"Ti resterò accanto, sono pronto a perdonarti" puntuali come sempre sono arrivati i perdoni e magari anche la solita strenua difesa giuridica da parte del marito della moglie che compie l'assassinio del proprio figlio, questa volta è toccato alla vicenda della mamma di Lecco che aveva affogato il suo bambino nella vasca e che aveva simulato un aggressione. Il marito di lei ha perdonato e le resterà "sempre accanto", un disco rotto, una storia già vista e già sentita in tutti i fatti di cronaca similari avvenuti già in precedenza. Come mai i mariti perdonano così facilmente? Un figlio morto e sepolto è così facilmente archiviabile? Non so voi, ma io ci leggo qualcosa di assurdo, un comportamento che non riesco a comprendere, leggo una complicità marito - moglie che travalica il buon senso. Come va tradotta questa cosa? Non c'è qualcosa di egoistico? Di mostruoso? La paura di perdere una donna, la propria donna, e quindi anche quella sicurezza sessuale che si aveva sempre lì a portata di mano nel letto matrimoniale, può portare a perdonismi di interesse egoistico? In strada c'è chi dice così, "c'è talmente tanta paura di rimanere soli che si è pronti a perdonare anche un assassinio pur di tenersi la donna che assicurava una certa normalità quotidiana anche dal punto di vista sessuale". Io vorrei vederla invece come una straordinaria capacità di insegnamento cristiano, lo vorrei, lo vorrei tanto, ma non riesco a crederci, perchè devo ammettere che come cristiano e come marito non penso e non credo che io al loro posto riuscirei a perdonare un tale gesto.
Ai forumisti l'ardua sentenza