Come la volti e come la giri, sempre a parlare della questione relativa alla carcerazione di Adriano Sofri!
Con un autentico colpo di mano, il nostro Presidente Ciampi ha ottenuto (o quasi) quello che voleva: ottenere che venisse riconosciuto l'obbligo della controfirma da parte del Guardasigilli.
Rispetto al quale Castelli, ma bisognerà vedere fino a che punto, ha dichiarato giusto oggi, in quel di Pontida, di non essere intento a sottostare.
Più stizzito di lui il collega di partito e di Governo, Calderoli, reagendo alla notizia della mini vacanza-lavoro che si è scoperto Sofri usufruisca da qualche tempo, e si sospetta funga da preambolo ad una occupazione definitiva (alla faccia di chi sgobba in cerca d'impiego con la fedina penale linda e pulita!): il lavoro che a Sofri si converrebbe assegnare sarebbe quello di lavorare per la strada, con una palla legata al piede e con un pigiama a righe...
Sottoscrivo quasi (in realtà, la mia speranza utopica sarebbe che lo rinchiudessero in cella d'isolamento e buttassero la chiave!) in pieno le dichiarazioni di Calderoli, aggiungendo ad esse il proposito di esclusiva nutrizione a regime di pane e acqua!
Ad Adriano Sofri, in quanto già ai vertici di Lotta Continua, riconosco quantomeno una responsabilità morale per i fatti di sangue che han causato la sua condanna.
Lotta continua, infatti, aveva creato un clima non di semplice "settantismo", bensì da autentica cacia all'uomo. Venivano distribuiti volantini riportanti foto, generalità, indirizzi, numeri telefonici, abitudini e quant'altro potesse utilizzarsi al fine di rintracciare i "nemici fascisti": ed infatti, con questo stratagemma fu eseguito il barbaro assassinio di Sergio Ramelli, anche se Lotta Continua catalogava tra i "fascisti" anche esponenti di Comunione e Liberazione...