gli permetterebbe di esprimere appieno le sue potenzialità.
    Mi auguro che, infine, dato il suo impegno civico, voglia il sig. Sgarbi accettare di abbinare a questo nuovo incarico una proposta di volontariato civile durante le ferie: il casertano abbonda infatti di discariche che hanno bisogno di volenterosi operatori ecologici che coprano i turni feriali per aiutare la comunità.

 

 
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