(detto anche: Grande Cozza, alias Platinette Barbuto)
Alcune spigolature dal Foglio ieri in edicola.
Sono brani di diversi articoli:
il primo tratto da una notizia,
il secondo dall’editoriale di prima,
l’ultimo da pagina 3.
Come si vede, un’osanna.
«Francesco Rutelli ha preso il largo, definitivamente.
Si è infilato nello scandalo, parlando a braccio e per un’ora e mezza di bioetica, ha detto che “la difesa della vita è un argomento democratico, progressista, riformista, e lo è una cultura che associa al progresso scientifico una paziente definizione del limite”.
Molto più di “mi astengo”, e con il sangue nelle vene.
È uscito dalla gabbia conformista in cui gli avevano chiesto di restare».
«Il dissenso laico oggi prende la forma dello splendido pronunciamento di Francesco Rutelli per l’astensione, atto libero di un uomo libero, che cerca nella modernità politica e civile non il vecchiume anticlericale ma l’assolutamente nuovo degli interrogativi lancinanti sul mondo che verrà».
Da Rutelli «una splendida lezione di civiltà, di stile, di politica e di cultura, al termine della quale è stata pronunciata la parola “astensione”. [...]
Era convinto delle sue parole, lo si sentiva dal timbro con cui le ha pronunciate, e ha preso una decisione conseguente, estrema, radicale, ribelle e anticonformista usando un frasario pacato e persuasivo, totalmente privo di luoghi comuni. [...].
Risultato: finora la politica aveva offerto chiacchiere sui cattolici adulti, riserve pusille sulla fecondazione eterologa, tre “sì” e un “no” dei poli afasici, e qualche insulto ai down delle poliste petulanti.
La musica è cambiata e la politica si riprende il suo buon diritto e la sua reputazione».
E chi ha orecchie per intendere...