Pisanu finge di fermare l’immigrazione
La criminalità è alimentata dall’immigrazione,ma il ministro dell’Interno finge d’intervenire
La nostra ferma opposizione all’immigrazione incontrollata non è, e non sarà mai, di stampo razzista. Anzi, a guardar bene, abbiamo sempre denunciati i veri razzisti che altro non sono che coloro che speculano sulla disperazione dei nuovi schiavi e lucrano, in vario modo sul traffico. Abbiamo sempre ritenuto troppo facile e demagogica ogni equazione del tipo immigrato uguale delinquente. I veri criminali, per noi, sono sempre stati gli scafisti che li portano in Italia e , a monte, gli organizzatori del traffico, mentre a valle il nostro dito accusatore punta su quelle organizzazioni che dell’accoglienza hanno fatto un’industria. Abbiamo sempre ritenuto che il fenomeno non fosse spontaneo, ma faccia parte di un piano congegnato dalla cupola mondiale per distruggere l’identità dell’Europa, per destabilizzare le conquiste sociali e per creare un indistinto meticciato etnico. Questo,ovviamente, si traduce anche in un immediato profitto per tanti imprenditori che non si fanno scrupolo di utilizzare mano d’opera al di fuori di ogni regola. Certe volte, però, bisogna anche guardare freddamente la realtà e ,pure con tutte le cautele del caso, rendersi conto che quelle affermazioni un po’ qualunquiste e certamente razziste non sono poi così campate in aria. Del resto lo spunto per certe considerazioni ci viene offerto niente meno che da Giuseppe Pisanu, ministro degli interni che in occasione della Festa della Polizia, alla quale è intervenuto anche Ciampi, ha lanciato l’allarme criminalità. “ Siamo arrivati al punto-ha detto Pisanu-che in alcune regioni del Paese l’incidenza dei reati attribuiti a immigrati clandestini supera il 50% del totale dei reati scoperti”. Il ministro ha anche sottolineato come su circa 611.000 persone arrestate o denunciate nel 2004, ben 171.811 erano extracomunitari privi di permesso di soggiorno. Pisanu non ci ha fornito il dato relativo a reati commessi da immigrati che hanno ricevuto, grazie ad una delle tante sanatorie, il famoso permesso di soggiorno e che pertanto non risultano clandestini. Calcolando poi l’enorme numero di piccolissimi reati che non vengono nemmeno denunciati, poiché la gente ha ormai compreso l’inutilità di farlo, anche questi in gran parte attribuiti ad immigrati più o meno clandestini, ci sorge spontanea una riflessione: senza l’immigrazione selvaggia non esisterebbe in Italia alcuna emergenza criminalità. Non solo, molto probabilmente senza questa sterminata quantità di immigrati che circola incontrollata in Italia non avremmo l’affollamento delle carceri e la conseguente invivibilità delle strutture di detenzione. Forse non avremmo nemmeno l’emergenza giustizia, vista la mole di lavoro destinata a loro. Anche se, per amore di verità, dobbiamo ricordare che la giustizia lumaca è un fenomeno che precede di molto l’invasione. “ Le cifre confermano una palmare verità; -ha dichiarato sempre Pisanu-chi si affida ai trafficanti di esseri umani per violare le nostre frontiere finisce, nella migliore delle ipotesi, sul mercato ignobile del lavoro nero e ,nella peggiore, tra le fila della manovalanza criminale. Ecco perchè il contrasto all’immigrazione illegale deve perseguire con immutata fermezza”. Siamo d’accordo con l’analisi di Pisanu, ma ci farebbe piacere conoscere quale sia la sua “ immutata fermezza”. A noi risulta che l’unico comandante ( ..della corvetta della MM Sibilla, comandante Laudadio) che abbia tentato qualche manovra di sbarramento in mare agli invasori sia stato condannato dalla in-giustizia italiana.. Questo anche se la colpa della disgrazia sia tutta degli scafisti che tentando una manovra azzardata si infilarono sotto la prua della nostra nave. Dopo un simile verdetto quale potrà essere l’atteggiamento di coloro che sono deputati al pattugliamento delle nostre coste? Infatti nessuno ha mai osato sbarrare la strada agli scafisti. Le nostro motovedette da tempo si limitano a “scorate” in porto i battelli carichi di clandestini. Semmai deve stupire ( e dovrebbe insospettire gli inquirenti) la puntualità con cui gli arrivi si succedono non appena ai centri di accoglienza si svuotano. Naturalmente a seguito del trasferimento dei clandestini in altri centri sparsi per l’Italia, perché di rimpatri non se ne parla. Il numero dei “respinti al mittente” è insignificante ed ora ci si sono messi pure gli euroburocrati con disposizioni vincolanti per l’Italia a rendere più difficile il rimpatrio dei clandestini. Il controllo sul territorio potrebbe poi essere , sol se “ il fermissimo” Pisanu volesse veramente, assai più incisivo. Nelle grandi città le baraccopoli spuntano come funghi, addirittura lungo le consolari ( ce ne è una sulla S.S. Flaminia quasi di fronte al centro di produzione Rai di Saxa Rubra) e nessuno si preoccupa di rimuoverle. Se un italiano chiude abusivamente una veranda viene condannato penalmente, ma si permette agli immigrati di costruire una immensa baraccopoli persino all’interno delle aree archeologiche di Roma ( una, a prevalenza romena è sorta negli ultimi mesi all’interno del parco di Veio e le proteste dei cittadini, da quel momento colpiti da una improvvisa epidemia di furti in appartenenti, sono rimaste inascoltate). Insomma, Pisanu è “fermo” solo nelle dichiarazioni. Nei fatti le forze di polizia sono inoperose e forse frustrate, perché, se fermati, i clandestini tornano liberi a tempo di record. In Italia si sta ormai raggiungendo ( e probabilmente è già stata superata) la soglia del 5% di immigrati sulla popolazione locale, tetto considerato insuperabile senza dover poi sopportare pesanti tensioni sociali. Se questa è poi la percentuale nazionale molto diversa è la situazione in alcune aree. Intere zone delle città sono oramai a maggioranza “straniera” diventando aree franche nelle quali le leggi italiani sono oramai diventate inoperose. Gli italiani che hanno la sfortuna di abitare in questi posti possono solo fuggire o adeguarsi, perché i veri stranieri in patria sono diventati loro. Particolare attenzione dovrebbe poi essere posta sul fatto che due comunità in particolare stanno incrementando la loro presenza in Italia in progressione geometrica: quella romena e quella albanese. Si tratta in gran parte di immigrazione maschile ( quella femminile è spesso dedita alla prostituzione) destinata ad incrementare il mercato del lavoro nero o la malavita. E’ significativo il fatto che ormai si possa parlare di mafia romena o mafia albanese come fenomeno distinto dalla malavita italiana. Questi gruppi , da soli,contano quasi seicentomila persone in Italia, praticamente più dell’1% della popolazione totale. Di questo passo tra meno di cinquanta anni gli italiani in Italia saranno meno del 50% della popolazione: di fatto stiamo marciando verso la distruzione della nostra identità. Migliaia di anni di storia, una cultura che non ha eguali sul pianeta, capace di resistere ad ogni genere di tormenta, di sopportare invasioni e dominazioni e rimanere pur sempre vitale sarà spazzato via da poche decine di anni di immigrazione selvaggia. Si,Pisanu ha ragione: serve fermezza. Ma Pisanu deve dare il buon esempio ed il suo governo deve implementare al più presto nuove leggi, certamente meno permissive della Bossi-Fini che ha mostrato il suo totale fallimento. Se poi tra un anno dovesse succedere che al Viminale salga un ministro del centrosinistra potremmo anche cominciare il conto alla rovescia per l’estinzione del nostro popolo. Animati da un senso di umanità peloso, complici dell’industria dell’accoglienza e confusi da un mal compreso internazionalismo, i rappresentanti del centrosinistra sono da sempre i principali alleati dei nuovi schiavisti. La libertà dei popoli, tutti i popoli, va difesa opponendosi alla predazione delle risorse da parte delle multinazionali e difendendo lo sviluppo solidale dei popoli, ognuno nella propria patria. Questo però si oppone agli interessi del Nuovo Ordine Mondiale, al quale rispondono sial il centrodestra sia il centrosinistra. L’alternativa sembra quindi essere tra le vuote promesse di Pisanu e il “ prego accomodatevi” del suo ipotetico successore.
Paolo Emiliani
Intanto in Liguria parte l’allarme sudamericano. Bande di ecuadoriani ubriachi scatenano risse, spesso con i nativi, in prossimità di locali frequentati dai giovani italiani o assalendo ignari turisti. Da Genova, ora il fenomeno si sta spostando anche in altre zone della regione, come a Rapallo, dove recentemente i Carabinieri hanno denunciato 11 ecuadoriani per rissa, lesioni e violazione delle leggi sull’immigrazione. Grazie al ricongiungimento familiare, un gran numero di sudamericani sta giungendo in Italia, dove spesso finiscono per passare il tempo a bere, abbandonandosi poi a violenze di ogni genere. Tra Santa Margherita Ligure, Recco e Rapallo una banda formata da giovanissimi immigrati arrivava da Genova ,per poi rapinare anziane turiste. I Carabinieri assicurano che si stanno prendendo provvedimenti, ma visto l’inquilino che sta al Viminale c’è da dubitare fortemente che i rimedi saranno efficaci e radicali.
Italiasociale
Ultimo aggiornamento: domenica 15 maggio 2005