grazie a tutti per il 'ben'eniddu',saludi e trigu
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Originally posted by thomassankara
Pensavo che il problema della Sardegna fosse un sistema feudale di gestione delle risorse umane e lo stato di colonia che abbiamo verso l'Italia che a sua volta risulta colonia americana.Ora scopro che sono io il problema perchè sono un indipendentista ignorante e che pensa in senso reazionario e folkloristico.Fortuna che c'è un giornalista che mi illumina sul mio modo di pensare e su cosa vedo nel futuro e nel passato della Sardegna
Grazie sig.Muoni
A proposito,ritengo di essere erede di Lussu come di tutti i sardi che sono vissuti prima di me,ma ora è tempo di guardare all'indipendentismo come ad un sogno per un futuro migliore senza baroni e clientelismi,con meno emigrazione e più sardi realizzati nei propri naturali desideri di una vita dignitosa.Un utopia difficile da realizzare ma l'unica che mi fa ancora pensare alla politica come a qualcosa di nobile e utile al nostro popolo come agli altri.
benvenuto nel forum di iRS!!!
Ma il tuo nick che significa?
finzas a sa repubrica!
itz.
Salude thomassankara
Benvenut@ nel forum di iRS - Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna - movimento indipendentista che lotta in modo nonviolenta per la costruzione della Repubblica di Sardegna e per l'affermazione del diritto all'autodeterminazione del Popolo sardo.
Il forum, aperto a tutti, intende fornire uno strumento per avvicinarsi alle idee del movimento, per approfondire le tematiche di proprio interesse e/o semplicemente per conoscere altri indipendentisti.
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A nos intender kitu
A s'intendi kitzi
Staff de s'Arrejonada de iRS
Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna
Ma l'odio etnico ce l'ha chi dice di temerlo.
Titolo originale Le curiose angosce di Muoni e degli altri unionisti.
Dalle tenebre della loro retorica patriottarda gli unionisti ci osservano. Con le loro anacronistiche stereotipie gli autonomisti tentano di demonizzarci. Ipotizzano tragedie identitarie, immaginano chissà quali derive nazionaliste. Come moribondi risorgimentosauri rovistano nell’ottocentesca dispensa delle scontatezze. Hanno paura di tutto ciò che si muove. Se si fermassero un secondo a respirare probabilmente si renderebbero conto di essere totalmente fuori strada.
Pochi giorni fa, dalle pagine di un quotidiano italiano stampato in Sardegna, il professor Muoni ha dato luogo al festival dell’ordine costituito, al circo dello sciovinismo italiano. Con disarmante chiarezza ha teorizzato l’inesistenza e l’illegittimità della storia, della cultura e della lingua sarda. Con grossolano disprezzo ha persino irriso i riferimenti indipendentisti ad un ordinamento giuridico specifico sardo, dimenticando quell’irrilevante testo costituzionale che è stata la Carta de Logu.
Curiosa la prassi secondo cui il popolo che è già riuscito a realizzare la sua Repubblica democratica con sanguinose guerre di annessione può permettersi di impedire ad altri popoli di lavorare pacificamente per costruire la propria. Il diritto all’autodeterminazione, sancito dall’ONU, è sempre più un optional. Del resto il nuovo Trattato Costituzionale europeo non lo contempla.
Gli unionisti vedono in noi ciò che non siamo. Forse vedono in noi ciò che a loro piacerebbe che fossimo per poterci meglio criminalizzare. Purtroppo per loro noi indipendentisti agiamo su terreni nuovi e stiamo acquisendo centralità politica nelle classi più dinamiche e creative della società sarda. Farebbero bene, gli unionisti, a studiarci un po’ per evitare goffi colpi a vuoto.
Noi non siamo nazionalisti: ha senso continuare ad accusarci di istigare all’odio etnico? Noi non siamo sardisti: ha senso continuare ad attribuirci riferimenti a Emilio “Lusso”, come preferiva farsi chiamare? Ma soprattutto, come scriveva Antoni Simon-Mossa, “noi non siamo italiani e non potremo mai esserlo”: i vostri miti, stantii ed espansionisti, non sono i nostri.
Gli indipendentisti non sono sempre meste o folkloristiche macchiette, gli indipendentisti non necessariamente sono loschi sovversivi. C’è un indipendentismo nuovo, nonviolento, che va dritto sulla sua strada, alla luce del sole, fatto di donne e uomini sereni e gioiosi che non vogliono distruggere nulla ma che hanno scelto, con determinazione e autocoscienza, di iniziare a costruire la Repubblica di Sardegna.
Quando il professor Muoni e gli altri unionisti si renderanno conto di tutto questo capiranno che le loro angosce sono vacue e grottesche.
22/06/2005
Franciscu Pala
Assemblea Nazionale di iRS
Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna
Bella Tzì, la lettera è stata inoltrata alle testate giornalistiche "italiane stampate in Sardegna"?
la lettura dell'articolo sulle pagine culturali delle nuova sardegna ha lasciato l'amaro in bocca a me ed altri,tanti,come me che prendono la giusta distanza da chi lo scrive e dai suoi contenuti.Le riflessioni e quanto da esse segue sono certo di amarezza perchè il linguaggio è vecchio e di chi ha paura di sentirsi o di essere libero,esteticamente littorio e fraintende nella sostanza e nella forma la natura legittima dell'indipendentismo moderno che prescinde per definizione e azione da atti di violenza pratica e teorica.E' però uno spaccato chiaro di come quella parte intelletuale sardo/italica vede iRS e la sua "pericolosità",diffondendo e spreccando parole, preziose parole,e offendendo chi della GRANDE GUERRA ne fu inutile vittima.E un'articolo suo malgrado utile,che fa capire agli interessati quanto la nascita,la crescita e la determinazione di iRS stia preoccupando i poteri locali e non.Ora il punto di vista di questo signore sembra più commissionato che altro.Tradisce la più totale disinformazione sul movimento,la sua natura e le sue azioni.E' chiaramente di parte e la dialettica ridondante e stucchevole mi fà pensare ad un vecchio conservatore che con copertina sulle ginocchia,pantofole ai piedi e una vecchia olivetti alla mano,sputa sentenze con livore e,secondo me,con un pò di invidia nei confronti degli intelletuali e teorici di iRS che e lavorano ad un progetto difficile,lungo e coraggioso.La cordata delle donne e uomini di iRS vanta coraggio e cultura,semplicità e buonumore,volonta' e lealtà,amore e passione,modernità e storia e vuole più di ogni altra cosa portare la terra di sardegna ed il suo popolo alla SOVRANITA' ed alla LIBERTA' con infinito amore per la mia terra ed infinita disistima per chi la vende e chi si vende
Cristianeddu,Originally posted by Cristianu
Ayò Ithokor poita no scris calincuna cosa in Campidanesu?
Ki su Campidanesu du scriu deu, nci da podint fai totus!
E piticu su spassiu de is ki m'ant intendiu a du kistionai puru... Campidanesu cun cadentzia lombarda....
Mi diat piaghere a bi proare, ma pro como non bi resesso, cmq mi so documentende e intre e pagos meses forsi...
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