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  1. #11
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    In Origine Postato da Gappista
    Proprio quello di cui l'Italia ha bisogno. Ormai è chiaro che in Italia manca un ceto di produttori-imprenditori in grado di sostenere adeguatamente il mitico mercato e ormai ucciso dalla pratica impossibilità di sostenere le esportazioni con la svalutazione competitiva della moneta. I parassiti che si fregiano della nomea di grandi imprenditori, ormai non investono più in ricerca e, appena possono, delocalizzano. Poichè è impossibile pensare che i lavoratori italiani possano veder compressi ulteriormente i loro livelli di vita, è arrivato il momento di ripensare ad un massiccio intervento statale nell'economia. Altro che la bufala del liberismo. Grande Prodi!!! E dire che avevo molti dubbi su quest'uomo...
    "ripensare ad un massiccio intervento statale nell'economia" : mi sembra che questa possibilità sia fortemente suggerita e indicata dalla nostra amata e omniprevidente Comunità Europea... O no?

    Io faccio parte dei "polli" ma Lei dovrebbe usarmi la cortesia di non farmi ridere. Anche perché c'è poco da ridere...

  2. #12
    Moderatori anghe noi...
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    In Origine Postato da Gappista
    In effetti c'è poco da ridere, soprattutto quando si è uno di quei bananas che hanno consegnato l'Italia al nano Bagonghi, avviandola alla rottamazione. Sinceramente di quello che prevede e suggerisce la nostra amata Comunità Europea me ne frega poco, ma credo che come al solito non sappiate nemmeno di cosa state parlando. La Comunità al massimo può imporre dei parametri economici per i conti pubblici, non certo imporre le politiche economiche che quei conti dovrebbero determinare. E l'intervento pubblico nell'economia (che del resto in altri paesi è ancora attuato con grande determinazione, basti vedere la solerzìa con la quale la Francia ha privatizato la Renault) è ormai l'unico modo per rilanciare i consumi e il mercato, portando ad un nuovo periodo di espansione che contribuirà appunto al risanamento dei conti pubblici. Insisto: bravo Prodi!!!
    Oh ma bisogna dirle tutte le cose... La differenza tra Renault e FIAT è che la prima era un'azienda privata e competitiva, la FIAT da sempre è stata sotto tutela a spese della collettività e non ha mai avuto necessità di competere. Difficile farla risorgere adesso...

    Concordo con Lei che bisognerebbe freqarsene dei suggerimenti della CE: ma allora bisogna accettarne le sanzioni (e zitti a sinistra!) oppure uscirne una volta per tutte, come io spero...

    Tanto se siamo considerati a livello burundiano tanto vale comportarci di conseguenza, mandare al diavolo l'europ(erett)a, svalutando e andando a colonizzare l'Africa. Finché siamo in tempo...

    Poi, quando i nostri sindacari (come dice il Drugo) accetteranno di ridurre l'orario di lavoro come hanno fatto i tedeschi per far lavorare tutti o prenderemo atto che i suggerimenti bertinottiani sulle 35 ore sono stati ampiamente disattesi dai franzosi, allora, forse, potremo considerare i Suoi suggerimenti.

    Che non sono quelli del Suo eroe...

  3. #13
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    In Origine Postato da Ronnie
    una massa di stronzate... riescono ad esser peggio del nano...

    lo stato devefare non uno ma due passi indietro!

    ELIMINAZIONE DEL WELFARE!
    ABBASSAMENTO DELLE TASSE E DEL DEBITO!
    Con l'eliminazione del welfare tutti coloro che ne fanno uso (e sono quelli con i redditi bassi o medio bassi, LA MAGGIORANZA DEGLI ITALIANI!!!) si troveranno con il sedere per terra!!!

    Ed anche con l'eliminazione completa della tassazione diretta potranno mai permettersi quei servizi che oggi lo stato offre a buon mercato!

    Piuttosto incrementiamo la tassazione diretta (che chi ha di più e sfrutta chi ha di meno, paghi e contribuisca di più! ) e riduciamo tutti quei balzelli che invece premono sui consumi come l'IVA e tasse su ogni servizio ed acquisto!

    Con questa redistribuzione dei carichi molti avranno di più e più possibilità di incrementare i consumi e di rilanciare l'economia del paese.

    Che finalmente il rilancio dell'economia non sia sempre a carico dei lavoratori dipendenti e della povera gente ma sia a carico di coloro che girano per le nostre strade con auto straniere che costano quanto il reddito medio di un italiano!!!!

    Saluti

  4. #14
    Moderatori anghe noi...
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    Per Pasquino.

    Angeletti, ieri sera a Ballarò, unico fra gli esponenti dell'opposizione ha dato la sua ricetta per risolvere i nostri problemi. Una soluzione, non so se l'ha sentita, che mi pare del tutto inverosimile e che un pò Lei richiama nel Suo intervento.

    In pratica una sorta di autarchia: si tratterebbe di distribuire maggiore ricchezza ai ceti produttivi e meno abbienti, badi bene, di tutta Europa!, affinché questi possano acquistare prodotti di origine europea e non provenienti da fuori.

    Ora, è ben vero che l'Europ(erett)a sta considerando l'ipotesi di controllare in qualche modo le importazioni dalla Cina (che comincia a subire concorrenza dall'Africa...!) ma non Le sembra che queste soluzioni siano del tutto demagogiche con il solo risultato di accrescere la confusione?

  5. #15
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    In Origine Postato da Gappista
    Proprio quello di cui l'Italia ha bisogno. Ormai è chiaro che in Italia manca un ceto di produttori-imprenditori in grado di sostenere adeguatamente il mitico mercato e ormai ucciso dalla pratica impossibilità di sostenere le esportazioni con la svalutazione competitiva della moneta. I parassiti che si fregiano della nomea di grandi imprenditori, ormai non investono più in ricerca e, appena possono, delocalizzano. Poichè è impossibile pensare che i lavoratori italiani possano veder compressi ulteriormente i loro livelli di vita, è arrivato il momento di ripensare ad un massiccio intervento statale nell'economia. Altro che la bufala del liberismo. Grande Prodi!!! E dire che avevo molti dubbi su quest'uomo...
    "piu ntervento dello stato..." ??? Ma tu sei fuori di testa !!!
    Credo che ti manchino i fondamentali dell'economia... e sopratutto la cognizione che lo stato non puo' creare alcuna ricchezza, perche' non puo' sapere quello che i cittadini volgiono meglio dei cittadini stessi.. e non puo' spendere i loro soldi meglio di quanto farebbero essi stessi.
    Dire che lo stato puo' rilanciare l'economia e' equivalente all'affermare che se ti derubassi per comprarti dei beni, per te sarebbe meglio.

    Questo per quanto riguarda la teoria economica. Per gli esempi empirici vai un po' in giro per il mondo...

    In merito al declino Italiano direi che questo e' dovuto alla politica socialista che anche il berlusca ha seguito (non basta definirsi liberali per esserlo). Quale cazzo di imprenditore, grande o piccolo che sia, puo' aver voglia di rischiare e investire in Italia se sa che oltre la meta' di quello che (forse) riuscira' a guadagnare se ne appropriera' lo stato per dare l'aumento ai dipendenti pubblici i cui servizi nessuno ha realmente richiesto... e di cui si puo' star certi che sul mercato non verrebbero certamente ri-comprati ?

  6. #16
    fedalmor
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    Politica industriale, settori in crisi e Sud

    Nulla di male... condivido le valutazioni, anche se mi chiedo - come tutti, penso - come si possano raggiungere: in ambito tecnologico, l'ingegneria italiana è tutt'altro che indietro (come preparazione dei singoli) rispetto agli altri; il punto è come sovvenzionare i progetti più meritevoli (il video-telefono brevettato per Telecom Italia consente d'inviare flussi video attraverso i cavi telefonici tradizionali, un bel calcio nel c*lo alle connessioni in fibra, decisamente più costose...). Se abbracciassimo il progetto di connessioni internet a banda larga attraverso i cavi elettrici, probabilmente abbatteremmo ulteriormente i costi e potremmo sostenere un nuovo boom della new economy, non più intesa come mera quotazione in borsa di società del terziario, quanto distribuzione del prodotto finito attraverso il web (che aumenterebbe esponenzialmente le possibilità di formazione online, pay-tv on demand, servizi istituzionali on line...). Oltretutto, il progetto è finanziato dal FSE (il ché, in parte, sopperirebbe al ri-finanziamento che sposta capitali nell'est europeo).

    Politica dell'occupazione, mercato del lavoro e diritti

    Anche qui, proposte interessanti e nulla di fuori dal mondo:

    <<...le tutele e i diritti di base (maternità, paternità, malattia, infortunio, diritti sindacali, accesso al credito etc etc)...>>

    Garantire il riscatto dell'università, come il conteggio dei mesi impiegati nel lavoro precario per la pensione, ottenere anche in quest'ambito i succitati diritti, non mi sembra né trascendentale, né irrealizzabile, né non condivisibile. Anzi, probabilmente si incentiverebbe l'assunsione a tempo indeterminato, anche perché su tre mesi di lavoro le aziende non guadagnerebbero granché dovendo versare i contributi, assicurare la malattia (pagata), pagare gli infortuni et similia...

    <<Vogliamo estendere le tutele anche sul mercato del lavoro riformando gli ammortizzatori sociali, innovando e allargando le politiche attive di sostegno all’occupazione, potenziando i servizi pubblici all’impiego e la formazione professionale.>>

    Se ciò si traduce in equo-canone e salario minimo d'inserimento sociale... perché no?

    <<Vogliamo superare un approccio restrittivo ed economicistico al problema dell’immigrazione che non aiuta a costruire l’integrazione degli immigrati, anche rivedendo o flessibilizzando il sistema delle quote, promuovendo l’immigrazione di qualità e prevedendo misure per la integrazione e la cittadinanza.>>

    Qui, dissento. Sull'immigrazione si dovrebbe attuare uno sfruttamento intensivo come già avviene in altri Paesi europei, come la Germania. Condizionando il permesso di soggiorno alla durata della collaborazione lavorativa (rinnovabile, ma non estendibile come indeterminato, se non ne sussistono le condizioni a livello contrattuale). In pratica: serve manodopera? Si recluti all'estero, se in Italia non si trova manovalanza. Si tutelino retribuzioni e condizioni di vita umane (alloggio, salario minimo garantito, etc.), certo... ma si escluda il permesso di soggiorno indeterminato che la stessa Bossi-Fini consente, se non erro dopo il secondo rinnovo del contratto (ricordo l'esperienza di un nostro Segretario di Sezione - imprenditore - che me ne parlava, ovviamente disgustato...) o, quello che è. Sull'immigrazione occorre incentivare la meritocrazia: rinnovo contrattuale condizionato e proporzionale alla qualità/quantità del lavoro. Contratti a termine sulla base di obiettivi da conseguire.

    Stato sociale, ammortizzatori sociali e pensioni

    <<Noi riconfermiamo il ruolo indispensabile del pubblico nella sanità, nell’assistenza, nella scuola e nella previdenza.
    Riteniamo che gli istituti del welfare, nelle loro diverse applicazioni, debbano essere non solo difesi, ma potenziati e rinnovati.>>


    Quoto, sottoscrivo e firmo. E per raggiungere tale obiettivo, l'unica soluzione è un massiccio intervento statale nell'imprenditoria privata: se gli unici introiti dello Stato sono le tassazioni (evase), allora lo Stato dovrà garantire soltanto i servizi minimi di uno Stato liberale, gettando le classi sociali meno abbienti in condizioni da terzo mondo come negli Stati Uniti. Per garantire sevizi sociali al popolo, lo Stato deve avere un'ingerenza nell'iniziativa privata. E questo non è bolscevismo. È la famosa [i]Terza Via[/b] tra capitalismo e comunismo.

    <<difesa dell’unità del sistema contro le proposte della devolution>>

    Finalmente qualcuno l'ha capita...

    <<In materia di pensioni noi giudichiamo sbagliata la legge delega del governo approvata lo scorso anno (Legge 2/2004). La riteniamo inaccettabile per l’innalzamento rigido e ingiustificato dell’età obbligatoria per le pensioni di anzianità dal 2008 (con 35 anni di contributi) a 60 e poi 61 – 62 anni e perché crea disparità di trattamento fra diversi gruppi di lavoratori (a seconda della data del loro pensionamento), nonché a carico delle donne.>>

    Giustissimo. Il problema è come riformare altrimenti un sistema pensionistico insostenibile...

    Potere d’acquisto delle retribuzioni e delle pensioni

    <<differenziare il paniere Istat per fasce di consumo per renderlo più aderente all’andamento reale dell’inflazione>>

    Già, così magari le famose statistiche rispecchieranno di più la realtà.

    Rappresentatività, rappresentanza e democrazia sindacale

    Questo punto è un po' fumoso... può voler dire tutto o, niente.

    Insomma, più verosimile del "Contatto con gli Italiani" sottoscritto da Berlusconi nel 2001. Bisogna vedere se sarà possibile arrivare a risoluzioni così idilliache... considerando il patrimonio desolante che il centro-destra lascia in eredità a chi vincerà le prossime elezioni...

  7. #17
    fedalmor
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    In Origine Postato da ciddo
    "piu ntervento dello stato..." ??? Ma tu sei fuori di testa !!!
    Credo che ti manchino i fondamentali dell'economia... e sopratutto la cognizione che lo stato non puo' creare alcuna ricchezza, perche' non puo' sapere quello che i cittadini volgiono meglio dei cittadini stessi.. e non puo' spendere i loro soldi meglio di quanto farebbero essi stessi.
    Dire che lo stato puo' rilanciare l'economia e' equivalente all'affermare che se ti derubassi per comprarti dei beni, per te sarebbe meglio.

    Questo per quanto riguarda la teoria economica. Per gli esempi empirici vai un po' in giro per il mondo...

    In merito al declino Italiano direi che questo e' dovuto alla politica socialista che anche il berlusca ha seguito (non basta definirsi liberali per esserlo). Quale cazzo di imprenditore, grande o piccolo che sia, puo' aver voglia di rischiare e investire in Italia se sa che oltre la meta' di quello che (forse) riuscira' a guadagnare se ne appropriera' lo stato per dare l'aumento ai dipendenti pubblici i cui servizi nessuno ha realmente richiesto... e di cui si puo' star certi che sul mercato non verrebbero certamente ri-comprati ?
    Più Stato nell'iniziativa privata non significa, ad esempio, sostenere la FIAT affinché dia lavoro ai cittadini... bensì investire nell'impresa per finanziare le infrastrutture. Cosa che si faceva tranquillamente, prima della privatizzazione selvaggia. Che, poi, è una chimera...

    Parliamo di servizi: le Poste Italiane sono state privatizzate... ma non c'è concorrenza, perché rimangono l'unica azienda che controlla il settore. Lo Stato cos'ha guadagnato? Un tot di capitale intascato (che non ha coperto alcun buco), a discapito di una retribuzione proporzionale all'utilizzo dei servizi. Il cittadino cos'ha guadagnato? Nulla, perché non essendoci concorrenza i prezzi li impone l'azienda-monopolio (privato). E che dire di Trenitalia? Anche qui, si è voluto privatizzare, ma ad esclusione di Ferrovie Nord Milano (che disponeva già di tratte e stazioni proprie), non ci sono alternative che creino effettivamente concorrenza, quindi i prezzi dei biglietti sono uniformati all'ennesima azienda-monopolio (privata). La telefonia si appoggia (eccezion fatta per Fastweb e per la telefonia cellulare) sempre e comunque ai cavi di Telecom Italia, ragion per cui l'affitto della rete da parte di terzi viene pagato all'azienda (e non più allo Stato). Qui, però, la concorrenza è già più sensibile. E vogliamo parlare di sanità!? L'iniziativa privata non ha abbassato alcun prezzo. Un esame del sangue costa anche 50€ in una struttura privata... per quanto c*zzuto che sia... e in più i medici operano sia nel pubblico, che nel privato: ragion per cui lo Stato paga degli stipendi che poi sono considerabili come doppio lavoro. E le televisioni? Privatizziamo anche la RAI!? Già il canone non serve a un c*zzo così (troppo basso in assoluto, troppo alto considerando l'effettivo servizio reso alla Nazione), figuriamoci togliendo anche quella risorsa allo Stato...

    Aggiungendo che l'evasione fiscale ha dei picchi allucinanti... come si finanzia lo Stato!? Anche la questione Autostrade è tutt'altro che semplice... sorgono adesso delle alternative, ma Autogrill deteneva, di fatto, il monopolio fino a pochissimo tempo fa. Anche qui, un fallimento del liberismo.

    Per non parlare della qualità infima dell'istruzione privata, cui mio malgrado ho dovuto ricorrere (per tre mesi) per motivi di salute che mi hanno impedito la regolare frequenza nel mio liceo (Statale): Dio - per modo di dire - ce ne scampi e liberi!

  8. #18
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    Per Fedalmor riferito alle Poste Italiane.

    Io sono un utente delle PT, ho un bancoposta privato, sto promuovendo bancoposta impresa presso i miei clienti.

    Trovo che dopo la privatizzazione l'azienda sinotevolmente migliorata nei servizi e soprattutto nei costi.

    Spedisca Lei un PC in tutta Italia a soli 8 euri: non c'è corriere che tengo...

    Faccia Lei un bonifico spendendo un solo euro con qualunque banca: non spenderà meno di 4,5 euri.

    Libretto di assegni gratuito, carta bancomat, carta ricaricabile, finanziamenti, conto corrente online (un pò lentino...), costo di gestione ridicolo...!

    Era un'azienda di Stato ed era terra di conquista di certi ingegneri... Oggi è un'azienda che funziona e con 24000 sportelli è una realtà che fa paura al sistema bancario.

    Riservi le Sue reprimende ad altri settori in regime monopolistico.

  9. #19
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    In Origine Postato da il Pasquino
    Con l'eliminazione del welfare tutti coloro che ne fanno uso (e sono quelli con i redditi bassi o medio bassi, LA MAGGIORANZA DEGLI ITALIANI!!!) si troveranno con il sedere per terra!!!

    Ed anche con l'eliminazione completa della tassazione diretta potranno mai permettersi quei servizi che oggi lo stato offre a buon mercato!
    Ah ah ah ah ah. Queste sono esattamente le cose che lo stato vuole che tu creda. Piu' tu sei convinto di ste' minchiate ... e cioe' piu' credi di non poter fare a meno dello stato mamma che si prende amorevolemente cura dei suoi sudditi (coi loro soldi), piu' parassiti vivranno alle tue spalle lucrando su quel gigantesco trasferimento di ricchezza che viene attuato in nome di quel grande imbroglio chiamato "welfar".

  10. #20
    fedalmor
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    In Origine Postato da FreeFlag
    Per Fedalmor riferito alle Poste Italiane.

    Io sono un utente delle PT, ho un bancoposta privato, sto promuovendo bancoposta impresa presso i miei clienti.

    Trovo che dopo la privatizzazione l'azienda sinotevolmente migliorata nei servizi e soprattutto nei costi.

    Spedisca Lei un PC in tutta Italia a soli 8 euri: non c'è corriere che tengo...

    Faccia Lei un bonifico spendendo un solo euro con qualunque banca: non spenderà meno di 4,5 euri.

    Libretto di assegni gratuito, carta bancomat, carta ricaricabile, finanziamenti, conto corrente online (un pò lentino...), costo di gestione ridicolo...!

    Era un'azienda di Stato ed era terra di conquista di certi ingegneri... Oggi è un'azienda che funziona e con 24000 sportelli è una realtà che fa paura al sistema bancario.

    Riservi le Sue reprimende ad altri settori in regime monopolistico.
    Come la mettiamo che per la quotazione in borsa stanno chiudendo filiali (per dimostrare la razionalizzazione del bilancio) che poi saranno ri-aperte a quotazione avvenuta!? Un caro amico di famiglia, dopo 30 anni di onorato servizio, viene spostato a Milano e/o a Busto Arsizio così, a c*zzo, per poi ritornare (chissà quando) a Varese... Questi sarebbero i benefici della privatizzazione!?

    Un PC a 8€ lo spedisco anche con DHL/Mail Boxes Etc./etc.: casca male, perché l'unica esperienza di lavoro che ho avuto è stata nell'assemblaggio/rivendita/spedizione di prodotti informatici...

    Il contrassegno non costa più di 11€ in tutta l'Italia fino a ca. 30kg (se non ricordo male), e al di sotto del chilogrammo si scende anche a 6€...

    Il libretto d'assegni è gratuito ovunque: sono figlio di un dipendente di banca, non si paga più da nessuna parte. Sul bonifico non so, ma il trasferimento per vaglia costa esattamente come prima. Le carte ricaricabili vengono rilasciate anche da banche come - se non erro - Credito Italiano et similia... I mutui hanno né più, né meno gli stessi tassi bancari. Per non parlare del bancomat... inoltre mi risulta che i prelievi si possano effettuare soltanto da distributori BancoPosta, il ché certo annulla le spese, ma limita e di molto gli sportelli autorizzati (su questo non sono certo, ad ogni modo).
    I servizi business non sono malaccio...

    Ma il punto, qui, è un altro. Ovvero l'incidenza delle privatizzazioni sul bilancio dello Stato e il vantaggio effettivo per il cittadino. Nessuna privatizzazione di servizi pubblici ha portato a concorrenza e diminuzione dei prezzi. Né tantomeno a nuovi posti di lavoro. Semplicemente perché nessuno ha investito nella concorrenza in tal senso.

    Ci sono alternative a Poste Italiane per la distribuzione della posta ordinaria? No. Quindi, dov'è la concorrenza? Chi impone i prezzi per i francobolli? Ci sono autostrade alternative a quelle, appunto, della Società Autostrade S.p.a.? No. E cosa ci ha guadagnato, lo Stato, privatizzando i caselli (che poi è una questione controversa, perché qualche introito lo fa comunque...)? Ci sono nuove compagnie di trasporti pubblici? No. E, allora, tolto il guadagno per lo Stato, cos'è cambiato!?

 

 
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