''Necessarie incisive riforme stratturali per sconfiggere la scarsa competitività''
Ocse: ''Italia in recessione. Nel 2005 Pil a -0,6%''
L'Organizzazione dei Paesi più industrializzati individua nella ''perdita di quote di mercato a un ritmo inquietante'' il grande male della nostra economia
Roma, 24 mag. (Adnkronos) - L'Italia è ufficialmente i ''recessione'' secondo l'Ocse. Nell'Outlook economico pubblicato oggi, l'Organizzazione dei Paesi più industrializzati individua infatti nella ''perdita di quote di mercato a un ritmo inquietante'' nel settore dell'interscambio commerciale italiano, ''minato da anni di eccessivo costo dell'inflazione'', il grande male della nostra economia che ''ha gettato le fondamenta per l'attuale recessione''. Questo stato di cose si ripercuote anche sulla salute più complessiva dei Paesi del Vecchio Continente, nota l'Ocse. L'Euro forte e il caro-petrolio hanno pesato sulla caduta dell'economia europea ma, nota l'Ocse, il colpo di freno ''è stato amplificato considerevolmente in Paesi come Italia e Germania a causa di una distinta e ricorrente incapacità di resistere agli shock esterni, a differenza di economie più piccole come quelle della Spagna e dei Paesi nordici che hanno retto il colpo''.
Un vero e proprio allarme rosso per i conti pubblici dell'Italia. Secondo le stime dell'Ocse, il deficit raggiungerà il 4,4% nel 2005 e superà il 5,1% nel 2006. ''La situazione della finanza pubblica pone rischi molto elevati soprattutto a causa della crescita più bassa del previsto'' afferma l'Ocse. Per il 2005, infatti, il Pil dovrebbe diminuire dello 0,6% secondo le stime dell'Organizzazione. Nel 2006 l'economia dovrebbe riprendersi e crescere dell'1,1%. L'Ocse mette sotto accusa l'alto costo unitario del lavoro, l'apprezzamento dell'euro e il rafforzamento della competizione globale nelle aree di tradizionale specializzazione del nostro Paese, che hanno comportato forti perdite di quote di mercato. La domanda interna, un tempo sostenuta da una forte crescita dell'occupazione e dai bassi tassi di interesse, ''è rallentata'' nota l'Ocse che tuttavia prevede un miglioramento dello scenario economico ''verso la fine dell'anno'', riflettendo una svolta nel contesto globale, un miglioramento della produttività del lavoro e i tagli fiscali. Tuttavia, sottolinea con forza l'Ocse, l'Italia ha bisogno di incisive riforme stratturali per sconfiggere la sua scarsa competitività. ''Le contrattazioni salariali dovrebbero essere più aderenti all'andamento della produttività'' e i settori protetti dovrebbero essere oggetto di una maggiore concorrenza per ridurre i costi e le pressioni inflazionistiche. ''La riduzione del debito dovrebbe essere accelerata per fare spazio a tasse più basse e a maggiori investimenti''.
Una situazione difficile, quella dei conti pubblici, che interessa molti Paesi di Eurolandia. Secondo l'Ocse per la metà dei Paesi della zona euro, ''il deficit rimarrà o salirà sopra il 3%'' a fronte di una crescita ''debole'', intorno all'1,2% nel 2005 e del 2% nel 2006. Quanto all'andamento dell'economia nei 30 paesi industrializzati riuniti nell'Ocse, si prevede che nel 2005 il Pil crescerà del 2,6% e nel 2006 del 2,8%. L'inflazione si attesterà intorno all'1,9% e il tasso di disoccupazione sarà del 6,7% per quest'anno per poi scendere al 6,4% nel 2006. L'Ocse parla di prospettive economiche ''contrastanti'' fra i diversi Paesi dell'Organizzazione che ''non contribuiranno a ridurre i deficit nelle bilance dei pagamenti''.
''Dal suo avvio -nota tra l'altro l'Ocse-, l'Unione monetaria europea ha prodotto benefici inestimabili per i Paesi membri'' a cominciare dalla ''stabilità finanziaria interna'' e dai ''tassi di interesse storicamente bassi'' così come per la creazione di ''un contesto di stabilità dei prezzi che ha retto al test dell'aumento delle quotazioni del petrolio''. Nel lungo periodo, tuttavia, nota l'Ocse, il successo dell'Uem richiede da parte di tutti misure per i mercati finanziari e del lavoro e anche misure di omogeneizzazione nelle strutture finanziarie dei Paesi membri. ''In questo contesto -sostiene l'Ocse- qualunque siano le difficoltà politiche, rimane urgente andare avanti con un'ulteriore integrazione economica e riforme strutturali''. Secondo l'Ocse, per la salvaguardia stessa dell'Uem, ''occorre che la politica affronti i motivi della debolezza cronica'' dell'economia europea ''il prima possibile'' e ''in modo approfondito''. L'Ocse chiede, inoltre, un ''significativo'' taglio dei tassi di interesse in Eurolandia, in tempi stretti, per affrontare il principale dei problemi dei Paesi della zona: risollevare la domanda stagnante.
Che schifezza.Il paese è nella merda e c'è chi si frega le mani per i successi elettorali di Catania e Bolzano,chi gioisce per il crollo elettorale tedesco,chi gode per il cambiamento della tendenza elettorale.Anche un bambino ne capirebbe il motivo, che sta solo ed esclusivamente nel buon governo o nel cattivo governo.Nel dopo tangentopoli, il sistema ha costruito Berlusconi col chiaro intento di rifilare la solita fregatura agli elettori e garantirsi il centralismo burocratico, fintantochè non si fossero create le condizioni per la riedizione della balena bianca.Con il paese allo sbando totale,una riedizione democristiana oltre che ad essere funzionale al sistema mafioso,rifilerebbe un'altra patacca agli elettori che si ritroverebbero un male minore da votare.Se la Lega intende banchettare su questa schifezza,altro non potrà raccogliere se non il rifiuto di chi l'ha sempre votata.