Per risolvere il problema dell'energia, secondo il premio Nobel Carlo Rubbia, bisogna rivoluzionare completamente la rotta. "In che modo? Tagliando il nodo gordiano e iniziando a guardare in una direzione diversa. Perché da un lato, con i combustibili fossili, abbiamo i problemi ambientali che minacciano di farci gran brutti scherzi. E dall'altro, se guardiamo al nucleare, ci accorgiamo che siamo di fronte alle stesse difficoltà irrisolte di un quarto di secolo fa.
La strada promettente è piuttosto il solare, che sta crescendo al ritmo del 40% ogni anno nel mondo e dimostra di saper superare gli ostacoli tecnici che gli capitano davanti. Ovviamente non parlo dell'Italia. I paesi in cui si concentrano i progressi sono altri: Spagna, Cile, Messico, Cina, India Germania. Stati Uniti".
Il governo italiano ha deciso di imboccare di nuovo la strada del nucleare.
Cosa ne pensa?
"Si sa dove costruire gli impianti? ( Lo imporrà il governo, dolcemente qui)
Come smaltire le scorie? A casa di Scajola
Si è consapevoli del fatto che per realizzare una centrale occorrono almeno dieci anni? Chi se ne fotte, basta iniziare a spendere..
Ci si rende conto che quattro o otto centrali sono come una rondine in primavera e non risolvono il problema, perché la Francia per esempio va avanti con più di cinquanta impianti? Come sopra
E che gli stessi francesi stanno rivedendo i loro programmi sulla tecnologia delle centrali Epr, tanto che si preferisce ristrutturare i reattori vecchi piuttosto che costruirne di nuovi? Ma noi siamo più fighi.
Se non c'è risposta a queste domande, diventa difficile anche solo discutere del nucleare italiano". E chi discute? E' già deciso.
La Spagna ha già in via di realizzazione impianti per 14mila megawatt e si è dimostrata capace di avviare una grossa centrale solare nell'arco di 18 mesi. Tutto questo mentre noi passiamo il tempo a ipotizzare reattori nucleari che avranno bisogno di un decennio di lavori.
Anche per il solare non mancano i problemi. Basta che arrivi una nuvola...
"Non con il solare termodinamico, che è capace di accumulare l'energia raccolta durante le ore di sole. La soluzione di sali fusi utilizzata al posto della semplice acqua riesce infatti a raggiungere i 600 gradi e il calore viene rilasciato durante le ore di buio o di nuvole.
La costruzione di grandi centrali solari nel deserto ha un futuro?
"Certo, i tedeschi hanno già iniziato a investire grandi capitali nel progetto Desertec. La difficoltà è che per muovere le turbine è necessaria molta acqua. Perfino le centrali nucleari in Europa durante l'estate hanno problemi. E nei paesi desertici reperire acqua a sufficienza è davvero un problema. Ecco perché in Spagna stiamo sviluppando nuovi impianti solari che funzionano come i motori a reazione degli aerei: riscaldando aria compressa. I jet sono ormai macchine affidabili e semplici da costruire. Così diventeranno anche le centrali solari del futuro, se ci sarà la volontà politica di farlo".
Rubbia: "L'errore nucleare Il futuro è nel sole" - ambiente - Repubblica.it
Scajola: verso il nucleare
Dovra' produrre un quarto dell'energia del Paese
(ANSA) - CIVITAVECCHIA, 30 LUG - Il ministro dello Sviluppo economico Scajola ribadisce l'avvio della produzione di energia nucleare nella prossima legislatura'.Il ministro ha inaugurato la centrale Enel a carbone pulito a Civitavecchia. Secondo Scajola 'un mix di energia pulita e nucleare puo' portare l'Italia a primeggiare nel mondo'. In futuro 'il nucleare dovra' produrre un quarto dell'energia del Paese'. Non spaventano gli incidenti francesi, 'disfunzioni sotto il livello minimo di pericolosita''.
Scajola: verso il nucleare
Il Ministro per lo Sviluppo Economico Claudio Scajola ha spiegato all'assemblea di Confindustria: "Entro questa legislatura porremo la prima pietra per la costruzione nel nostro paese di un gruppo di centrali nucleari di nuova generazione. Solo gli impianti nucleari consentono di produrre energia su larga scala, in modo sicuro, a costi competitivi e nel rispetto dell'ambiente", e ha poi sottolineato la necessità di "ricostruire competenze e istituzioni di presidio, formando la necessaria filiera imprenditoriale e tecnica e prevedendo soluzioni credibili per i rifiuti radioattivi".
Scajola, il Ministro del Nucleare: solo il 38% degli italiani è a favore, ma niente referendum - Blogosfere Politica e Società