Nel ballottaggio affermazione dell'ex guerrigliero
Al primo turno aveva raccolto il 48% dei consensi
Un "Tupamaro" per l'Uruguay
Mujica vince le presidenziali


di OMERO CIAI





Josè Mujica


José Mujica, l'ex guerrigliero Tupamaro, ha vinto il ballottaggio delle elezioni presidenziali in Uruguay: ha conquistato il 53 per cento dei consensi, quasi dieci punti in più rispetto al suo avversario, il liberale Luis Alberto Lacalle.

Mujica, 74 anni, è stato candidato dal Frente Amplio, la coalizione di centro-sinistra al governo con l'attuale presidente Tabaré Vazquez. Oltre che della sua storia di oppositore alla dittatura (1973-1985) che trascorse lunghi anni in carcere, Mujica ha tratto vantaggio nelle elezioni dal successo della gestione di Vazquez, primo presidente della storia uruguayana che non appartiene ai due partiti tradizionali, il Nacional o "Blanco" e il "Colorado".

Lo stesso Mujica, da tutti conosciuto a Montevideo come ''Pepe'', ha moltiplicato i segnali di continuità politica con la gestione di Tabaré Vazquez, cercando di trasmettere un'immagine di candidato popolare e pragmatico, lontana dalla scelta guerrigliera che lo portò a impugnare le armi negli anni '60. Anche la conferma di Danilo Astori, ministro di Vazquez e candidato di Mujica alla vicepresidenza, come regista della politica economica del probabile futuro governo, è stata infatti accolta come una garanzia di moderazione nel mondo imprenditoriale e finanziario.

Con un apparato produttivo uscito praticamente intatto dalla recessione internazionale, un tasso di inflazione sotto controllo e una disoccupazione al di sotto dell'8% e in calo, Mujica non può permettersi di trasmettere un'immagine di leader di sinistra radicale, e scommette su una formula di moderazione ben più vicina a quella di Lula (suo buon amico) in Brasile e a Michelle Bachelet in Cile che al Venezuela di Chavez.


Al primo turno, lo scorso 25 ottobre, Mujica ottenne il 48 per cento dei voti, contro il 29 per cento di Luis Alberto Lacalle che è già stato presidente a metà degli anni Novanta. Il terzo candidato, Pedro Bordabbery, conquistò il 17 percento dei voti e al ballottaggio ha scelto di sostenere l'ex presidente conservatore. Per questa ragione, nonostante Mujica fosse dato per favorito in tutti i sondaggi della vigilia, opinionisti e analisti hanno invitato alla prudenza. Nessun dubbio invece sull'affluenza alle urne che resterà simile al primo turno: per i circa 2,5 milioni di elettori in Uruguay infatti il voto è obbligatorio.
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