ah beh,anche una volta nati continuano le tappe...In Origine Postato da blob21
appunto,parli di tappe,vuol dire che il percorso non è ancora completo.
ah beh,anche una volta nati continuano le tappe...In Origine Postato da blob21
appunto,parli di tappe,vuol dire che il percorso non è ancora completo.
certo,ma chi l'ha detto che tutte le tappe sono uguali sin dall'inizio?In Origine Postato da Silvioleo
ah beh,anche una volta nati continuano le tappe...
io quello che contesto è che sin dall'inizio ci troviamo di fronte ad una persona.
Per il bambino il discorso è diverso.
Se io non ammazzo un bambino,non lo ammazzo non perchè sarà vecchio,ma perchè è un bambino,e già in quanto bambino lo considero persona.
Per otto cellule prive di sistema nervoso non vale lo stesso discorso,per lo stesso motivo per il quale l'uovo non è una gallina.
Invece una gallina è sempre una gallina,che sia giovane o vecchia
Si tratta di un problema culturale. Per gli antichi romani, i bambini, anche già nati, non erano persone al pari degli adulti, stesso vale per gli spartani, in quelle società non era un crimine uccidere un bambino finchè non avesse raggiunto una certa età.In Origine Postato da pablyto_87
no scusa nn riesco a capire...tu quindi pretendi d stabilire se un essere è una persona o meno in maniera del tutto abitraria?
Anche la chiesa nel passato aveva una posizione diversa. Per Sant' Agostino l' animazione del feto non accade simultaneamente al concepimento. Dato che l' aborto non era un omicidio fin quando il feto era inanimato, la chiesa medievale era molto più tollerante a riguardo. San Carlo Borromeo per esempio distingue tra omicidio perfetto ed imperfetto, e precisa che l' "ucciso" non è ancora una vera persona.
Gli islamici ancora oggi distinguono tra feto inanimato ed animato, per loro l' anima entra nel corpo 40 giorni dopo la concezione.
Ora, dato che ovviamente si tratta non di un problema scientifico, ma religioso-culturale, mi sembra palese che con questa legge una parte dei cittadini sta cercando di imporre le proprie idee a tutti gli altri, che siano atei, musulmani, evangelici, o di altri orientamenti religiosi, e questo è inaccettabile. Se una persona è credente cattolica, è libera di seguire le regole della chiesa, ma non deve costringere gli altri a fare lo stesso.
si, tu dici che è un problema d cultura, ma è evidente che nn si può lascire tutto all'arbitrio...In Origine Postato da Patto
Si tratta di un problema culturale. Per gli antichi romani, i bambini, anche già nati, non erano persone al pari degli adulti, stesso vale per gli spartani, in quelle società non era un crimine uccidere un bambino finchè non avesse raggiunto una certa età.
Anche la chiesa nel passato aveva una posizione diversa. Per Sant' Agostino l' animazione del feto non accade simultaneamente al concepimento. Dato che l' aborto non era un omicidio fin quando il feto era inanimato, la chiesa medievale era molto più tollerante a riguardo. San Carlo Borromeo per esempio distingue tra omicidio perfetto ed imperfetto, e precisa che l' "ucciso" non è ancora una vera persona.
Gli islamici ancora oggi distinguono tra feto inanimato ed animato, per loro l' anima entra nel corpo 40 giorni dopo la concezione.
Ora, dato che ovviamente si tratta non di un problema scientifico, ma religioso-culturale, mi sembra palese che con questa legge una parte dei cittadini sta cercando di imporre le proprie idee a tutti gli altri, che siano atei, musulmani, evangelici, o di altri orientamenti religiosi, e questo è inaccettabile. Se una persona è credente cattolica, è libera di seguire le regole della chiesa, ma non deve costringere gli altri a fare lo stesso.
seguendo questo ragionamento potrei dire che un ragazzo d 17 anni nn è una persona perchè nn è ancora maggiorenne...e quindi (seguendo questa mia ipotetica morale) potrei ucciderlo...
a te sembrerebbe una cosa legittima?
tralaltro le situazioni che tu citi sn influenzate dall'elevata mortalità infantile che c'era un tempo...e le teorie su cui si basavano quegli atteggiamenti nn erano avalorati da alcuna certezza sceintifica...
oggi per fortuna disponiamo d tecniche d indagine scientifiche molto avanzate...usiamole!
ma prima ancora diamo una definizione comune e condivisa d ciò che è l'uomo e degli attributi d cui deve disporre...
se nn si parte da basi comuni nn si va da nessuna parte...
essendo diverse le premesse sn diverse anche le conclusioni...
Questa è la più grande str... da quando l'uomo inventò il cavallo!In Origine Postato da pablyto_87
si, tu dici che è un problema d cultura, ma è evidente che nn si può lascire tutto all'arbitrio...
seguendo questo ragionamento potrei dire che un ragazzo d 17 anni nn è una persona perchè nn è ancora maggiorenne...e quindi (seguendo questa mia ipotetica morale) potrei ucciderlo...
a te sembrerebbe una cosa legittima?
Prima dei 18 anni non si ha la capacità di agire (art.2 cod. civile), ossia la maggior parte dei comportamnti del minore non sono capaci di modificare la sua posizione giuridica.
Ma l'incapace di agire ha dei diritti! Prima di tutto il diritto alla vita.
Invece la capacità giuridica, ossia il riconoscimento che "qualcosa" è diventato una persona si ha con la nascita, ossiacon la separazione del feto vivo dalla madre (art. 1 cod. civ).
Prima di quel momento la legge non riconosce l'esistenza di una persona.
E' un limite convenzionale, perché nessuno può dire con esattezza quando la vita si trasforma in individuo, non solo perché la vita non nasce mai, ma si trasmette sempre, ma anche perché la trasformazione di un ovulo fecondato in un bambino non ha punti di passaggio immediati, ma, appunto, è un processo in continuo divenire.
Solo chi crede ai miracoli crede nell'esistenza di un punto di rottura.
Appunto perché i miracoli non si spiegano, ma ci si crede e basta.
Ma la legge e i referendum non si occupano dei miracoli.
Se tu fossi nato cittadino romano nell' antichità, e se quel ragazzo fosse stato uno schiavo, lo avresti trovato legittimo. Non voglio propagare il relativismo, però un pò di perspettiva ci vuole. Se l' idea dell' embrione-persona non è una verità assoluta, ma una che cambia coi tempi, bisogna essere cauti nel costringere gli altri a seguirla. Inoltre non è detto che un ideale teoreticamente accettabile possa poi essere applicato alla società.In Origine Postato da pablyto_87
si, tu dici che è un problema d cultura, ma è evidente che nn si può lascire tutto all'arbitrio...
seguendo questo ragionamento potrei dire che un ragazzo d 17 anni nn è una persona perchè nn è ancora maggiorenne...e quindi (seguendo questa mia ipotetica morale) potrei ucciderlo...
a te sembrerebbe una cosa legittima?
I miei sì sono motivati non da un anticlericalismo, ma da una mancanza di fiducia nella chiesa, che dai tempi di galileo ha sempre cercato di frenare il progresso scientifico. Il paradosso è che il vaticano ha assunto la sua posizione proprio come conseguenza delle scoperte scientifiche riguardo al concepimento. Però mentre la scienza semplicemente spiega i meccanismi biologici, la chiesa gli attribuisce implicazioni morali e religiose. Finchè queste hanno valenza solo per i cattolici, mi sta anche bene, ma "io non lo farei" non deve essere sostituito da "tu non lo devi fare".
Hai perfettamente ragione, manca la condivisione, appunto perchè non si tratta di discorsi scientifici, ma religiosi e culturali. Difficile definire l' uomo, o la persona.In Origine Postato da pablyto_87
tralaltro le situazioni che tu citi sn influenzate dall'elevata mortalità infantile che c'era un tempo...e le teorie su cui si basavano quegli atteggiamenti nn erano avalorati da alcuna certezza sceintifica...
oggi per fortuna disponiamo d tecniche d indagine scientifiche molto avanzate...usiamole!
ma prima ancora diamo una definizione comune e condivisa d ciò che è l'uomo e degli attributi d cui deve disporre...
se nn si parte da basi comuni nn si va da nessuna parte...
essendo diverse le premesse sn diverse anche le conclusioni...
Io dal canto mio non riduco l' uomo al suo DNA. Il fatto che l' embrione contenga il "programma" per diventare un essere umano secondo me non fa di lui una persona.
Bisogna considerare il fatto che l' embrione senza il corpo della donna non può sopravvivere, e che fino ad un certo stadio della sua evoluzione non ha funzioni vitali proprie, non è un' entità biologica autonoma, nè ha coscienza di se.
L' idea religiosa che l' anima entri nel embrione al momento della concezione poi è una pura opinione, per altro neanche condivisa da tutte le chiese cristiane.
Se a questi dubbi si aggiunge la consapevolezza di quanto sia importante la libertà di scelta delle donne e la libertà della scienza, dovrebbero rimanere pochi dubbi su cosa votare al referendum.
e allora dicci dove cacchio li mettiamoIn Origine Postato da Silvioleo
per me l'embrione è una persona,quindi la penso diversamente...le distinzioni pelose fra 5 o 10 o 15 giorni come fai tu mi sembrano insensate.
li lasciamo congelati ad libitum?
li impiantiamo tutti?
cazzo ce ne facciamo?
esistono, non stiamo discutendo del sesso degli angeli
Da un embrione umano vivo può formarsi una o più vite umane. Penso tu intendessi questo scrivendo che fino al 15° giorno l'embrione umano può differenziarsi: il dato qualitativo resta, perchè è vita umana; il dato quantitativo complica solo il problema, perchè può trattarsi di più di una vita umana...In Origine Postato da aguas
Non può esserlo per la scienza: fino al 15° giorno dall'impinto nell'utero puo DIFFERENZIARSI.
La persona non si differenzia.
Non lo è per la legge: Art. 1 cod. civ. La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita.
La definizione di persona è mutevole nel tempo e nello spazio: dalla definizione, derivano le conseguenze logiche.
Nel mondo globalizzato, è opportuno cercare la definizione più universale...
La capacità giuridica significa un ingresso nella vita sociale, ma la vita umana è già iniziata ed essendo - la manipolazione genetica - un problema nuovo per i legislatori, richiede una nuova normativa.
di necessità virtù