A ridosso del Congresso Eucaristico Nazionale di Bari, nell’Anno dell’Eucaristia che si concluderà il prossimo ottobre con l’XI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi che si occuperà proprio dell‘Eucaristia, a breve sarà nelle librerie un poderoso volume delle Edizioni Studio Domenicano di Bologna su I miracoli eucaristici e le radici cristiane dell’Europa. L’opera, edita grazie al contributo dell’Istituto San Clemente I Papa e Martire, si sviluppa per oltre 500 pagine arricchite da pregevoli illustrazioni a colori che documentano gli oltre cento Miracoli Eucaristici datati a partire dal III secolo fino ai giorni nostri in Italia, Francia, Germania, Svizzera, Austria, Paesi Bassi, Belgio, Portogallo, Spagna, Egitto, Colombia e India. Questo libro sui Miracoli Eucaristici, che riporta la testimonianza di numerosi Padri della Chiesa e di molti Santi che hanno fatto dell’Eucaristia il centro della loro vita, si avvale della presentazione dell’arcivescovo Angelo Comastri, vicario generale di Sua Santità per lo Stato della Città del Vaticano, per anni e fino a qualche mese fa presidente del Comitato Nazionale per i Congressi Eucaristici.

Il giornalista della Radio Vaticana Giovanni Peduto gli ha chiesto quale contributo può dare un tale volume alla fede eucaristica.

Mons. Angelo Comastri: "Innanzitutto, sfogliando questo volume si resta sorpresi nel constatare che tutta l’Europa è costellata di Miracoli Eucaristici. Vuol dire che il mistero dell’Eucaristia appartiene alle radici dell’Europa. Questo volume mette in luce la fede del popolo europeo, perché io credo che il popolo europeo lo si possa chiamare popolo nella misura in cui ha radici comuni. E se non ha radici cristiane, radici di fede cristiana, non ha altre radici per cui si possa chiamare popolo. Questo libro svela il volto cristiano dell’Europa a partire dalla fede eucaristica".

Quale messaggio viene ai cristiani dai Miracoli Eucaristici?

Mons. Angelo Comastri: "L’Eucaristia è apparsa fin dall’inizio un fatto paradossale. Quando Gesù ne parlò a Cafarnao, già in quella occasione molti, piuttosto scettici, dissero: ‘Ma com’è possibile che accada questo? Come può darci la sua carne da mangiare, il suo sangue da bere?’. Ebbene, i Miracoli Eucaristici ci fanno toccare con mano la verità delle parole di Gesù. Ci fanno toccare con mano la bellezza del mistero, quasi starei per dire la fisicità del mistero, al punto tale che di fronte a certi miracoli dubitare diventa quasi impossibile".

Quale Miracolo Eucaristico l'ha colpita di più e perché?

Mons. Angelo Comastri: "Mi ha colpito in modo particolare il Miracolo Eucaristico di Teresa Neumann e quello simile di Marthe Robin. Due donne semplici, due figlie della campagna, sia Teresa Neumann in Germania, sia Marthe Robin in Francia. In un’epoca, potremmo dire di scristianizzazione, sia in Germania che in Francia, queste due creature semplici sono vissute per decenni soltanto di Eucaristia. Molti dubitavano. Commissioni di medici si sono alternate accanto al letto di queste creature e alla fine hanno dovuto ammettere: ‘Queste si nutrono esclusivamente di Eucaristia’. Un miracolo strepitoso. Nel secolo del dubbio, nel secolo dello scetticismo, miracoli come questo dovrebbero essere fatti conoscere in modo che chi nega, per lo meno, si trovi davanti queste evidenze che, in qualche modo, mettano in crisi la sua incredulità".

Il titolo del volume accenna alle radici cristiane dell’Europa: cosa possiamo fare per salvare il patrimonio cristiano del nostro continente?

Mons. Angelo Comastri: "È giusto che noi sottolineiamo che l’Europa ha delle radici cristiane, però se vogliamo che l’Europa sia cristiana ci dobbiamo mettere bene in testa che oggi le radici siamo noi. Se noi non viviamo da cristiani è inutile che ci appelliamo al patrimonio del passato. Se siamo noi dei veri cristiani dobbiamo ritornare ad essere evangelizzatori. Questo è il momento in cui l’Europa è giusto che riscopra le sue radici, le radici cristiane, ma è ancora più giusto che i cristiani si rimettano ad evangelizzare questa Europa che ha perso il contatto con le sue radici. Oggi, o le radici siamo noi, o altre radici non esistono".

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