Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)
Stavolta bisogna applaudire Silvio, concordo con chi ha scritto in un msg precedente che ultimamente la nostra politica estera sta avendo risvolti più che positivi. Bisogna liberarci però dell'ala atlantista, in pratica dei vari Frattini e Fini...
Sì, su questo ti do ragione, infatti parlavo di risvolti, non siamo ancora all'agognato punto di definire la nostra politica estera filo-russa e filo-europea, ma rispetto a D'Alema che ha seguito gi U$A in tutto e per tutto (sia sul Kosovo in guerra nel '99, che nel riconoscimento nel 2007, per non parlare della missione afghana anche lui) non c'è paragone. Come diciamo noi: piutost che nient l'è mei piutost.
Per me Berlusconi ha capito che gli ameri-cani vogliono farlo dimettere per i suoi rapporti con Putin e mettere al suo posto il più fido kippà Fini.
"Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".
Der Wehrwolf
Fini/ Con Berlusconi è guerra fredda, ma niente da chiarire
05:03 - POLITICA- 03 DIC 2009
Premier ironizza: preparo la valigia e vado a Panama
Roma, 3 dic. (Apcom) - Missili puntati, in attesa di capire se e chi li farà esplodere, o se prima arriverà il disarmo. Dopo lo scontro frontale tra il premier Silvio Berlusconi e il presidente della Camera, Gianfranco Fini, c'è chi evoca immagini da 'Guerra Fredda' per spiegare lo stato dei rapporti tra i due coofondatori del Pdl. Ufficialmente il presidente del Consiglio non parla, schiva i microfoni dei giornalisti, e si limita a scherzare su un suo presunto e imminente viaggio a Panama. "Sono di corsa devo andare a casa a preparare la valigia per spostarmi a Panama", la battuta. "Mi mancheranno la Repubblica, l'Unità, Anno zero, i pm ma cercherò di sopravvivere ugualmente". Ma quello che ha messo sul piatto è una richiesta di chiarimento della terza carica dello Stato. La rabbia nei suoi confronti e tutt'altro che sbollita e i pontieri fanno una gran fatica a cercare una via d'uscita 'onorevole'. Il messaggio che arriva al presidente della Camera è chiaro: o dentro o fuori. A esplicitarlo, in mattinata, è il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola. "Le sue parole - dice - dimostrano che Fini è fuori dalla linea del partito". Dichiarazioni a cui il presidente della Camera, approfittando di un convegno dedicato a Nilde Iotti, risponde rivendicando il suo diritto a "non rimanere estraneo al confronto delle opinioni" pur essendo "super partes". E questo dopo aver già precisato che lui non vuole 'rompere' ma non ha proprio nulla da chiarire. Nei suoi eccessi d'ira, Silvio Berlusconi, dice chiaro e tondo che se Fini vuole andare via la porta è più che spalancata, "a questo punto lo faccia, sono solo contento". E se alla rottura non ci si arriva per scelta dell'interessato - è il ragionamento - se ne può sempre discutere in un nuovo Congresso. "Voleva la democrazia interna - si spiega nell'entourage del Cavaliere - ora ce l'ha".
"Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".
Der Wehrwolf
Toc, toc. L’Europa c’è
Sabato 28 Novembre 2009 – 8:16 – Ugo Gaudenzi
Non è un caso che le nostrane Vestali d’Occidente abbiano declamato a ripetizione, negli ultimi tempi, il loro sconcerto per l’amicizia dell’Italia con la Russia, vista in qualche modo come uno sgarbo ai “gentili” padroni atlantici. Su questo argomento gli strali al presidente del Consiglio Berlusconi, nelle ultime settimane, erano giunti concentrici, da destra a sinistra, centro incluso.
La miopia politica - geopolitica, geoeconomica - è un male nazionale, d’altra parte, difficile da estirpare. E di questa miopia hanno patito le più tragiche conseguenze, in altri tempi, anche le due personalità della prima Repubblica più note, ambedue di fatto “punite” per le loro posizioni di dissenso con la politica atlantica: Aldo Moro e Bettino Craxi.
Ci chiediamo oggi, però, cosa gli illustri commentatori ed opinionisti dell’Italietta nostra scriveranno sui loro pezzi di carta o diranno nelle loro auguste interviste, sulla grande entente cordiale et d’affaires tra Sarkozy - la Francia, cioè... - e Putin. Con l’ingresso di Electricité de France e di Total a pieno titolo nella cooperazione energetica trans-europea, con l’ingresso di Edf nel cartello South Stream, tanto inviso sulle due sponde dell’Atlantico... fino a qualche ora fa. (Già perché alla City e al Wall Street sono capaci di annusare in tempo il vento che cambia... a Roma, no).
E non si dica che si tratta di un accordo “strettamente economico”: il possesso e la distribuzione dell’energia è la chiave di volta di tutta la politica internazionale. Ne fanno fede, se non si hanno cosce di prosciutto sugli occhi, le stesse ultime due guerre d’aggressione atlantiche, in Iraq e in Afghanistan.
Già nell’ottobre dell’anno scorso i due presidenti, il francese “Sarkò” e il russo Medvedev, avevano delineato e dichiarato - toh... - anche la necessità di un “nuovo patto di sicurezza per l’Europa”.
Ma, allora, le nostre Vestali non si erano affatto indignate. Nessun “Venturini” paventò, sul Corriere della sera, un affronto alla santa alleanza occidentale.
La Russia, insomma, guarda di nuovo all’ovest della sua Europa. Lo capì per primo l’ex cancelliere socialdemocratico tedesco Schroeder, quindi il nostro Cavaliere, oggi Sarkò.
Le rivoluzioni colorate, arancioni e simili, con le quali gli atlantici hanno tentato di indebolire il fronte russo, assediato all’interno dal liberismo speculativo e ai suoi confini meridionali dai dispositivi militari atlantici anglo-americani, sono state sconfitte da Mosca. E ora stiamo assistendo ad una contro-rivoluzione azzurro-nera, fatta di gas e di petrolio.
Certo, la storia insegna... è evidente che Londra e Washington non sono ancora sconfitte. E qualche pericolo - atomico - alle strette, lo correremo tutti...
Ma una buona notizia è sempre una buona notizia. L’Europa così, piano piano, sta riconquistando i pezzi della sua sovranità.
"Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".
Der Wehrwolf
Ecco e togliamo anche Chavez , che sta impoverendo il paese con le stupide ricette stataliste e poco efficienti , oltre che portare avanti una politica anti-bianca e anti-italiana.
Non è che basti essere un dittatore per essere automaticamente anti-occidentale e dalla parte dei nostri interessi.
Aumenterà si' ma senza altre spese , visto che toglieremo le tende quasi completamente da Cossovo e Libano.
E poi nel "grande gioco" serve sia il bastone che la carota , il South Stream è la bastonata agli USA , la carota i 1500 in più in Battriana , a noi serve assolutamente il condotto alternativo al Nabucco , mentre 1500 soldati in più o in meno in Afghanistan non ci cambia la vita , non penalizza i nostri interessi anzi fa credere ad Obama che siamo dalla sua parte e che di zio Sivio malgrado tutto ci si possa fidare...:gluglu:
mentre i nordici e i britannici , molto più moralisti di noi e meno pragmatici , sarebbero capaci anche di ritirarsi del tutto.
Speriamo...:sofico:
cosi noi diventeremmo per gli USA quello che la Lega è per il PDL , la stampella ricattatoria.
PATRIMONIALE PROGRESSIVA SU IMMOBILI, DEPOSITI, PRODOTTI FINANZIARI, RENDITE E SUCCESSIONI!