da ttg
Le leggi anti rumore e anti inquinamento dell'Europa potrebbero dare un altro colpo alla difficile situazione di Alitalia. Infatti i vecchi Md80, colonna portante della flotta a corto raggio Alitalia, già nel prossimo anno potrebbero non poter volare negli aeroporti francesi, tedeschi e britannici a causa delle nuove norme. Fonti industriali riferiscono che, per far fronte alla situazione, si sta valutando una riconfigurazione del network con la redistribuzione di Airbus 319, 320 e 321 su alcune di queste rotte. Tuttavia, il numero di questi ultimi non sarebbe sufficiente a sopperire a quello degli MD80 che rimarrebbero a terra. A questo punto un aiuto potrebbe arrivare da deroghe o rinvii, auspicati dalla compagnia italiana, dei nuovi limiti. Un'alternativa potrebbe essere la "rimotorizzazione" di questi aerei. In effetti, riferiscono fonti sindacali, l'ipotesi è stata presa in considerazione ma per il momento messa da parte "a causa dell'eccessiva onerosità in rapporto alle disponibilità dell'azienda"
Alitalia, in mancanza di deroghe, avrebbe anche pensato alla rimotorizzazione dei velivoli. Ma i costi di questa operazione, si aggirano sui 2,5-3 milioni di euro ad aeromobile. Gli MD80 in forza ad Alitalia sono circa 70 (con un'età media di 20 anni) e costituiscono oltre il 60% della flotta a corto-medio raggio. Da un lato, fanno notare le fonti sindacali, l'operazione sarebbe auspicabile perché questi motori, concepiti circa 30 anni fa, hanno anche un elevato livello di consumi e, prima del 2008, la compagnia non potrà acquistare nuovi velivoli a causa dei vincoli imposti dall'Ue per l'eventuale via libera al piano industriale. Dall'altro, però, l'esborso sarebbe ammortizzabile solo in un lungo arco di tempo e giustificabile solo se si decidesse di mantenere gli MD80 in flotta ancora per diversi anni. Per una loro riconfigurazione i costi, spiegano si aggirano invece intorno ai 100-150 mila euro a velivolo. L'operazione potrebbe riguardare una riconfigurazione del numero di posti e, viste le difficoltà nello stivaggio dei bagagli a mano, anche delle cappelliere. Due anni fa, nel pieno della vertenza con gli assistenti di volo, gli Md80 erano stati riconfigurati diminuendo i posti a 150 sulle versioni nazionali. Le modifiche erano state fatte nel periodo estivo e avevano causato la perdita di numerosi passeggeri. Poi, con l'evoluzione delle trattative era stata fatta l'operazione inversa. L'MD80 nella sua versione nazionale porta 131 passeggeri che salgono a 164 in quella internazionale. In ogni caso si tratterebbe di spese non indifferenti per Alitalia che, nel primo trimestre 2005, ha registrato perdite operative per 120 milioni di euro. Oltre ai costi "vivi" per le modifiche tecniche, si debbono infatti considerare anche quelli relativi alle certificazioni al volo (che devono essere rinnovate ogni qualvolta un velivolo subisce delle variazioni) e al fatto che un aereo fermo è una spesa improduttiva