l Professore ha ribadito la necessità della lista unitaria
Prodi: «Farò una lista dell'Ulivo»
«Verrebbe a mancare la base per una leadership forte. Legittima la scelta della Margherita, ma mi ha amareggiato»
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Romano Prodi e Francesco Rutelli (LaPresse)
ROMA - «Di fronte a una decisione della Margherita di cui non posso che prendere atto, ho deciso di promuovere una lista che tenga aperta la prospettiva dell'Ulivo e dia forza e stabilità a quel governo dell'Unione di cui il Paese ha bisogno». È questa la decisione di Romano Prodi, letta al termine del vertice dell'Ulivo.
«Prodi ha assunto una decisione in solitario, dopo la chiusura del vertice Fed di proporre ai partiti di fare una lista che tenga aperta una lista dell'Ulivo», ha precisato il portavoce di Prodi, Ricardo Franco Levi. «Tutti hanno concordato - spiega Levi - di rafforzare la Fed. Prodi ha ribadito: ritengo ci voglia la lista dell'Ulivo e lego il mio impegno a questo progetto. Di fronte alla decisione ribadita dalla Margherita la conclusione è stata di rilanciare la Fed e, all'interno di questa, ognuno avrebbe deciso come comportarsi. Prodi ci ha pensato mezz'ora da solo e ha deciso poi di anticipare i tempi. Sono cose che in politica si decidono in solitario, Margherita e Ds non lo sanno ancora».
La lista proposta da Prodi non è una lista del presidente, che sarebbe aggiuntiva ai singoli partiti. Si tratta, spiegano i collaboratori del leader dell'Ulivo, di una lista elettorale di segno ulivista, aperta anche ad altri partiti dell'Unione.
In precedenza, l'ex commissario Ue aveva lanciato un vero aut aut alla Fed, riunita in un vertice a Roma: senza il simbolo dell'Ulivo «verrebbe a mancare la base per una leadership forte, nella coalizione oggi, nel governo domani», aveva detto aprendo l'incontro. E, per quello che riguarda il suo ruolo, per Prodi si tratta di «un impegno che non potrebbe esserci se venisse a mancare la lista dell'Ulivo». Prodi non però intenzione di rinunciare a guidare il centrosinistra, hanno precisato uomini dell'ex Commissario Ue.
Il Professore ha confermato la necessità della lista unitaria per garantire in caso di vittoria un governo stabile ed efficace all'Italia. «Il problema che ci si pone è cosa fare adesso. Su questo - ha sottolineato il leader dell'Ulivo, aprendo i lavori dell'ufficio di presidenza della Fed - voglio dirvi con parole serene e chiare il mio pensiero. Io penso che noi abbiamo il dovere di confermare e di offrire agli elettori una grande lista nel nome dell'Ulivo. Senza questa lista, un simbolo che gli italiani hanno imparato a conoscere e ad amare, non ci può essere garanzia di vittoria ma, quel che più conta, di stabilità e di governo». Secondo Prodi «senza questa lista e questo simbolo rischierebbe di essere vanificato il progetto del superamento definitivo della divisione tra laici e cattolici, una divisione che ha segnato tutt'intera la storia dell'Italia contribuendo ad indebolire la sua unità nazionale. Senza questa lista e questo simbolo, verrebbe a mancare la base per una leadership forte, nella coalizione oggi, nel governo domani. Questo è ciò di cui il paese ha bisogno. Questo è ciò che io credo. Questa è la mia linea».
«La Margherita, nella sua Assemblea Federale di pochi giorni fa, ha deciso di presentarsi alle prossime elezioni politiche con il proprio simbolo di partito nella parte proporzionale. Si tratta di una decisione autonoma, non concordata con gli altri partiti della Federazione, che tocca un elemento essenziale del nostro stare insieme e che io, che, in nome dell'Ulivo, sono stato tra i promotori della Margherita, colgo personalmente con amarezza». È quanto afferma Prodi in uno dei passaggi del suo intervento alla riunione della presidenza dell'Ulivo. «Ma - precisa Prodi - si tratta di una decisione pienamente legittima, assunta con metodo democratico e che dobbiamo tutti rispettare, quali che siano stati i termini usati nel corso del dibattito».
25 maggio 2005
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