Corano vilipeso : adesso anche l' FBI tira fuori i documenti
di Rita Guma

Un'altra puntata nella saga del Corano vilipeso. Questa volta e' l'FBI a rafforzare l'ipotesi di abusi compiuti sul libro sacro dell'Islam.

Mentre gia' svariate testate italiane si lanciavano in tirate pseudoeducative del tipo: "Newsweek ha ritrattato QUINDI il Corano non e' MAI stato vilipeso, attenti a voi bugiardi!", e' stato confermato che documenti dell'FBI citano denunce di abusi aventi per oggetto il Corano per fare pressione su detenuti musulmani nelle carceri USA.

I rapporti declassificati dell'FBI indicano che i detenuti di Guantanamo avevano gia' denunciato fin dall'aprile del 2002 - tre mesi dopo che i primi prigionieri erano arrivati nella prigione improvvisata - che le guardie li avevano abusati ed avevano dissacrato il Corano. Questo farebbe cadere la giustificazione del Pentagono, il quale asserisce che recentemente alcuni detenuti islamici avrebbero fabbricato la storia del Corano dissacrato per minare la credibilita' delle forze "di liberazione" USA in Iraq.

In effetti, prima che l'FBI, gia' la Croce Rossa internazionale aveva denunciato proprio al Pentagono le lamentele di alcuni detenuti, ed ora giunge questa documentazione dell'FBI che fa risalire indietro nel tempo le denunce.

Ma Lawrence Di Rita, portavoce del segretario alla difesa Donald H. Rumsfeld, ha detto ieri che i comandanti militari degli Stati Uniti hanno documentato un certo numero di casi in cui i detenuti avrebbero strappato le pagine da un Corano o strappato la copertina e poi accusato le guardie. Lo scopo di tale azione sarebbe stato, secondo il portavoce, far dilagare l'indignazione fra gli altri detenuti e sobillarli.

Le dichiarazioni precedentemente screditate dal Pentagono erano pero' quelle fatte dai detenuti e dai loro avvocati dopo il rilascio da Guantanamo e riportate da Newsweek. I documenti dell'FBI danno consistenza alle prove e sono la prima dimostrazione che i funzionari del dipartimento della difesa e della giustizia erano informati all'inizio del 2002 che i detenuti stavano accusando le loro guardie di maltrattare il Corano.

Di Rita ha detto che le accuse di dissacrazione intenzionale del Corano da parte di personale militare degli Stati Uniti erano "fantastiche" e "non credibili" perché i comandanti degli Stati Uniti fanno attenzione a non generare passioni fra i detenuti.

Quest'ultima affermazione e' risibile, dopo quanto accaduto ad Abu Ghraib e quanto documentato dagli archivi d'immagini della stessa prigione di Guantanamo.

Se i comandanti - posto che non ne fossero complici o mandanti - non si sono avveduti di quanto avveniva ad Abu Ghraib e Guantanamo ed era pure filmato o fotografato, come possono ora garantire che questi episodi non si siano mai verificati?

E con quale credibilita' l'amministrazione USA, che ha incarcerato per anni centinaia di persone senza alcuna prova, senza accuse, senza processo, puo' far credere di aver avuto per un libro (per chi non crede all'Islam solo un libro) piu' rispetto di quanto ne abbia avuto per gli uomini (che sempre uomini restano, anche per chi non crede)?

Ovviamente nessuno di noi, ne' Newsweek, ne' la Croce Rossa internazionale, ne' l'FBI, ha mai visto gettare il Corano nel water e tirare lo sciacquone, quindi tutto si gioca sul numero delle testimonianze incrociate, sulle date, sui luoghi, sullo spessore di chi effettua le denunce (non perche' gli USA li hanno detenuti erano infatti tutte persone poco raccomandabili, ne' sono terroristi per il fatto di essere musulmani, dato che diversi di loro sono stati presi per errore).

Certo c'e' la questione dei soldati mandati a portare la "democrazia" in Iraq, molti dei quali sono solo dei poveri cristi raggirati e cui la ferma e' stata prolungata per forza, e che non debbono essere esposti ad odio o vendette per gli errori dei capi o - volendo ipotizzare che si sia trattato di poche mele marce - di pochi.

E' il motivo per il quale, a mio avviso, ha ritrattato il settimanale americano ed infatti non vi sono stati - al momento - licenziamenti di eventuali responsabili.

Mi sembra che pero' la questione sia un'altra: di fronte a bambini fatti a pezzi durante la ricerca di AL Zarqawi, di fronte ai pozzi di petrolio che continuano a pompare, di fronte ai metodi di interrogatorio (quelli riconosciuti) ed ai morti in carcere, di fronte alle regole d'ingaggio ed alla detenzione arbitraria, il fatto che il libro sacro sia stato violato o meno e' solo un dettaglio, e tanto piu' dovrebbe esserlo per chi, come i Cristiani, proclama la sacralita' della vita.

Negare quindi che il Corano sia stato maltrato, e - approfittando della diversa scala di valori della "controparte" - sperare cosi' di evitare il montare dell'odio, e' pura e disgustosa vigliaccheria.

Comunque non chi riporta queste notizie semina odio, perche' l'odio era gia' stato seminato.

Speciale diritti umani


by www.osservatoriosullalegalita.org