Ecumenismo
816 "L'unica Chiesa di Cristo. " è quella "che il Salvatore nostro, dopo la sua Risurrezione, diede da pascere a Pietro, affidandone a lui e agli altri Apostoli la diffusione e la guida [.]. Questa Chiesa, in questo mondo costituita e organizzata come una società, sussiste ["subsistit in"] nella Chiesa cattolica, governata dal successore di Pietro e dai vescovi in comunione con lui".
Il decreto sull'Ecumenismo del Concilio Vaticano II esplicita: "Solo per mezzo della cattolica Chiesa di Cristo, che è lo strumento generale della salvezza, si può ottenere tutta la pienezza dei mezzi di salvezza. In realtà al solo Collegio apostolico con a capo Pietro crediamo che il Signore ha affidato tutti i beni della Nuova Alleanza, per costituire l'unico Corpo di Cristo sulla terra, al quale bisogna che siano pienamente incorporati tutti quelli che già in qualche modo appartengono al Popolo di Dio".
817 Di fatto, "in questa Chiesa di Dio una e unica sono sorte fino dai primissimi tempi alcune scissioni, che l'Apostolo riprova con gravi parole come degne di condanna; ma nei secoli posteriori sono nati dissensi più ampi e comunità non piccole si sono staccate dalla piena comunione della Chiesa cattolica, talora non senza colpa di uomini d'entrambe le parti". Le
scissioni che feriscono l'unità del Corpo di Cristo (cioè l'eresia,
l'apostasia e lo scisma) non avvengono senza i peccati degli uomini:
"Ubi peccata sunt, ibi est multitudo, ibi schismata, ibi haereses, ibi
discussiones. Ubi autem virtus, ibi singularitas, ibi unio, ex quo omniumcredentium erat cor unum et anima una - Dove c'è il peccato, lì troviamo la molteplicità, lì gli scismi, lì le eresie, lì le controversie. Dove, invece,regna la virtù, lì c'è unità, lì comunione, grazie alle quali tutti i credenti erano un cuor solo e un'anima sola."
818 Coloro che oggi nascono in comunità sorte da tali scissioni "e sono istruiti nella fede di Cristo [.] non possono essere accusati del peccato di separazione, e la Chiesa cattolica li abbraccia con fraterno rispetto e amore. [.] Giustificati nel Battesimo dalla fede, sono incorporati a Cristo e perciò sono a ragione insigniti del nome di cristiani e dai figli della Chiesa cattolica sono giustamente riconosciuti come fratelli nel Signore".
819 Inoltre, "parecchi elementi di santificazione e di verità" "si trovano fuori dei confini visibili della Chiesa cattolica, come la Parola di Dio scritta, la vita della grazia, la fede, la speranza e la carità, e altri doni interiori dello Spirito Santo ed elementi visibili". Lo Spirito diCristo si serve di queste Chiese e comunità ecclesiali come di strumenti di salvezza, la cui forza deriva dalla pienezza di grazia e di verità che Cristo ha dato alla Chiesa cattolica. Tutti questi beni provengono da Cristo e a lui conducono e "spingono verso l'unità cattolica".
820 L'unità, "che Cristo ha donato alla sua Chiesa fin dall'inizio, [.] noi crediamo che sussista, senza possibilità di essere perduta, nella Chiesa cattolica e speriamo che crescerà ogni giorno di più sino alla fine dei secoli". Cristo fa sempre alla sua Chiesa il dono dell'unità, ma la Chiesa deve sempre pregare e impegnarsi per custodire, rafforzare e perfezionare l'unità che Cristo vuole per lei. Per questo Gesù stesso ha pregato nell'ora della sua Passione e non cessa di pregare il Padre per l'unità dei suoi
discepoli: ".Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato" (Gv 17,21). Il desiderio di ritrovare l'unità di tutti i cristiani è un dono di Cristo e un appello dello Spirito Santo.
821 Per rispondervi adeguatamente sono necessari:
- un rinnovamento permanente della Chiesa in una accresciuta fedeltà alla
sua vocazione. Tale rinnovamento è la forza del movimento verso l'unità;
- la conversione del cuore per "condurre una vita più conforme al Vangelo",
poiché è l'infedeltà delle membra al dono di Cristo a causare le divisioni;
- la preghiera in comune; infatti la "conversione del cuore" e la "santità della vita, insieme con le preghiere private e pubbliche per l'unità dei cristiani, si devono ritenere come l'anima di tutto il movimento ecumenico e si possono giustamente chiamare ecumenismo spirituale
- la reciproca conoscenza fraterna;
- la formazione ecumenica dei fedeli e specialmente dei sacerdoti;
- il dialogo tra i teologi e gli incontri tra i cristiani delle differenti
Chiese e comunità;
- la cooperazione tra cristiani nei diversi ambiti del servizio agli uomini.
822 "La cura di ristabilire l'unione riguarda tutta la Chiesa, sia i fedeli che i pastori". Ma bisogna anche essere consapevoli "che questo santo proposito di riconciliare tutti i cristiani nell'unità della Chiesa di Cristo, una e unica, supera le forze e le doti umane". Perciò riponiamo tutta la nostra speranza "nell'orazione di Cristo per la Chiesa, nell'amore del Padre per noi e nella forza dello Spirito Santo".
855 La missione della Chiesa richiede lo sforzo verso l'unità dei cristiani. Infatti, "le divisioni dei cristiani impediscono che la Chiesa stessa attui la pienezza della cattolicità ad essa propria in quei figli, che le sono bensì uniti col Battesimo, ma sono separati dalla sua piena comunione. Anzi, alla Chiesa stessa, diventa più difficile esprimere sotto ogni aspetto la pienezza della cattolicità proprio nella realtà della vita.
1271 Il Battesimo costituisce il fondamento della comunione tra tutti icristiani, anche con quanti non sono ancora nella piena comunione con la Chiesa cattolica: "Quelli infatti che credono in Cristo ed hanno ricevutodebitamente il Battesimo, sono costituiti in una certa comunione, sebbene imperfetta, con la Chiesa cattolica. [.] Giustificati nel Battesimo dalla fede, sono incorporati a Cristo, e perciò sono a ragione insigniti del nome di cristiani, e dai figli della Chiesa cattolica sono giustamente riconosciuti come fratelli nel Signore". "Il Battesimo quindi costituisce il
vincolo sacramentale dell'unità che vige tra tutti quelli che per mezzo di esso sono stati rigenerati".
1636 In molte regioni, grazie al dialogo ecumenico, le comunità cristiane interessate hanno potuto organizzare una pastorale comune per i matrimoni misti. Suo compito è di aiutare queste coppie a vivere la loro situazione particolare alla luce della fede. Essa deve anche aiutarle a superare le tensioni fra gli obblighi dei coniugi l'uno nei confronti dell'altro e verso le loro comunità ecclesiali. Deve incoraggiare lo sviluppo di ciò che è loro
comune nella fede, e il rispetto di ciò che li separa.