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  1. #51
    Fiamma dell'Occidente
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    Nei cuori degli uomini liberi. ---------------------- Su POL dal 2005. Moderatore forum Liberalismo.
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    Poiche' gradire o meno un programma e' del tutto soggettivo non pensi , tu che fai ostentazione di liberalismo ogni due righe che scrivi, che bisognava lasciarli.
    Tu e quelli con i toui gusti avreste ascelto un altro canale mentre i "comunisti" che li gradivano avrebbero potuto continuare a seguirne i programmi.
    la RAI non è un buco nero, è una AZIENDA, e una azienda deve GUADAGNARE e per guadagnare deve mettere PROGRAMMI CHE PIACCIONO, programmi interessanti imparziali e corretti.

    detto ciò faccio presente che la RAI sta andando alla grande, e che le scelte editoriali son state tutte premiate.

    il mio liberalismo mi porterebbe a chiedere l'immediata vendita di RAi2 e Rai3, nonchè la soppressione di 2/3 del canone.
    non certo a pagare con i soldi del popolo i programmi SCHIFOSI di quei tre.

    sulle carriere degli incapaci l'azienda decida insieme alla commissione di vigilanza, però applausi a Berlusconi che con la sua presa di posizione ha finalmente messo in discussione la legittimità della propaganda continua della vecchia RAI.

    vacchia RAI che si è poi convertita in classe dirigente della sinistra..inutile che mi metta a fare impietosamente nomi.


    volevate che dicessi i programmi belli? ebbene eccovene qualcuno:

    Porta a Porta, moderato, sufficientemente filogovernativo, molto corretto, molto educato, tradizionale. il volto pulito della politica.

    Ballarò, moderato, sufficientemente antigovernativo, molto intraprendente, abbastanza educato, innovativo.

    Batti e Ribatti: potente, rapido, di impatto. un programma che si pone per obbiettivo far riflettere, e che ci riesce. molto imparziale.

    le Fiction storiche, molto moderate, forse troppo allineate alla cultura organica alla sinistra, però MOLTO interessanti e molto utili per far riflettere e informare, anche e soprattutto i giovani.
    _
    P R I M O_M I N I S T R O_D I _P O L
    * * *

    Presidente di Progetto Liberale

  2. #52
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    Predefinito

    In Origine Postato da Ronnie
    la RAI non è un buco nero, è una AZIENDA, e una azienda deve GUADAGNARE e per guadagnare deve mettere PROGRAMMI CHE PIACCIONO, programmi interessanti imparziali e corretti.
    Quindi, condividi la cancellazione di Sciuscià che faceva in media il 18% con Excalibur che ha fatto in media il 3% (meno del monoscopio) e quella de il Fatto che faceva il 13% con Max&Tux che non lo guardavano manco Solenghi e Lopez, immagino...

    detto ciò faccio presente che la RAI sta andando alla grande, e che le scelte editoriali son state tutte premiate.
    Le scelte editoriali di CHI?
    Ha fatto utili NON SPENDENDO; agevolando così la concorrenza.
    Concorrenza che è proprietà di CHI?


    il mio liberalismo mi porterebbe a chiedere l'immediata vendita di RAi2 e Rai3, nonchè la soppressione di 2/3 del canone.
    non certo a pagare con i soldi del popolo i programmi SCHIFOSI di quei tre.
    Contemporaneamente, si dovrebbe mettere sul mercato due reti Mediaset; con regole di massima trasparenza nell'identificazione degli acquirenti.

    sulle carriere degli incapaci l'azienda decida insieme alla commissione di vigilanza, però applausi a Berlusconi che con la sua presa di posizione ha finalmente messo in discussione la legittimità della propaganda continua della vecchia RAI.
    Questa non ha alcun senso (ad essere generosi); quindi non rispondo.

    vacchia RAI che si è poi convertita in classe dirigente della sinistra..inutile che mi metta a fare impietosamente nomi.
    Non lo fai perchè non potresti.

    volevate che dicessi i programmi belli? ebbene eccovene qualcuno:

    Porta a Porta, moderato, sufficientemente filogovernativo, molto corretto, molto educato, tradizionale. il volto pulito della politica.
    «Porta a Porta: uno spot elettorale di 90 minuti»

    Il 28 giugno 2003 il Financial Times dedicò un lungo articolo a Silvio Berlusconi definito “intoccabile”. Questa è la parte dedicata a «Porta a Porta» e alla conduzione di Bruno Vespa

    «I Tg sono una cosa. Lo show Porta a Porta e l’ammiccante Vespa un’altra. Contro lo sfondo e la suggestiva colonna sonora di Via col Vento, Vespa si prodiga in un affettuoso benvenuto a Berlusconi e lo guida fino a una semplice sedia da intervistato. Fa un’introduzione, quindi invita Berlusconi ad accomodarsi a un’ampia scrivania da premier in legno di ciliegio, in mezzo allo studio tv.
    A quella stessa scrivania, durante lo show di Vespa, nel maggio 2001, proprio prima delle elezioni che lo hanno portato tanto vittoriosamente al potere, aveva firmato il «Patto con gli italiani», promettendo tagli alle tasse, più posti di lavoro, più opere pubbliche, l’aumento della pensione e maggiore sicurezza (...)
    Vespa manda in onda una cassetta di quella scena di teatro politico vecchia di due anni. Poi, chinandosi sulla scrivania, chiede a Berlusconi come se l’è cavata, permettendogli di parlare per ben 15 minuti e di elencare i successi del suo governo. Lo show corre il rischio di diventare noioso quando Vespa arriva alla questione che pende sul capo di Berlusconi sin dalla sua ascesa al potere: il processo di Milano, in cui è imputato di aver corrotto i giudici nel ’85 per influenzare l’esito di una battaglia sull’acquisizione della Sme, azienda alimentare di Stato. «Allora, primo ministro, parliamo un attimo della giustizia. Si sente di escludere che qualcuno della sua cerchia possa aver corrotto uno dei 15 magistrati che sono coinvolti nel processo Sme». Strano modo di porre la domanda, che non mette neanche in chiaro che l’imputato è Berlusconi. La nebbia si addensa quando il premier risponde a Vespa con una battuta delle sue: «Vuoi che ti metta le mani addosso adesso, o devo aspettarti fuori?» (...)
    In alcuni Paesi, in Tv i politici devono sottostare a uno stile giornalistico «da mastini», interviste sospettose e indagatorie che non solo sono poco rispettose ma finiscono, alla lunga, col corrodere la fiducia dell’elettorato nei leader democraticamente eletti. Ma lo show di Porta a Porta si muove decisamente in un’altra direzione. Praticamente, è uno spot elettorale di 90 minuti in onda su un canale della tv di Stato»


    Ballarò, moderato, sufficientemente antigovernativo, molto intraprendente, abbastanza educato, innovativo.
    "Antigovernativo"...
    Forse per via dell'ultima ridicola apparizione del Cavalier Mascarato?
    Va che se ha fatto la figura barbina che HA FATTO, è solo SUA responsabilità


    Batti e Ribatti: potente, rapido, di impatto. un programma che si pone per obbiettivo far riflettere, e che ci riesce. molto imparziale.
    Condotto dall'ex responsabile dell'ufficio stampa di Palazzo Chigi...

    le Fiction storiche, molto moderate, forse troppo allineate alla cultura organica alla sinistra, però MOLTO interessanti e molto utili per far riflettere e informare, anche e soprattutto i giovani.
    Già.
    Molto utili; come quella, "allineata alla cultura organica della sinistra", su Edda Ciano...
    Ma, già che ci siamo: perchè non citare anche quel bell'esempio di tv "liberale" che è stata la diretta (peccato non averla avuta a reti unificate...) del "Premio Almirante"?

    Suvvia...

  3. #53
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    Predefinito della rai

    non me ne frega proprio niente sia di rai che di mediaset.
    sono anni che non guardo la tivvù e credo che non la guarderò più. invito il popolo a fare altrettanto.

  4. #54
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    Predefinito Re: della rai

    In Origine Postato da dime can
    non me ne frega proprio niente sia di rai che di mediaset.
    sono anni che non guardo la tivvù e credo che non la guarderò più. invito il popolo a fare altrettanto.
    Si!!! Abbiamo capito!!
    E questa fa il paio con l'altra cretineria del "Non andiamo più a votare".
    Non accadrà mai; neanche in minime percentuali.
    L'informazione negata, controllata, censurata è il CANCRO della Democrazia.

    Non puoi far finta di non averlo.

  5. #55
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    Predefinito no. a votare ci vado

    contrariamente a quello che pensi, a votare ci vado.
    qui non si tratta di boicottare il quorum che tra l'altro è un'assurdità.
    si tratta solo di distruggere lo share (gran parola) che sembra sorreggere tutta l'impalcatura di questa repubblica di poco pregio.
    scuole scadenti, antimeritocratiche ad ogni livello, gli altri servizi o resi dallo stato (polizia, giustizia) in maniera pessima o da monopoli (telecom, eni, autostrade) in maniera assolutamente analoga.
    secondo me non se ne esce e incolpare l'euro non serve a niente.
    quelli che sono fuori campano bene senza la moneta unica e se la passano meglio degli altri. anche l'olanda potrebbe stare benissimo fuori dall'euro. ma non italia, francia e germania che non hanno voluto (o potuto) fare le riforme che altri hanno già fatto.
    l'alta italia potrebbe anche uscire dall'euro, a patto che il meridione restasse dentro.

  6. #56
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    Predefinito Re: no. a votare ci vado

    In Origine Postato da dime can
    contrariamente a quello che pensi, a votare ci vado.
    qui non si tratta di boicottare il quorum che tra l'altro è un'assurdità.
    si tratta solo di distruggere lo share (gran parola) che sembra sorreggere tutta l'impalcatura di questa repubblica di poco pregio.
    scuole scadenti, antimeritocratiche ad ogni livello, gli altri servizi o resi dallo stato (polizia, giustizia) in maniera pessima o da monopoli (telecom, eni, autostrade) in maniera assolutamente analoga.
    secondo me non se ne esce e incolpare l'euro non serve a niente.
    quelli che sono fuori campano bene senza la moneta unica e se la passano meglio degli altri. anche l'olanda potrebbe stare benissimo fuori dall'euro. ma non italia, francia e germania che non hanno voluto (o potuto) fare le riforme che altri hanno già fatto.
    l'alta italia potrebbe anche uscire dall'euro, a patto che il meridione restasse dentro.
    Scusa; mi sono espresso male, evidentemente.
    Non mi riferivo a questo referendum, già troppo se n'è parlato.
    Mi riferivo al vecchio ritornello qualunquista che, siccome son tutti ladri e "tutti uguali", allora..."Non si va più a votare".
    In generale.

  7. #57
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    Predefinito

    No, Santoro no, vi prego......



  8. #58
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    Predefinito

    In Origine Postato da Ronnie
    la RAI non è un buco nero, è una AZIENDA, e una azienda deve GUADAGNARE e per guadagnare deve mettere PROGRAMMI CHE PIACCIONO, programmi interessanti imparziali e corretti.

    [...]
    In Origine Postato da Ronnie
    la RAI non è un buco nero, è una AZIENDA, e una azienda deve GUADAGNARE e per guadagnare deve mettere PROGRAMMI CHE PIACCIONO, programmi interessanti imparziali e corretti.
    Quindi, condividi la cancellazione di Sciuscià che faceva in media il 18% con Excalibur che ha fatto in media il 3% (meno del monoscopio) e quella de il Fatto che faceva il 13% con Max&Tux che non lo guardavano manco Solenghi e Lopez, immagino...

    detto ciò faccio presente che la RAI sta andando alla grande, e che le scelte editoriali son state tutte premiate.
    Le scelte editoriali di CHI?
    Ha fatto utili NON SPENDENDO; agevolando così la concorrenza.
    Concorrenza che è proprietà di CHI?


    il mio liberalismo mi porterebbe a chiedere l'immediata vendita di RAi2 e Rai3, nonchè la soppressione di 2/3 del canone.
    non certo a pagare con i soldi del popolo i programmi SCHIFOSI di quei tre.
    Contemporaneamente, si dovrebbe mettere sul mercato due reti Mediaset; con regole di massima trasparenza nell'identificazione degli acquirenti.

    sulle carriere degli incapaci l'azienda decida insieme alla commissione di vigilanza, però applausi a Berlusconi che con la sua presa di posizione ha finalmente messo in discussione la legittimità della propaganda continua della vecchia RAI.
    Questa non ha alcun senso (ad essere generosi); quindi non rispondo.

    vacchia RAI che si è poi convertita in classe dirigente della sinistra..inutile che mi metta a fare impietosamente nomi.
    Non lo fai perchè non potresti.

    volevate che dicessi i programmi belli? ebbene eccovene qualcuno:

    Porta a Porta, moderato, sufficientemente filogovernativo, molto corretto, molto educato, tradizionale. il volto pulito della politica.
    «Porta a Porta: uno spot elettorale di 90 minuti»

    Il 28 giugno 2003 il Financial Times dedicò un lungo articolo a Silvio Berlusconi definito “intoccabile”. Questa è la parte dedicata a «Porta a Porta» e alla conduzione di Bruno Vespa

    «I Tg sono una cosa. Lo show Porta a Porta e l’ammiccante Vespa un’altra. Contro lo sfondo e la suggestiva colonna sonora di Via col Vento, Vespa si prodiga in un affettuoso benvenuto a Berlusconi e lo guida fino a una semplice sedia da intervistato. Fa un’introduzione, quindi invita Berlusconi ad accomodarsi a un’ampia scrivania da premier in legno di ciliegio, in mezzo allo studio tv.
    A quella stessa scrivania, durante lo show di Vespa, nel maggio 2001, proprio prima delle elezioni che lo hanno portato tanto vittoriosamente al potere, aveva firmato il «Patto con gli italiani», promettendo tagli alle tasse, più posti di lavoro, più opere pubbliche, l’aumento della pensione e maggiore sicurezza (...)
    Vespa manda in onda una cassetta di quella scena di teatro politico vecchia di due anni. Poi, chinandosi sulla scrivania, chiede a Berlusconi come se l’è cavata, permettendogli di parlare per ben 15 minuti e di elencare i successi del suo governo. Lo show corre il rischio di diventare noioso quando Vespa arriva alla questione che pende sul capo di Berlusconi sin dalla sua ascesa al potere: il processo di Milano, in cui è imputato di aver corrotto i giudici nel ’85 per influenzare l’esito di una battaglia sull’acquisizione della Sme, azienda alimentare di Stato. «Allora, primo ministro, parliamo un attimo della giustizia. Si sente di escludere che qualcuno della sua cerchia possa aver corrotto uno dei 15 magistrati che sono coinvolti nel processo Sme». Strano modo di porre la domanda, che non mette neanche in chiaro che l’imputato è Berlusconi. La nebbia si addensa quando il premier risponde a Vespa con una battuta delle sue: «Vuoi che ti metta le mani addosso adesso, o devo aspettarti fuori?» (...)
    In alcuni Paesi, in Tv i politici devono sottostare a uno stile giornalistico «da mastini», interviste sospettose e indagatorie che non solo sono poco rispettose ma finiscono, alla lunga, col corrodere la fiducia dell’elettorato nei leader democraticamente eletti. Ma lo show di Porta a Porta si muove decisamente in un’altra direzione. Praticamente, è uno spot elettorale di 90 minuti in onda su un canale della tv di Stato»


    Ballarò, moderato, sufficientemente antigovernativo, molto intraprendente, abbastanza educato, innovativo.
    "Antigovernativo"...
    Forse per via dell'ultima ridicola apparizione del Cavalier Mascarato?
    Va che se ha fatto la figura barbina che HA FATTO, è solo SUA responsabilità


    Batti e Ribatti: potente, rapido, di impatto. un programma che si pone per obbiettivo far riflettere, e che ci riesce. molto imparziale.
    Condotto dall'ex responsabile dell'ufficio stampa di Palazzo Chigi...

    le Fiction storiche, molto moderate, forse troppo allineate alla cultura organica alla sinistra, però MOLTO interessanti e molto utili per far riflettere e informare, anche e soprattutto i giovani.
    Già.
    Molto utili; come quella, "allineata alla cultura organica della sinistra", su Edda Ciano...
    Ma, già che ci siamo: perchè non citare anche quel bell'esempio di tv "liberale" che è stata la diretta (peccato non averla avuta a reti unificate...) del "Premio Almirante"?

    Suvvia...
    _____________________________________________

    Ronnieeeee!!!


    Yuuuuhuuuu????

  9. #59
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    Predefinito non alludevo a "questo" referendum

    dicevo anche che nessun referendum dovrebbe avere il quorum : chi ci va ci va e chi vince vince, senza trucchi.

  10. #60
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    Predefinito Re: non alludevo a "questo" referendum

    In Origine Postato da dime can
    dicevo anche che nessun referendum dovrebbe avere il quorum : chi ci va ci va e chi vince vince, senza trucchi.
    Si, se n'è già discusso.
    Ma la mia opinione è che, nel caso, bisognerebbe perlomeno raddoppiare la quota di firme da raccogliere.

 

 
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