Spaccatura nell'Spd in crisi: Lafontaine guiderà la sinistra contro Schröder
di red
Oscar il Rosso ci riprova. Oscar Lafontaine lascia i socialdemocrati e si prepara a guidare una nuova coalizione neocomunista. Uomo di riferimento per la sinistra del partito socialdemocratico, da quando si dimise da ministro dell'economia nell'ormai lontano 1999, per protesta contro la deriva liberista del governo a guida socialdemocratica, ha deciso di lasciare la tessera dell’Spd. Dopo la crisi del governo di Gerhard Schröder, sconfitto domenica scorsa nella sua roccaforte del Nord Westfalia, il rischio a suo dire è la una nuova stretta verso posizioni centriste per sfuggire alla sconfitta alle elezioni federali indette in anticipo dallo stesso cancelliere. E Oscar il Rosso – come appunto viene chiamato - sembra prepararsi a correre di nuovo per il premierato in alternativa al candidato socialdemocratico. L’annuncio di aver abbandonato il partito nel quale ha militato per più di vent’anni è stato dato sia in una intervista al popolare settimanale “Bild” in edicola in Germania mercoledì, sia in una dichiarazione alla tv Zdf.
Sessantuno anni, ex candidato perdente alla cancelleria nel 1990 poi spodestato da Schröder che vinse nel 1999 marginalizzandolo all’interno dell’Spd e della compagine di governo, Lafontaine è rimasto ancorato al suo no al pacchetto "Hartz IV”, entrato in vigore quest’anno, un’insieme di misure che modificano le regole di accesso al sussidio di disoccupazione e che dalla sinistra e da Lafontaine vengono considerate un inaccettabile attacco al welfare tedesco.
Lafontaine ora sponsorizza una alleanza anche elettorale tra i neocomunisti della Pds, forti principalmente nei Länder dell’Est e la Wasg – sigla del più lungo: “alternativa elettorale per il lavoro e la giustizia sociale” – una formazione recente definita «sul modello della coalizione dell’Ulivo italiana» e che proprio nelle ultime elezioni locali in Renania e Nord Westfalia ha superato, anche se di poco, la soglia d’accesso del 5 perc ento.
Sono state comunque voci interne alla stessa Spd – spiegano i fedelissimi di Schröder -a chiedergli di abbandonare il partito, data la lontananza del suo progetto politico con quello dei socialdemocratici.
Se però -come sembra -la sua uscita è stata invece studiata come operazione di alternativa di sinistra a Schröder per il voto anticipato di settembre prossimo, Lafontaine si troverà a correre contro il suo avversario di sempre, il cancelliere – che sembra comunque intenzionato a ricandidarsi – e contro la leader della Cdu Angela Merkel, erede di Helmut Koll. E quindi rischia di giocare la sua rivincita a sinistra a tutto vantaggio della Cdu.