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Risultati da 1 a 8 di 8
  1. #1
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    Predefinito Scalfari interviene a gamba tesa...

    Editoriale su Repubblica

    Ho sempre pensato che la mancanza di una VERA cultura scientifica fosse uno dei problemi di questo Paese. Leggendo questo lungo editoriale di Scalfari mi rendo conto di quanto purtroppo sia vero (e dire che in teoria i referendari si considerano paladini della scienza!). Leggete il passo dell'embrione persona -> spermatozoo padre, e vi renderete conto voi stessi di cosa sto parlando...

    E per finire, la solita conclusione alla Scalfari in cui si insulta chi non la pensa come lui (perchè chi la pensa come lui sono "tutte le persone di retto sentire, non disposte a portare i cervelli all'ammasso")

  2. #2
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    Predefinito Alcuni passi "illuminanti"

    Volete dunque un Papa muto? domandano perentoriamente i giornali neocon.

    No, rispondiamo. Vorremmo un Papa che preghi, predichi il messaggio evangelico e lo diffonda con tutti i mezzi e la morale che ne deriva ma lasci agli uomini e alle donne, religiosi o non religiosi, il diritto di decidere in autonomia il loro personale "che fare".
    Si obietta: la Chiesa suggerisce ma non impone. Certo.
    In un tempo nemmeno lontanissimo la Chiesa suggeriva e anche imponeva. Poi Wojtyla ha chiesto pubblicamente perdono per quel passato. In tempo non lontanissimo la Chiesa assumeva come verità di dottrina argomenti che poi si svelarono insostenibili. Galileo lo visse sulla propria pelle. Giordano Bruno e Campanella la pelle ce la lasciarono. Poi Wojtyla ha chiesto perdono, almeno per Galileo.







  3. #3
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    Predefinito Per la serie "le argomentazioni stantie"

    I massacrati della notte di San Bartolomeo, le streghe bruciati dagli Inquisitori del Sant'Uffizio e tutte le altre migliaia e migliaia di vittime d'una fede armata e persecutoria, sono morti da un pezzo. La richiesta di perdono formulata dopo anni e secoli non può avere risposta perché le vittime ormai sono cenere. Chi le indennizzerà e chi indennizzerà le possibili vittime del futuro?



  4. #4
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    Predefinito Per la serie: "l'altissimo livello intellettuale"

    Gli ha detto: "Se l'embrione è nostro fratello, avrà pure un padre. Il padre dell'embrione è senza ombra di dubbio lo spermatozoo. Chi si masturba fa strage dei padri dell'embrione. Non si deve dunque vietare e dichiarare punibile chi uccide per suo piacere i padri dell'embrione?".



  5. #5
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    Predefinito Per la serie: "come contraddirsi nel giro di 3 righe"

    Quanto al partito della vita e a quello della morte, questa divisione di campo tra black and white è vergognosamente falsa. Chi vota "sì" al referendum vota per accrescere il numero dei nascituri sani e liberamente voluti e anche per consentire più ampia e fruttifera ricerca in favore dei malati di oggi e di domani.

    Se questo è un partito di morte lo giudichino i lettori e tutte le persone di retto sentire, non disposte a portare i cervelli all'ammasso.





  6. #6
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    Predefinito

    Sì, infatti cita Panella, mostrando di condividerne la tesi, in qualche modo. Complimenti.

  7. #7
    INNAMORARSI DELLA CHIESA
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    Predefinito

    Eugenio Scalfari scrisse nel suo editoriale il 25.11 del 1992:

    ........
    sta prendendo sempre più piede nella scienza la convinzione che lo sviluppo dell'Universo «è dominato dal caso». «E in un mondo dominato dal caso non c'è più posto per Dio». Vien riproposta, in questo modo, una tesi che gode di un buon credito nella cultura contemporanea (si pensi alla fortuna de Il caso e la necessità di Jacques Monod) ossia, che nonostante il nuovo clima di reciproca tolleranza tra Chiesa cattolica e scienza, quest'ultima sta muovendosi in una direzione dove diventa inevitabile e non più superabile lo scontro con il Cristianesimo...

    ...........
    Gli risponde Emanuele Severino sul Corriere della Sera del 28.11.92

    Ma....Scalfari non tiene presente che per il pensiero cristiano Dio crea liberamente il mondo. Tutto ciò che esiste sarebbe potuto non esistere o esistere diversamente. Le cose create sono «contingenti», dice Tommaso con gli altri Dottori della Chiesa. Esistono si, nel mondo, concatenazioni necessarie di eventi, ma non per ogni evento (l'uomo è libero); e, soprattutto, si tratta di una necessità condizionata dalla libera decisione di Dio di crearla. Tutto questo è escluso dal determinismo scientifico: risalendo la catena delle cause non ci si potrà mai imbattere in una causa di natura diversa da quelle del mondo, che sono esse stesse effetti Appunto per questo Kant diceva che l'idea di una causa incondizionata non ha nulla a che vedere con la scienza.

    D'altra parte, se la libertà di Dio non è certamente identificabile al caso, essa ha però in comune col caso questo tratto fondamentale: che sia i prodotti dell'una, sia quelli dell'altro sarebbero potuti non esistere. Il «caso» è una interpretazione mondana della libertà divina, non meno di quanto lo sia la «causa» rispetto alla divina Provvidenza. Inoltre, quando viene inteso non come verità assoluta, ma come ipotesi o metodo, l' indeterminismo scientifico diventa compatibile con la fede. Così inteso, lascia un vuoto, occupato dalla fede, non perché non si pronunci sulla causa delle cause, ma perché non si pronuncia sul senso incontestabile che il mondo possiede al di là dell'interpretazione scientifica di esso. A sua volta, la teoria della casualità di ogni evento toglie ogni spazio a Dio solo quando sia intesa come verità assoluta Come ipotesi, è solo uno strumento con cui la scienza riesce a dominare il mondo in modo più efficace che con altri. E la Chiesa potrà sempre trovare il suo Bellarmino che inviti la scienza a presentare come semplice ipotesi la teoria del caso, e a diventare così compatibile con la fede.

    E tuttavia Chiesa e scienza sono destinate allo scontro. Ma per motivi diversi da quelli indicati da Scalfari. La scienza e la tecnica mirano a togliere ogni limite alla loro capacità di produrre (e distruggere) le cose. In questo cammino verso l'onnipotenza la scienza tende a produrre qui sulla Terra quello che il Cristianesimo promette nel Regno dei Cieli. Anche se la scienza si presenta come ipotesi, la sua capacità di trasformare il mondo è, agli occhi del Cristianesimo, non un'ipotesi, ma una realtà effettiva, in cui si può scorgere sin d'ora il volto di Prometeo.

    *******************
    mediatiamo gente..meditiamo.........

    Fraternamente Caterina LD
    Fraternamente Caterina
    Laica Domenicana

  8. #8
    INNAMORARSI DELLA CHIESA
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    Predefinito

    Se Scalfari confonde «dio» con l'Io
    di Antonio Socci

    Nella Bibbia sta scritto: «Dio non esiste». É il primo versetto del salmo 53. Solo che la frase integrale recita testualmente così: «"Dio non esiste", pensa lo stolto». Estrapolando una frase fuori dal suo contesto si può far dire al testo sacro l'esatto contrario di ciò che dice. Qualcosa di analogo è accaduto al benissimo di scorso del Papa dell'11 dicembre scorso. Commentava le terribili parole del profeta Geremia sull'umanità che ha abbandonato Dio, per invitare tutti alla conversione e alla speranza («possiamo essere certi che Dio non ci abbandona») e invece tutti i mass media sì sono fermati alla prima parte: Dio è disgustato dall'uomo.

    Alcuni arguti giornali e commentatori hanno voluto spiegarci che ovviamente Dio è disgustato da Bush, Blair e Berlusconi. Qualche fantasioso catto-pacifìsta vede un Dio no-global che sarebbe disgustato dall'intervento Usa in Irak, sennonché il Papa ha detto che il Male non è questo o quel problema sociale, ma rifiutare Dio, che è «una tragedia maggiore» della spada e della fame, perché finisce per sembrarci un «silenzio di Dio che non si rivela più» nella nostra vita. Per il Papa abbandonare Dio è la causa di ogni infelicità e di ogni male.

    Ma il più singolare è il commento che al discorso papale ha fatto Eugenio Scalfari a cui L'Espresso ha dedicato addirittura la copertina. Secondo Scalfari infatti il Papa avrebbe annunciato che Dio ha dato le dimissioni e la Chiesa chiude bottega: «Mai prima d'ora il Vicario aveva reso pubblica testimonianza del ritiro di Dio dalla scena del mondo. Nessun papa - ch'io sappia - l'ha fatto prima di lui», «Dio non vuole più ascoltare le sue creature, è diventato sordo alle loro preghiere e muto di fronte alle loro domande». Si tratta di «un abbandono che priva la stessa Chiesa della sua missione mediatrice che è poi la sola che ne motiva e ne giustifica la presenza storica», perciò «è un evento di immensa portata religiosa e culturale, etica e perfino politica».

    Che dire? Viene da sorridere. Ma c'è pure un aspetto serio. Infatti secondo Scalfari, Dio «non si ritirò di fronte ai massacri e ai genocidi dello scorso secolo o almeno i suoi vicari non ne dettero alcuna rivelazione», mentre - sempre a suo dire - avrebbe deciso le dimissioni irrevocabili di fronte a un fenomeno dei nostri giorni: «Il peccato è l'esclusivo o almeno dominante amore di sé, espresso in tutte le forme».

    Lascerei perdere Dio, che non parla per bocca di Scalfari, e anche il Santo Padre, il cui discorso nulla c'entra con l'esegesi scalfariana. Tuttavia lo spunto scalfariano dell'«amore di sé» dice un fenomeno vero. Il «narcisismo» è infatti oggi l'altra faccia della depressione e del disgusto di sé, eccessi dolorosi che affliggono tutti noi, smarriti nelle nostre pretese, nelle nostre frustrazioni e nella nostra solitudine. Non è però una novità apocalittica: è così la nostra povera natura. Confondiamo io e Dio.

    A proposito, per quasi tutto l'articolo Scalfari scrive «dio» con la minuscola, laddove un suo noto libro s'intitolava Incontro con Io e quella parolina «io» aveva sempre la «I» maiuscola. Del resto Sandro Magister nella pagina web che cura proprio nel sito dell'Espresso nota che Scalfari «impersona in pieno proprio quell'uomo naturistico che il cardinal Ruini individua come il nuovo grande sfidante della visione cristiana».

    «Nuovo» e «grande»? Non esageriamo. in quell'articolo si sentono solo i soliti vecchi e piccoli pregiudizi che tutti ci portiamo addosso e che ci impediscono di accorgerci di una grande cosa che accade, quella che il papa annuncia con tutte le sue forze: Dio si è fatto uomo per venire a cercarci uno per uno, ha avuto pietà di noi, della nostra presunzione e della nostra solitudine. É venuto a riempire la nostra esistenza di bellezza e significato, cioè di Sé.

    Scrive Scalfari: «Non si era mai visto un Papa più disperato di questo al termine del suo pontificato».

    E se invece i disperati fossimo noi che non conosciamo la bellezza dell'amicizia di Cristo che riempie il cuore di Karol Wojtyla?

    © Il Giornale - 21 Dicembre 2002
    Fraternamente Caterina
    Laica Domenicana

 

 

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