in collaborazione con Amici del Tibet e Fondazione Pangea Onlus
con il Patrocinio della Provincia di Roma
nell’ambito di FotoGrafia - Festival Internazionale di Roma




Sulla Prima Nobile Verità
ritratti di guerra, esilio e rinuncia
di Laura Salvinelli



a cura di Manuela Fugenzi



Palazzo Valentini

Sala antistante il Consiglio Provinciale di Roma

via IV novembre, 119/a



inaugurazione: giovedì 16 giugno alle 18.00



date: 16-30 giugno 2005

orari: dal lunedì al venerdi 10.00-19.00

ingresso gratuito



C'è la Nobile Verità della Sofferenza: questa fu la visione,
l'intuizione, la saggezza, la conoscenza e la chiarezza che sorsero in me su
cose mai udite prima.
Samyutta Nikaya LV1, 11



La Nobile Verità della Sofferenza, ossia il riconoscimento di ciò che accomuna tutti gli esseri
viventi, guida la lettura di questi ritratti dove guerra, esilio, rinuncia si riflettono negli sguardi vitali che non dimenticano. Volti di popolazioni sostenute o vessate dalle proprie antiche tradizioni, colti nell’evidenza del violento cambiamento imposto dall’emergenza della storia: i tibetani rifugiati nel Ladakh, le vedove indiane di Vrindavan, il popolo afghano tra lavoro minorile, campi profughi e sostegno internazionale.

La fotografia decisamente impegnata di Laura Salvinelli rivela una sensibilità, tutta femminile, capace di entrare in contesti difficili rispettandone tempi e diversità, privilegiando una comunicazione di sguardi e di gesti che proprio in quanto universale accoglie le singole individualità. Rivela un amore profondo per il linguaggio fotografico classico -il ritratto ravvicinato o ambientato nel bianco e nero animato da luci e ombre- testimone di quell’umanità dimenticata tra le pieghe della nostra Storia, soggetto privilegiato della fotografia sociale fin dalle sue origini. E si appella alla capacità dell’uomo contemporaneo di specchiarsi, consapevole che solo dalla memoria si possano tracciare le linee del nostro futuro.



Laura Salvinelli, laureata con una tesi sul rapporto tra fotografia e letteratura, ha lavorato nell’ambiente dello spettacolo come fotografa di scena e ritrattista. Dal 1989 si reca regolarmente in Asia realizzando reportages per la stampa e negli ultimi anni ha iniziato una stretta collaborazione con alcune associazioni umanitarie raccogliendo e pubblicando le storie delle persone da lei ritratte. Nel 2004 il Comune di Roma ha prodotto la mostra “La cura” sulla ricostruzione dell’Afghanistan, attualmente itinerante. In Francia è pubblicata dalle Editions Piterak.