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  1. #11
    brescianofobo
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    cINQUE ANNI FA SI STAVA MEGLIO, ADESSO SI STA PEGGIO.

    iL RESTO SONO PALLE CHE CRESCONO.

    BERLUSCONI LADER FO' D'ì BALL.

  2. #12
    brescianofobo
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    CONGIUNTURA / CORRE IL DEFICIT, L'ALLARME DI BRUXELLES
    Saltato il vincolo del 3%, la Commissione europea avvia la procedura per disavanzo eccessivo. Non è solo la crescita zero dell'economia che allontana l'Italia dal rispetto del Patto di stabilità


    di Michele De Gaspari

    I conti pubblici italiani sono diventati il primo problema della politica economica in questi mesi centrali del 2005, ancora più della recessione. I rilievi di Eurostat (l'istituto statistico dell'Unione europea) e le conseguenti revisioni delle stime dell'indebitamento netto operate dall'Istat hanno, infatti, portato il deficit 2003 e 2004 al 3,2% del Pil rispetto al 2,9% e al 3,0% in precedenza calcolato per i due anni. I dati più recenti e aggiornati della Commissione Ue, del Fondo monetario e dell'Ocse - insieme a quelli dei principali centri di ricerca privati, in linea con le stime della Banca d'Italia - vedono, poi, il nostro disavanzo intorno al 4% del Pil nel consuntivo di quest'anno, sulla base delle tendenze in atto, e al 5% nel 2006; un livello quest'ultimo che potrebbe essere superato di un altro punto percentuale. Ciò fa scattare, secondo il trattato di Maastricht, la procedura per deficit eccessivo, con l'obbligo di predisporre efficaci misure di correzione.

    La fase di stagnazione/recessione del Pil, la prospettiva di un futuro aumento dei tassi d'interesse sui titoli di Stato, le entrate "una tantum" destinate a venire meno nel corso del prossimo anno spingono il deficit al rialzo, mentre è prevedibile entro alcuni mesi l'avvio di un nuovo ciclo elettorale di spesa, che dovrebbe comportare a sua volta un ulteriore peggioramento dei conti pubblici. Il debito, di ingenti dimensioni in assoluto - si avvicina oggi ai 1.500 miliardi di euro - tornerà di conseguenza a crescere in rapporto al Pil, dopo essere sceso in misura quasi impercettibile negli ultimi anni e solo grazie a operazioni di finanza straordinaria. Oltre al disavanzo in aumento, a premere sul debito pubblico c'è lo scostamento sempre rilevante tra il fabbisogno di cassa e l'indebitamento netto, che pure non contribuisce a determinare formalmente il deficit.

    Il debito italiano delle amministrazioni pubbliche è a tutt'oggi superiore al 106% del Pil, un valore che rischia di crescere se alimentato da un fabbisogno sistematicamente in eccesso rispetto al deficit nella sua definizione formale. Privatizzazioni e dismissioni patrimoniali hanno evitato finora che il debito riprendesse a salire, ma non hanno nemmeno contribuito a farlo scendere verso gli obiettivi programmatici, rivelatisi di volta in volta troppo ambiziosi; è il caso del rapporto debito/Pil indicato sotto il 100% nel 2007, secondo l'ultimo Dpef 2005-2008. Le maggiori operazioni di privatizzazione sono, del resto, già state fatte e anche nelle dismissioni immobiliari entro un paio d'anni non rimarrà molto da vendere. Si tratta, inoltre, di una strada che non comporta correzioni strutturali al deficit e alla spesa, né di un esempio di sana gestione del bilancio pubblico.

    Il dividendo dell'euro si è ormai esaurito

    A evitare un sensibile deterioramento della finanza pubblica ha contribuito negli ultimi sei anni il vero beneficio dell'introduzione dell'euro, manifestatosi nel calo, piuttosto consistente, della spesa per interessi: grazie al crollo dei tassi d'interesse ufficiali, l'onere del debito scende dal 6,7% del Pil nel 1999 al 4,9-5% stimato per il 2005, sia pure in presenza di una modesta riduzione (dal 115% a circa il 107%) del rapporto debito/Pil. Ed è a quest'ultimo dato che guardano, in particolare, le autorità di Bruxelles (Commissione) e di Francoforte (Bce), così come le agenzie internazionali di rating; l' andamento del fabbisogno di cassa e del saldo primario sono, dunque, sotto stretta osservazione, perché rivelatori dello stato di salute del bilancio pubblico. L'avanzo primario è, infatti, in costante discesa dal 1997 a oggi, dal 6,7% del Pil all'1,8% nel 2004, che si riduce ad appena lo 0,3% se calcolato al netto delle misure una tantum. Quest'anno, poi, è prevedibile un ulteriore calo, con la probabilità di un suo annullamento nel 2006.

    Le continue revisioni al ribasso dell'andamento del Pil, ormai in crescita zero se non con segno negativo nel 2005, vanno a pesare proprio sul saldo primario del bilancio pubblico, che senza rapide ed efficaci misure correttive potrebbe collocarsi ad appena l'1% del Pil se non al di sotto, di fatto azzerandosi com'era agli inizi degli anni 90. Il "dividendo" dell'euro ha, infatti, ben più che dimezzato l'onere per interessi sul debito, la cui incidenza sul Pil era allora a due cifre (13% nel 1992-93), mentre le entrate fiscali e la spesa primaria non hanno modificato nel tempo la loro posizione in rapporto al Pil (intorno al 42-43%), pressoché immutata al di là di temporanee fluttuazioni.

    Il Sole 24 ore 6 giugno 2005

  3. #13
    moderatore di bachelite
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    In Origine Postato da dragone
    che dai tempi del pentapartito le cose fossero migliorate é fuori questione (tasse e privatizzazioni,ma non contesto questo),ma che ancora stiano(stiate) negando l'esistenza del buco di bilancio dimostra quanto falsi siano i dirigenti del csx e quanto boccaloni (perchè in tanti sul pol hanno sempre dato per scontato che avessero ragione,senza mai aver un dubbio) tanti sul pol e dire che qualche dubbio,dopo che in un anno,casualmente quello prima delle elezioni per es.avevano abbassato le tasse e tolto i ticket poteva sorgere...
    oddìo che palle, siete proprio di coccio. Coi 4 pur discutibili governi di csx dal 1992 ad oggi, il buco s'è ridotto da -240 a -35 mila miliardi di vecchie lire.
    Quindi l'escamotage del buco ereditato dalla sinistra non regge, perché la sinistra il paese lo ha (quasi) risanato; voi no.

  4. #14
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    In Origine Postato da Mantide
    ...piano piano la VERITA' sulla Sinistra tra Referendum franco-olandesi e dichiarazioni come questa,verra' a galla!......pazienza,svico!

    Postano IN GRANDE perche' il commento e' piccolo...

    Fo' d'i bal gli insetti molesti...

  5. #15
    brescianofobo
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  6. #16
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Il buco "sinistro" ereditato

    In Origine Postato da DrugoLebowsky
    siete dei perfetti imbecilli.
    il "buco" lasciato dalla sinistra nel 2001 era il 12,5% di quello lasciato dal Pentapartito nel 1992.
    Da -240.000 miliardi nel 1992 a -35.000 nel 2001.
    imbecille sei tu , pezzo di sfigato.
    avete racocontato palle ed ora, scoperti dal GOVERNATORE DELLA BANCA D'ITALIA, URLATE COME I BAMBINI PRESI A RUBARE MARMELLATA.
    dura, vero compagno?

  7. #17
    brescianofobo
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Il buco "sinistro" ereditato

    In Origine Postato da svicolone
    imbecille sei tu , pezzo di sfigato.
    avete racocontato palle ed ora, scoperti dal GOVERNATORE DELLA BANCA D'ITALIA, URLATE COME I BAMBINI PRESI A RUBARE MARMELLATA.
    dura, vero compagno?
    sI CONTENGA, SVICOLONE, QUA L'UNICO CHE URLA CAZZATE è LEI.

    LA VERITA' E' CHE PRIMA SI STAVA BENE ED ADESSO SI STA MALE, MI SMENTISCA SE NE E' CAPACE, LEI PUR COSI' FAZIOSO CHE AVEVA PREVISTO FORZA ITALIA AL 30% POI HA PRESO IL 18% ED E' STATO MUTO, CARO CAMERATUCCIO.


  8. #18
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    "L’indebitamento netto del 2001, inizialmente stimato nell’1,4 per cento del prodotto, viene ora valutato nel 3,2 per cento".

    ===
    FRA 10 ANNI SARà AL 19%.... E SE RESTERETE AL GOVERNO DIRETE CHE è SEMPRE QUELLO DELLA SINISTRA.....

    FATE RIDE , FATE...E COME SE NON LO SAPESSIMO CHE A FAZIO LO AVEGE RICATTATO COL SOLITO MESSAGGIO MAFIOSO :.... SE NON CI STAI TI CACCIAMO...
    su questo forum è meglio non rispondere ai fessi!
    voi nazifascisti di oggi e i vostri servi siete solo gli ayatollah E I TALEBANI dell'occidente..

  9. #19
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    Predefinito Re: Re: Re: Il buco "sinistro" ereditato

    In Origine Postato da il buttero
    Non c'hanno altro! Fra un pò tireranno fuori i problemi del governo Ricasoli.
    e tu che ti credi intelligente: l'ho forse affermato io?
    o l'ha detto il governatore?
    prova a leggere prima di postare, fenomeno.

  10. #20
    sono felice e tanto mi basta
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    Predefinito

    Fazio tuttavia non manca di citare, di passaggio, le responsabilità del centrosinistra legate al "buco" lasciato nel 2001, che solo le recenti riclassificazioni elaborate dagli istituti statistici hanno confermato: il deficit di quell'anno, «inizialmente stimato nell'1,4% del Pil, è ora valutato nel 3,2%».

    Link alla pagina del sito di Avvenire che contiene l'articolo precedente

    Ciò significa che hanno modificato i criteri di calcolo. In base ai vecchi criteri di calcolo i conti erano effettivamente quelli dichiarati dal centrosinistra, e quindi Tremonti, che utilizzava gli stessi criteri di calcolo, in origine il buco se lo era inventato.

 

 
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