ROMA - Risale a molti anni fa l'ostilità di Silvio Berlusconi per i comunisti. Il presidente del Consiglio si lascia andare ai ricordi e, davanti alla platea di coordinatori e dirigenti di FI al cinema Capranica, parlando dei "grandi mali del secolo", il nazismo e il comunismo, torna con la memoria alla sua gioventù. "Anch'io - racconta Berlusconi secondo quanto hanno riferito alcuni partecipanti all'incontro - quando ero appena dodicenne, studente dai Salesiani, una sera andai ad attaccare i manifesti per la Dc. Erano i famosi manifesti contro il Fronte Popolare in cui si avvertiva l'elettore che nel segreto dell'urna 'Dio ti vede Stalin no'".
Così, mentre il futuro premier lavorava di colla e pennello, "passò un gruppo di comunisti e mi buttò giù dalla scala su cui ero salito per attaccare i manifesti".
Finalmente si scopre il perche' di tutta questa avversione per i comunisti. A saperlo prima che bastava un buon psicanalista per fargli passare tutte ste paranoie, ci saremmo evitati 4 anni di merdaio.
Pensa Pertini cosa cazzo avrebbe dovuto fare ai fascisti...per fortuna che al mondo c'e' gente equilibrata, e gente berlusconi.
Cristiano