Il no al riconoscimento non è scontanto!

Ci vorrà ancora qualche giorno per il decreto sulla richiesta di registrazione del matrimonio celebrato in Olanda da Antonio Garullo e Mario Ottocento, i gay di Latina che si sono visti negare la trascrizione dell'atto «per motivi di ordine pubblico». La coppia ha citato in giudizio il Comune alla sezione volontaria giurisdizione del tribunale di Latina. Questa mattina di fronte al giudice Francesco Coniglio sono intervenuti il pubblico ministero Giancarlo Ciani, il legale della coppia e quello del Comune, Francesco Di Leginio. Presenti in aula anche i due ceramisti che hanno intentato la causa e che, da quando si sono sposati, hanno iniziato la loro battaglia legale. I ricorrenti hanno ribadito la legittimità della loro richiesta che è semplicemente di trascrizione di un atto di matrimonio regolarmente celebrato in un Paese dell'Unione europea. Diverso il discorso sia del pubblico ministero sia del Comune, secondo i quali in base all'ordinamento non può essere riconosciuta l'unione omosessuale. Anzi, per il Comune il matrimonio «è inesistente». Il tribunale si è riservato una decisione che arriverà presumibilmente non prima di cinque-sei giorni. Presenti fuori dal Tribunale gli esponenti di Forza Nuova con Roberto Fiore.