http://www.chainworkers.org/dev/node/view/140
Wed, 06/08/2005 - 22:08
Braccialetti elettronici a dipendenti. Allarme a Londra: "Così ci spiano"
LONDRA - Il futuro dei lavoratori manuali, si pensava un tempo, sarebbe
stato più o meno così: gli uomini avrebbero dato ordini ai robot, questi
avrebbero disciplinatamente obbedito e così gli esseri umani si sarebbero
risparmiati le fatiche più dure. Ma il futuro potrebbe riservarci una brutta
sorpresa: forse saranno i robot a dare gli ordini, e a noi toccherà di
obbedire. Con una nuova tecnologia importata dagli Stati Uniti, infatti, i
lavoratori impiegati in magazzini e depositi della Gran Bretagna hanno
cominciato a indossare uno speciale bracciale elettronico computerizzato che
registra i loro spostamenti, calcola i ritmi di lavoro e impartisce ordini.
Sul bracciale, per esempio, appaiono scritte o segnali luminosi che
indicano: "Vai alla corsia numero sedici, prendi tre scatoloni dal secondo
ripiano, mettili sul montacarichi e portali al camion numero due".
Contemporaneamente, il bracciale invia segnali di questo tipo a una sala di
controllo: "Il lavoratore numero undici è alla corsia ventiquattro da
trentadue minuti". Un po' troppo tempo: non si sarà appisolato? Non starà
mica fumando una sigaretta di nascosto? Oppure: "Il lavoratore numero sei è
andato alla toilette, è la seconda volta dall'inizio del turno". Di nuovo?
Cos'ha, la diarrea? O è uno scansafatiche?
Può sembrare uno scherzo, invece è una cosa seria: diecimila lavoratori
indossano già il bracciale-computer, il numero aumenta progressivamente, una
trentina di aziende lo hanno adottato nei loro depositi da un capo all'altro
del Regno Unito, tra cui catene di supermercati e grandi magazzini come
Tesco, Marks&Spencer, Sainsbury e Boots, cioè alcune delle maggiori società
nazionali.
"E' un sistema che facilita il lavoro, rendendolo più rapido ed efficiente,
non dà alcun fastidio ai lavoratori", affermano i portavoce delle aziende
coinvolte, sottolineando che il meccanismo è universalmente diffuso in
America.
Ma uno studio dell'università di Durham sostiene il contrario: "Anziché
rendere il lavoro più efficace, il bracciale elettronico rischia di alienare
i lavoratori, privandoli di qualsiasi tipo di iniziativa e di scelta,
trasformandoli in automi che prendono ordini da un computer". E i sindacati
britannici indicano che il turn-over, nei magazzini dove è in uso il
bracciale, raggiunge punte del 300 per cento, con dipendenti che si
licenziano dopo pochi giorni o addirittura poche ore: "Non resteremo a
guardare - annunciano - mentre i lavoratori del nostro paese vengono
manovrati da dei robot".