Risultati da 1 a 9 di 9
  1. #1
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    GEORGE: Ringraziate zio Silvio, vi rimanda a casa e ve la detassa pure
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    Predefinito Contro la censura di Submission

    Chiedo anticipatamente scusa per quest’altra intrusione elettorale e vi assicuro che sarà l’ultima. E’ motivata dalla convinzione che questo argomento possa essere di vostro interesse. È vero, per ora chiediamo un voto, ma vogliamo presentare alla vostra attenzione un tema a voi (e a noi) caro: la censura del film Submission.

    Apprezziamo molto la battaglia che il deputato leghista Ballaman sta portando avanti e apprezziamo il suo coraggio nel voler diffondere questo film in Italia. Non è facile fare tutto questo quando il regista del film che si vuole diffondere è stato ucciso e il produttore e la sceneggiatrice sono minacciati di morte. Sono in pericolo anche tutte quelle persone che, in un modo o nell’altro, tentano di diffondere questo cortometraggio. Noi di “Alleati per le libertà”, consci della civiltà millenaria che abbiamo alle spalle, denunciamo con forza i soprusi che le donne subiscono nel mondo islamico, i tentativi di censura dovuti alla viltà e anche al buonismo dilagante e l’intolleranza di certi ambienti musulmani che adottano la forza e l’omicidio per tappare la bocca a chi è scomodo. Quando parlo di buonismo alludo soprattutto alla sinistra, che per non “fare uno sgarbo” all’islam, arriva ad accettare ogni atto di intolleranza che avviene in quel contesto. Noi non siamo né garbati e né diplomatici quando si tratta di difendere i diritti delle donne e dell’individuo in generale. Chiediamo, a chi è interessato, in questo forum, di dire la propria su questo argomento e vi rinnoviamo l’invito a votare per l’unica forza politica che su Pol difende i diritti individuali ed è pronta a denunciare le violazioni dei diritti fondamentali di ogni individuo nel mondo islamico. Senza ipocrisia e senza timore!







    Per la cultura della denuncia, contro la cultura del buonismo e della censura.

  2. #2
    piemonteis downunder
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    Predefinito

    >quando si tratta di difendere i diritti delle donne e dell’individuo in generale.



    mi sembra che proprio quei partiti che sfruttano Submission per i loro
    fini elettorali non siano proprio in prima fila in tema di diritti degli individui
    (donne, singles, gay, tolleranza religiosa, stato laico, eutanasia, decriminalizzazione
    delle droghe leggere, fecondazione artificiale, coppie di fatto, ecc).
    Anzi, su quei temi le loro posizioni e quelle dell'islam coincidono.

    No taleban no vatekan.


    >è pronta a denunciare le violazioni dei diritti fondamentali di
    >ogni individuo nel mondo islamico.

    Benissimo. Pero' quando vi rimane un po' di tempo, date un'occhiata
    anche alle violazioni dei diritti individuali a casa vostra/nostra.

  3. #3
    Classical Liberal
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    Predefinito

    In origine postato da aussiebloke
    >quando si tratta di difendere i diritti delle donne e dell’individuo in generale.



    mi sembra che proprio quei partiti che sfruttano Submission per i loro
    fini elettorali non siano proprio in prima fila in tema di diritti degli individui
    (donne, singles, gay, tolleranza religiosa, stato laico, eutanasia, decriminalizzazione
    delle droghe leggere, fecondazione artificiale, coppie di fatto, ecc).
    Anzi, su quei temi le loro posizioni e quelle dell'islam coincidono.

    No taleban no vatekan.


    >è pronta a denunciare le violazioni dei diritti fondamentali di
    >ogni individuo nel mondo islamico.

    Benissimo. Pero' quando vi rimane un po' di tempo, date un'occhiata
    anche alle violazioni dei diritti individuali a casa vostra/nostra.
    Noto che non cogli la differenza tra una società libera in cui la donna è per fortuna oramai emancipata perchè è avvenuta una netta scissione tra Stato e Chiesa e un tipo di società dove questa distinzione ancora non è avvenuta e dove quindi la donna vive in una condizione di schiavitù.

    Una volta fissato questo paletto si può parlare anche del resto...

  4. #4
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    Predefinito submission

    l'accusa che pende sulla sceneggiatrice, la somala deputato del parlamento olandese è di apostasia. l'apostasia è punita con la morte e non serve neanche emettere fatwa. per questo vive nascosta e protetta.
    il regista è già stato giustiziato.

  5. #5
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    Predefinito

    La clandestinità di Submission, il film di Theo Van Gogh

    15 aprile 2005 - Gijs van Vesterlaken è il produttore di Submission, il film del regista olandese Theo Van Gogh giustiziato l'anno scorso da un fondamentalista islamico proprio a causa della sua pellicola. Ha deciso di ritirare l'opera a tempo indeterminato per la serie incredibile di minacce di morte che gli sono giunte e che sono ritenute credibili dai servizi di sicurezza. Il cortometraggio, di 11 minuti, solo in piccola parte trasmesso alla tv olandese prima del brutale assassinio del suo autore, è diventato quindi "pericoloso" per chiunque vi si avvicini.

    Il tema scottante affrontato da Van Gogh, quello della mancanza di libertà, della «sottomissione» della donna nella famiglia islamica, ha provocato l'istinto omicida del fondamentalista di origine marocchina che gli ha dato la morte in modo rituale: buttato giù dalla bicicletta, sparato in faccia, la gola squartata ritualmente, e una lettera infilzata nella pancia che annunciava la fatwa contro la sua sceneggiatrice, la somala infibulata e oggi parlamentare Ayaan Hirsi Ali. Da allora nessuno ha più visto l'opera, né sui canali TV che l'avevano annunciata, né tanto meno al Festival di Rotterdam, da sempre attento ai problemi della libertà. Per non parlare del "correttissimo" Festival di Cannes. Nei giorni scorsi era arrivata la notizia di una eventuale proiezione al Festival di Locarno nel prossimo agosto, ma il direttore della rassegna Irene Bignardi ha spiegato al Corriere della Sera che mai è stata fatta richiesta della pellicola proprio per la dichiarata e concreta impossibilità di proiezione per motivi di ordine pubblico.

    Il ritiro della pellicola, ma forse ancor più l'indifferenza mostrata proprio da quel mondo del cinema e della cultura sempre attento alla libertà d'espressione, hanno scatenato il dibattito. In rete il film si trova, è scaricabile, e molti blog sono intervenuti per denunciare la vicenda come un caso di autocensura inaccettabile, invitando a non cedere al ricatto islamista e a diffondere via web il film: «Come possiamo dargliela vinta. Allora ritiriamo tutte le opere di Salman Rushdie, ritiriamo tutte le Bibbie, ritiriamo Emma Bonino che difende le donne musulmane oppresse», scrive l'indignatissimo Rabbì. Emma Bonino, intervistata a Radio Radicale, non si appassiona alla polemica che ha coinvolto alcuni festival cinematografici internazionali. C'è la distribuzione in cassetta, c'è la tv. D'altra parte il problema sicurezza c'è e va posto, e poi ci sono mille e diversi tipi di strumenti per parlare della condizione delle donne nel mondo arabo, non è detto che si debba fare una proiezione in piazza o arrivare alla «provocazione».

    Carlo Panella, giornalista esperto di Islam sentito da Radio Radicale, pur giudicando «inammissibile» che la decisione di non proiettare il film sia dovuta alle minacce dei «fascisti islamici», definisce però il documentario «impresentabile, un errore, offensivo per gli islamici moderati, da scontro di civiltà di basso livello». Questo «bisogna avere il coraggio di dirlo pubblicamente», dice il giornalista, senza che ciò significhi neanche lontanamente giustificare l'uccisione del regista e le minacce alla sceneggiatrice somala del film. La scena incriminata ritrae i versetti del Corano proiettati sulla schiena nuda di una donna percossa. Ma «accusare Maometto e il Corano di essere all'origine della condizione di schiavitù della donna» nel mondo musulmano è un «errore storico da censurare con la matita blu». La prescrizione coranica sulle donne, che risale al 620, è «rivoluzionaria», riconoscendo condizioni che in occidente si affermano nel XVII secolo. «Ho il film... lo porterò in giro, insieme con i libri di Pim Fortuyn, per farli vedere», ha dichiarato invece Edouard Ballaman, deputato della Lega Nord, che proietterà il film in sala stampa alla Camera. Anche Giuseppe Giulietti (Ds), per Articolo 21, si è espresso per la proiezione del film.



    Ps. C'è solo da vergognarsi...
    ...cercatemi , se volete e potete , come RoccoFerraro

  6. #6
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    Scusate forse centra poco, però con tutto quello che succede nel nostro paese non so' più cosa pensare. Ma che razza di cultura è la nostra che porta le madri a uccidere i propri figli. Lo so saranno tutti esauriti, però ultimamente stanno aumentando a dismisura gli omicidi fra le mura domestiche. Secondo voi gli islamici e comunque gli immigrati in generale cosa pensate che pensino della nostra cultura. Cosa penseranno del fatto che da noi i pedofili non fanno la galera perchè riescono sempre a provare il contrario eccetera. Sono molto triste quando spenso a queste cose. Non so' darmi spiegazioni ma cosa ci differenzia dagli incivili?
    Scusate lo sfogo. E scusate se non so' scrivere proprio bene ma non è da tanto che uso il computer.

  7. #7
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    In origine postato da grilloparlante
    Scusate forse centra poco, però con tutto quello che succede nel nostro paese non so' più cosa pensare. Ma che razza di cultura è la nostra che porta le madri a uccidere i propri figli. Lo so saranno tutti esauriti, però ultimamente stanno aumentando a dismisura gli omicidi fra le mura domestiche. Secondo voi gli islamici e comunque gli immigrati in generale cosa pensate che pensino della nostra cultura. Cosa penseranno del fatto che da noi i pedofili non fanno la galera perchè riescono sempre a provare il contrario eccetera. Sono molto triste quando spenso a queste cose. Non so' darmi spiegazioni ma cosa ci differenzia dagli incivili?
    Scusate lo sfogo. E scusate se non so' scrivere proprio bene ma non è da tanto che uso il computer.
    Hai prefettamente ragione però sento di dover fare una distinzione tra le patologie (tali sono quelle che spingono le madri ad uccidere i figli) che sembrano molto diffuse perchè pubblicizzate e spettacolarizzate dai media e una diffusa cultura in un determinato tipo di società (come quella islamica).

    Ogni società infonde nell'individuo un certo tipo di conduzione etica di vita che noi poi chiamiamo banalmente valori (onestà, difesa della vita ecc.) e che guidano l'individuo. La nostra società non spinge certo gli individui a lapidare una donna perchè adultera.

    Insomma bisogna distinguere tra eccezioni, seppur spettacolarizzate e pubblicizzate, e le azioni quotidiane e giustificate moralmente come la discriminazione e l'umiliazione delle donne in determinate società.

  8. #8
    piemonteis downunder
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    >ultimamente stanno aumentando a dismisura
    >gli omicidi fra le mura domestiche

    Guarda che omicidi, violenza domestica, abuso
    dei bambini, ecc, ci sono sempre stati e molto piu' di oggi.
    Semmai le statistiche mostrano che stanno diminuendo
    nella nostra societa', non crescendo. Solo che una volta:
    1) non c'era la TV e i giornali da vendere su queste cose
    2) non c'erano partiti che facevano campagne demagogiche su questo
    3) erano considerati quasi "normali", nel senso che li si accettava
    e si stava zitti, anzi ci si vergognava a lamentarsi.
    Soffrirli faceva parte dell'ordine naturale delle cose.
    Si pregava la Madonna e si stava zitti.


    >Noto che non cogli la differenza tra una
    >società libera in cui la donna è per fortuna
    >oramai emancipata perchè è avvenuta una
    >netta scissione tra Stato e Chiesa

    Certo che la colgo!!!
    La mia ironia era proprio per il fatto che i partiti che
    strumentalizzano Submission per la loro campagna
    elettorale sono proprio gli stessi che hanno sempre opposto
    e continuano ad opporsi il piu' possibile alla separazione
    fra Stato e Chiesa! Si accorgono della separazione
    Stato-Chiesa e dei diritti della donna solo quando
    c'e' da dare contro l'Islam, non perche' ci credano
    veramente, anzi....

  9. #9
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    Predefinito

    L'importante, a mio parere, è che se ne parli. Poi considero la battaglia di Ballaman sincera. Conosceva il regista e ne sta portando avanti la battaglia anche in italia, come è giusto che sia.

    Se aspettiamo che lo faccia la sinistra siamo a posto! Basta guardare sul forum principale per accorgersi che da parte
    loro, da parte dei cosiddetti "progressisti", questa battaglia viene vista come razzista. Io per aver più volte, con forza, difeso il film mi sono beccato del "Nazista" dai benpensanti della sinistra.

    Non ho visto una voce sollevarsi da sinistra per la censura a questo film. L'unico è stato Michele Serra, e gli altri?

 

 

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