Iran-Bolivia-Venezuela: le intese antimperialiste di Ahmadinejad
E’ durata solo alcune ore la visita del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad in Bolivia, ma sono state sufficienti al capo di Stato mediorientale per rafforzare l’alleanza con il capo di Stato Evo Morales. Dopo la tappa brasiliana, in cui Ahmadinejad ha ricevuto il sostegno di Lula sull’arricchimento nucleare, ora, ospite dei Paesi bolivaristi, Ahmadinejad si sente a casa sua.
Nel corso della visita i due capi di Stato hanno aspramente criticato “l’influenza negativa dell’imperialismo statunitense” in America Latina. “Dove c’è un impero non c’è progresso” ha sottolineato Morales; alludendo poi all’accordo militare firmato da Colombia e Usa ha aggiunto: “Dove ci sono basi militari straniere non c’è integrazione e ancora meno pace sociale”.
Il presidente Morales dopo aver esaltato la figura dell’omonimo iraniano, affermando di essere “un grande ammiratore del presidente e del suo popolo per la lotta permanente per la dignità e la sovranità dell’Iran”, ha affrontato il tema del nucleare e sostenuto, attraverso la firma di un documento congiunto, “l’utilizzo e l’incremento dell’energia nucleare per scopi pacifici nel rispetto del diritto internazionale” portato avanti da Ahmadinejad. Nel documento si critica il “doppio gioco” di alcuni Paesi che pur essendo in possesso di armi nucleari, criticano nazioni come l’Iran senza prima “adottare le misure necessarie per eliminarle”.
In agenda non c’erano solo argomenti politici, dall’incontro sono scaturiti una serie di accordi in campo sanitario, economico e industriale. Morales e Ahmadinejad hanno inoltre inaugurato un ospedale e un impianto di produzione di latte edificati con finanziamenti iraniani. I due governi hanno firmato inoltre infatti un memorandum “in materia di indagine e sviluppo dei processi per l’industrializzazione delle risorse del Salar di Uyuni” una delle maggiori riserve di litio del mondo, che si trova nella regione di Potosì. Il documento prevede che vengano studiate forme di commercializzazione congiunta delle risorse.
Nella serata di martedì il leader iraniano ha infine lasciato La Paz alla volta di Caracas, ultima tappa latinoamericana del suo tour.
Il governo venezuelano di Hugo Chávez, nella stessa serata, ha ricevuto con tutti gli onori il presidente iraniano Ahmadinejad.
Entrambi i capi di Stato dopo aver ribadito la loro avversione alle politiche di Washington e di Israele, hanno annunciato la sottoscrizione di 280 accordi economico-commerciali, 80 dei quali già operativi nei settori dell’energia, industria e agricoltura.
Tra i punti in discussione, come già successo con il presidente brasiliano Inacio Lula, anche le nuove norme sui visti di ingresso nei rispettivi Paesi e il sostegno al discusso programma nucleare iraniano. Caracas avallando le tesi di Teheran, che parla di scopi pacifici, ha respinto le accuse dei governi occidentali, secondo i quali Ahmadinejad nasconde l’obiettivo di munire il proprio Paese della bomba atomica.
La visita del presidente iraniano in Venezuela ha scatenato, oltre alle proteste di alcuni oppositori alle politiche iraniane, anche quelle della comunità ebraica locale, che, paradossalmente, ha definito Ahmadinejad un personaggio “sinistro” fonte di “gravi danni per l’umanità”.
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