''Non c'è un modello più efficace di quello ereditato dai padri fondatori''
Ue, Ciampi: ''Ci muoviamo su un sottile crinale: arrendersi o avanzare''
Il presidente della Repubblica: ''Si è verificata un'inattesa battuta d'arresto, ma il lavoro per la Costituzione europea rimane essenziale per far prevalere il bene comune sugli interessi antagonisti degli Stati''
Roma, 20 giu. (Adnkronos) - L'Europa è al bivio: o si ferma e ammaina il suo vessillo per alzare 'bandiera bianca'; oppure raccoglie tutta la sua energia e soprattutto la forza di volontà per andare avanti, dopo la recente 'impasse'. Il monito, al tempo stesso forte e accorato, arriva dal presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, che avverte: ''Questo è un momento di grande sfida per l'Europa. Ci muoviamo su un sottile crinale: da un lato, l'arrendersi alle difficoltà; dall'altro, la volontà di avanzare''.
Oggi, sottolinea il capo dello Stato ricevendo al Quirinale i partecipanti al convegno 'Dalla eredità alla condivisione: cultura, religione e società nella nuova Europa', ''con la Ue, la difesa dell'identità culturale europea, l'affermazione dei suoi valori fondanti - la libertà, il dialogo, l'uguaglianza, il diritto - è un baluardo contro il riemergere dei nazionalismi esasperati''.
''Oggi l'unità e la coesione dell'Europa hanno bisogno di sostegno'', afferma Ciampi e osserva che se ''la Costituzione europea ha rappresentato l'occasione per rafforzare le basi di un ordinamento comune e per migliorare la governabilità dell'Europa allargata'', ora tuttavia ''si è verificata un'inattesa battuta d'arresto. E' incerto - ammette il presidente della Repubblica - quando e in quale forma il lavoro per la Costituzione Ue potrà essere ripreso. Ma esso - sottolinea - rimane essenziale per contrastare le forze centifrughe che insidiano l'unità europea, per far prevalere il bene comune sugli interessi antagonisti degli Stati''.
L'Unione Europea ''non intende né può funzionare solamente sulla base di un sistema di norme e di regole - ribadisce ancora una volta il capo dello Stato -. E' sorretta da un'essenziale idea: quella di essere una comunità di destini, i cui membri hanno operato l'irrevocabile scelta di rimuovere le contrapposizioni e di lavorare insieme per il raggiungimento di finalità comuni''. Si chiede infatti Ciampi: ''Come potremmo sviluppare quella 'arte di vivere insieme' se ogni Paese si limitasse a perseguire il proprio particolare?''.
E allora, ''la condivisione di questa idea determina l'unitarietà d'intenti e la volontà necessarie all'esistenza stessa dell'Unione Europea''. Infatti, ''dopo secoli di divisioni l'Europa ha intravisto, nel rispetto delle diversità, le ragioni della sua forza; nella condivisione di risorse e di sovranità, il segreto del suo successo''. Ciampi non si ritiene ''un europeista nostalgico'', ma afferma: ''Quando mi interrogo sul futuro dell'Europa, non riesco a scorgere un altro modello più efficace di quello che ci è stato dato in eredità dai padri fondatori''.
Il presidente della Repubblica ha invitato quindi a ''non deludere'' i dieci nuovi Paesi che l'anno scorso sono entrati nella Ue, molti dopo quarant'anni di dittatura e che ''hanno il diritto di partecipare a un'Unione coesa, efficiente, governabile, che vuole progredire; un'Europa in cui i popoli siano uniti da forti vincoli ideali, dalla coscienza di appartenere alla medesima comunità di valori. Non possiamo deluderli'', è l'appello di Ciampi.
Questo babbeo espressione di tutto il ciarpame politico itagliota,ancora insiste.