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  1. #71
    anti-antifascista
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    milanese di nascita, ascolano nel cuore!
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    In origine postato da Avanguardista
    non fraintendere la mia posizione, non è che muoio dalla voglia di andare col berluska, la mia è semplicemente una posizione che analizza la dura realtà....
    e la dura realtà è che c'è un grande spazio a destra lasciato libero da an, e l'unica soluzione per dire qualcosa nella politica attuale e occupare quello spazio in modo coerente con la nostra storia politica..
    poi un giorno le cose cambieranno e magari arriverà anche il momento della rivoluzione....ma oggi se non ci inseriamo in modo credibile nella politica rischiamo davvero di scomparire per sempre..
    con rispetto.
    saluti camerateschi!
    Siamo in sintonia!

  2. #72
    fedalmor
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    In origine postato da Avanguardista
    INNANZITUTTO PENSO CHE IL PRIMO PROBLEMA DA AFFRONTARE SIA COME SEMPRE LA FRAMMENTAZIONE....
    GIA ARRIVARE AD AVER UN SOLO PARTITO SAREBBE UNA GRANDE VITTORIA PER ORA...
    Per questo basterebbe un ricambio generazionale... soltanto che, al momento, la classe dirigente è piuttosto anziana e di figure emergenti sui 25/30 anni non ce ne sono, il ché mi lascia pensare che prima di due generazioni non sia fattibile...

  3. #73
    fedalmor
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    In origine postato da hobbit77

    1- I punti programmatici comuni con la cd. sinistra antagonista sono innegabili, ma va tenuto pur sempre conto, per quel che ci riguarda, che l'identità politico-culturale non va svenduta e non tanto in ossequio a formule ormai superate (destra e sinistra), quanto dal punto di vista della formazione del pensiero; difatti, personalmente mi riconosco nella definizione di "Fascismo: terza via", anche e soprattutto per la comune matrice filosofica materialista ed economicista di marxismo e liberalismo, in opposizione ai nostri principi sociali e comunitari (in senso nazionalpopolare) e spirituali (in senso cristiano, quanto meno come radice storica e lo preciso in rispetto al tuo ateismo..).
    Non sono propriamente ateo, dal momento che la negazione dell'elemento metafisico comporta una religione incoscia del materialismo che non mi compete... ma, tant'è. Il marxismo, per la formazione culturale che suppongo possa aver avuto Karl Marx, è permeato di calvinismo e di ebraismo (non che le due componenti siano poi così diverse, sul piano economico), ma ciò nonostante le sinistre "antagoniste" si dicono - a buon diritto - anti-sioniste (chi più, chi meno esplicitamente) per la forte vicinanza del sionismo con la massoneria (ora, lasciamo perdere le radici esoteriche o, presunte tali dell'una e veniamo al sodo) o, con il sistema lobbistico che dir si voglia. Chi pure si dice - ad oggi - marxista-leninista parrebbe ignorare (volutamente!?) la vera e propria ossessione che Marx covava per il danaro (deformazione professionale o, psicologica!?), trasformando una filosofia politica soprattutto finanziaria in qualcosa di etereo e sociale alla Thomas Moore. Ma questa è la matrice pittoresca del bolscevismo contemporeaneo, come potrebbero essere i nostri saluti romani e le nostre bandiere: folklore - per quanto sano - più che tradizione. Andiamo piuttosto a spulciare ciò che pragmaticamente propagandano: per quanto si possa essere in parte d'accordo, in parte no, c'è da riconoscere che vi sia un atteggiamento generalmente meno evanescente del nostro, che sovente è più populista e provocatorio che plausibile. Non vedo, poi, quale torto si possa fare alla nostra cultura riuscendo ad ottenere - seguendo la volontà del Duce, espressa nel suo testamento, con la legalità e nel pieno rispetto delle normative vigenti - riforme (perché si dovrebbe parlare di riformismo, più che di impeti rivoluzionari improbabili) in senso sociale e nazionale. Nulla ci vieta d'essere legati alla Patria e alla Nazione, se per salvaguardare entrambe otteniamo un compromesso storico.


    Per questo, pur trascendendo comprensibilmente la vetusta pregiudiziale anti-fascista (che forse si ha speranza di sconfiggere, ignorandola e non prendendola di petto..), vedo in ogni caso un'inconciliabilità ontologica tra il sentire nostro e quello di un massimalismo altro in tutto e per tutto, il quale eredita i suoi tratti da dei trascorsi che ci hanno visto inevitabilmente contrapposti! (a volte sino all'isterismo..)
    L'anti-fascismo è un gioco per imbecilli, laddove non un alibi per soggetti non-pensanti. Sicuramente, finché ci comporteremo esattamente secondo gli stereotipi che ci accompagnano, difficilmente otterremo rispetto, per quanto ci sia dovuto, essendo (o, dovendo essere) eticamente ben più coerenti e giusti, spiritualmente più consapevoli e civilmente progrediti (temo però che troppe eccezioni vi siano nell'Area a questi tre precetti del buon fascista). Tra questi stereotipi c'è quello della fede contrapposta alla ragione: purtroppo, temo che il fascismo sia divenuto più religione e meno pensiero, più azione inconsapevole e - appunto - isterica che pragmatismo. L'ignoranza regna sovrana, nell'Area, e non perché ci manchino nozioni di storia, letteratura, geo-politica... quanto perché chi sa dove mettere le mani a livello giuridico, economico e burocratico è una stretta minoranza, il ché pregiudica la formazione dei giovani alla politica, che diviene esclusivamente militanza - ottima, sì, ma incompleta - fideistica e testimonianza, ai limiti del martirio paleo-cristiano...


    Non a caso ho definito a più riprese i no global, per esempio, come gli utili idioti di un sistema globale, che pure li vede paradossalmente complici, in quanto forieri di una mentalità internazionalista (cioè quella dei primordi di una certa sinistra oltranzista) e di una dottrina universalista e simil-pacifista!
    Io per primo accuso Josè Bovè di predicare bene e razzolare male, dal momento che la sua battaglia anti-globalista si fonda sulle perdite economiche che il settore agricolo francese (ben più forte del nostro) ha avuto dall'Europa e dall'industria degli OGM. Il più pulito c'ha la rogna, ma dal momento che tutti - meno che noi, drammaticamente - ragionano in termini d'economia di mercato (poiché anche le realtà imprenditoriali del no-logo non sopravvivono certo con la filosofia... così come quelle del commercio sedicente equo-solidale), tra un commerciante di prodotti DOP/DOC di allevamenti francesi no-OGM e una multinazionale farmaceutica che si mette a produrre grano geneticamente modificato da spacciare per buono e utile per le realtà del sottosviluppo (per i prezzi contenuti), quando si tratta di mercificazione dell'innaturale a danno della salute, prima ancora dell'economia medio-piccola del settore, del contribuente... scelgo sicuramente il primo. Il pacifismo concettuale, poi, non sarebbe neanche una brutta prospettiva: certo è che ci siamo nutriti di cultura marziale sin dalla nascita, per quanto io l'intenda più come un'attitudine che in senso letterale, com'è evidente che lo pseudo-pacifismo dei sinistri sia viziato da giudizi formali che nei riguardi del governo D'Alema non ci sono stati sulla KFOR. Ma, anche qui, non sono i pacifinti con la bandiera dei c*lattoni che riempiono le piazze che andrebbero aggregati, bensì realtà anche meta-politiche di tutto rispetto. Il pacifismo non è poi così organizzato, quanto espressione/fenomeno comune di forze legate da ben altri princìpi... quali la caduta del governo Berlusconi e della conseguente distruzione del welfare da questi effettuata indiscriminatamente.


    Come hai ben descritto, certe dinamiche appaiono quasi naturali in contesti geo-politici ben diversi rispetto al nostro e ciò non implica che necessariamente debbano attecchire anche da noi..
    Anch'io biasimo e condanno la logica, ormai assurda e anacronistica, degli opposti estremismi, che peraltro manco rimpiango, ma ciò non toglie che i percorsi di una certa destra e di una certa sinistra siano destinati a rimanere paralleli, o tutt'al più, a convergere in una logica di moderazione, come pare essere la tendenza generale, avallata dalla tecnocrazia apolide, dalle istituzioni sovranazionali, dalle politiche economico-monetarie, dai sistemi politici maggioritari ecc. ecc.
    Io non vedo proprio come si possa considerare la nostra una certa destra: non dimentichiamoci che il fascismo di regime - che nessuno nell'Area rimpiange più di tanto - è stato una realtà aberrante dal punto di vista politico, perché (considerandolo un male necessario, che però è costato la vita alla successiva RSI, unica vera espressione del fascismo) ha ceduto alle volontà del clero e dei liberali, pur avendo riformato lo Stato secondo princìpi che di liberale e clericale - patti lateranensi esclusi - poco o, nulla avevano. È stata una fase di transizione (molto, troppo lunga, a dire il vero) da cui è scaturita quella natura che noi abbiamo (o, dovremmo avere) assimilato nel nostro patrimonio genetico. Una realtà terzista che di destroide ha ben poco: io non smetto mai di ricordare che il posizionamento a destra del fascismo è avvenuto semplicemente per dicotomia con le realtà socialiste italiane, esattamente come - successivamente - il PSI di Craxi si sia collocato a sinistra per incompatibilità di fondo (seppure non così evidente come le divergenze dei primi anni del '900) con democristiani, liberali e repubblicani (tra cui inserisco anche quei missini della Destra Nazionale), sebbene fosse un partito più a destra dell'UDC odierno (infatti mi stupisce molto meno vedere il Nuovo PSI, fortemente connotato come craxiano a destra di quanto effetto mi faccia vedere Mastella e Di Pietro a sinistra...). Insomma, sempre e solo definizioni e posizioni più contingenti che storiche e filosofiche e idealistiche.
    Il percorso che sarà sempre e comunque parallelo è quello intrapreso da AN e portato avanti da FI e UDC, ossia quello del liberalismo e del liberismo esasperati, contro lo Stato sociale e in perenne cattività con il Vaticano, perseguendo obiettivi diametralmente opposti ai nostri che convergono soltanto su un sostanziale anti-comunismo da guerra fredda che non ha ragion d'essere in quanto la Russia sta più a destra di noi, volendo intendere il termine destra come siamo soliti concepirlo.


    In Italia la sinistra extraparlamentare è riuscita a imporsi e ad incidere, se pur negativamente, semplicemente perchè le circostanze storiche (un'opinione pubblica orientata a sinistra per lo spauracchio di una nuova dittatura, un'egemonia culturale rivendicata dal dopoguerra in poi, una situazione sociale favorevole, con l'apporto dei consigli di fabbrica, delle occupazione nelle scuole, della forte influenza dei sindacati, dei baronati universitari e via dicendo) e la moda globale (si pensi anche all'ondata sessantottina in Francia e Germania..) le hanno consentito di ritagliarsi un ruolo in un sistema che appariva ineluttabilmente congelato nel duopolio DC/PCI..
    Se fosse stato tutto così facile... perché, ora che la gente ha paura dell'immigrato, nessuno si è spostato nel famoso spazio a destra di AN!? Anzi, al contrario abbiamo perso consensi - pressoché dimezzati da quella situazione già drammatica pre-esistente - in un contesto storico, politico e sociale che sarebbe dovuto essere a noi favorevole. Il ché significa che non sono soltanto le condizioni, ma anche e soprattutto gli uomini, che fanno la storia di un'ideologia politica e di un partito. Forse la sinistra ha sfornato più leader e - in generale - una classe dirigente più preparata di quanto non si sia fatto a destra, ammesso che di destra (nei nostri confronti) sia lecito parlare. Spulciando su internet ci sono più circoli culturali, più associazioni e persino più testate giornalistiche nostre che altrui, più sindacati e sigle politiche nostre che altrui... eppure siamo - ad oggi - sotto l'1% e, ciò nonostante, ci masturbiamo all'idea di una rivoluzione nonostante siamo incapaci di prendere parola con cognizione di causa a un consiglio comunale... se tanti e tali ex-repubblicani sono entrati nella CGIL un motivo ci sarà...


    La destra, invece, è come se non fosse mai esistita, risentendo così di un atavico complesso di inferiorità, che in realtà le ha permesso di sopravvivere grazie più che altro all'ombra rassicurante della DC, la quale, da forza moderata e conservatrice, le permetteva una qualche legittimazione ed un qualche consenso, attenuando le sue tradizionali ruvidezze ideologiche! Ma con ciò non mi sento di avallare le critiche di quanti attaccano od irridono il vecchio MSI, in quanto presunta parte in causa nel sistema partitocratico, poichè ci si rifiuta affrettatamente di considerare (e pure inspiegabilmente, visto che la maggior parte di noi, chiaramente tra i veterani, proviene da lì..) il clima indotto dalla Guerra Fredda e così pure il rifiuto di certe inconcepibili categorie politiche propagandate anche dalla sinistra ufficiale di allora (come il conflitto sociale permanente come mezzo politico per sanare certe ingiustizie economiche, oppure talune posizioni etiche, francamente antitetiche al nostro mondo e alla sensibilità di gran parte della nostra comunità politica)!
    In questo ti do ragione: AN, ad esempio, è riuscita - con FI - a costruire una nuova destra post-fascista (perché l'inesistenza di una destra propriamente detta, in Italia, è dovuta al fatto che il fascismo, fortunatamente, l'aveva annientata...), che di nostro non ha nulla e che della destra storica ha preso quanto di peggiore vi fosse, divenendo aristocratica (di un'aristocrazia basata sul censo, ovviamente) e clericale. Il fatto che la destra odierna sia composta da ex-socialisti dei tempi di Craxi (come Berlusconi...), piduisti e democristiani (redivivi, ma mai estinti...), fascisti o, presunti tali rinnegati e arrivisti dell'ultima ora che cavalcano il populismo più becero (leggasi Lega Nord) denota come la destra italiana sia la peggior accozzaglia d'imbecilli che si potesse partorire. Stare in quel carnaio avrebbe un senso [b]solo ed esclusivamente[/i] in due casi. Il primo è lo spauracchio sovietico (più che comunista, che è un concetto troppo astratto), che non sussiste più, e il secondo è un cambiamento radicale degli equilibri di forza nella CdL (da distruggere e ricostruire), che veda nel Nuovo PSI (che magari cambi il nome) il partito di punta, nell'UDC una minoranza, ma che valorizzi la corrente di Follini a discapito di quella di Buttiglione, una Lega Nord re-impatriata nelle nostre fila a livello di base e scardinata completamente come individualità gerarchiche (dunque smantellata), AN ribaltata con la Destra Sociale a fare da traino e gli altri transfughi in Forza Italia, a sua volta revisionata con Berlusconi che si faccia un corso d'educazione e butti nel cesso 3/4 delle sue convinzioni politiche, e un nuovo soggetto unitario pienamente fascista a livello culturale, quanto inserito pragmaticamente nell'ordine d'idee che il sistema non si combatte con i beceri slogans, se non supportati da ampie ed elaborate tesi contingenti... insomma, essendo impossibile che si venga a delineare uno scenario simile, l'unica strada che si potrebbe percorrere per non morire è quella meta-politica, se ci si vuole impegnare sul piano personalistico con affiliazioni a questo o, quel candidato della CdL (o, ciò che ne sarà) particolarmente illuminato, oppure uno sfondamento a sinistra, buttando nel cesso quanto di nostalgico si ha (il ché non significa che non si debba andare a Predappio o, a Giulino di Mezzegra...) per improntare il futuro alla real politik, più che moderata pienamente sociale e, per questo, già rivoluzionaria in quanto il bipolarismo o, presunto tale di sociale nulla ha/avrà.


    Tutto ciò per dire che, sostanzialmente, anche ciò che appare come un compromesso non è detto che sia tale, o comunque, valutabile con spregio; e viceversa, anche delle possibili convergenze vanno pur sempre vagliate alla luce di un passato, che è vero che non ritornerà mai più, ma che pure ha contribuito alla formazione del presente, il quale, a propria volta, per essere letto ed interpretato, anche in termini di risoluzione alle vaste problematiche attuali, necessita della rivisitazione di un certo percorso storico!
    Sì e no... siamo di fronte, a mio avviso, ad una scelta epocale: morire con la bandiera repubblicana in mano, oppure onorare la morte dei repubblicani consegnando ai nostri figli un'Italia migliore. Per la seconda ipotesi non vedo altra soluzione che mirare alla creazione di un fronte unico anti-imperialista, già peraltro concettualmente ideato da taluni del FsN all'indomani (o, immediatamente prima) della disfatta alle regionali, che punti a salvaguardare l'Italia e gli Italiani più che le dismesse bandiere/chimere ideologiche del post-fascismo-ex-missino-pre-Destra Nazionale. Insomma, o si fa politica o ci si commuove alle feste popolari.


    2- Vero è che appare piuttosto anomala, per non dire inacettabile, una resa allo status quo, tramite alleanze o desistenze occasionali con la coalizione convenzionalmente (e solo convenzionalmente, come parecchi di noi pensano e neanche a torto!) più vicina (o forse sarebbe meglio dire meno lontana..), ma ciò va pur sempre considerato IN PREVISIONE DI un progetto altro, o comunque con l'intento di battere, anche solo sperimentalmente, un percorso che sia quanto più realistico e, al tempo stesso, incisivo (quindi politico!)
    Io come coalizione meno lontana continuo a vedere quella di sinistra... il ché è tutto dire... parliamo di riforme: riforma Moratti!? Sicuramente è la naturale evoluzione dell'aborto-Berlinguer (che, se qualcuno si ricorda, già fu bocciata da Rifondazione e accoliti, per quanto caldeggiata da diessini e compagni) in senso clericale. Risultato: da buttare. La riforma Biagi!? Un insulto. L'economia creativa!? Una c*gata pazzesca. La Bossi-Fini!? Un viatico per lavoratori sfaccendati. La guerra in Irak!? Un suicidio politico ed economico che non ci ha portato neanche a ridurre il prezzo del greggio. Questo senza voler citare le c*gate di Sirchia, le p*ttanate di Urbani e le boutades di Berlusconi al PE, al G8... dovremmo essere meno lontani da questi soggetti!? Io non mi ci vedo proprio...


    Il problema non sta nel procacciare posti in casa altrui, al fine di ritagliarsi il proprio orticello, nè nel salvaguardare una verginità politica ormai virtuale, ma seguire attentamente, da osservatori esterni, le vicende in ebollizione nel sistema attuale, per poi attuare le scelte a noi idealmente più convenienti e affini! Mai precludersi nulla a priori (partendo anche dal fatto che ad essere politicamente eterogenee sono per prime quelle stesse coalizioni che noi avversiamo e ciò fa decadere il discorso sui singoli partiti da te affrontato..), altrimenti significa dare partita vinta agli antagonisti liberaldemocratici e lasciare che siano loro ad operare in negativo le nostre scelte, relegati noi stessi a dependance estetica del loro sontuoso Palazzo!
    Effettivamente, siamo talmente ridotti male che anche diventare dépendaces estetiche del palazzo sarebbe una conquista...


    Dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, sporcandoci le mani ed avendo il più possibile noi il boccino in mano.. ESSERCI (ma dall'interno e per modificare!), MA SENZA IMPLICARSI: questo potrebbe essere uno slogan adeguato e riassuntivo da cui partire!
    Da ciò discende l'unica possibilità concreta e futuribile di un'area come ala critica di un Polo, che oggi come oggi ci offre anche ampi spazi a destra, che, volente o nolente, rimane il nostro habitat naturale e abituale! (e, non a caso, l'unico a non snobbare tale termine, forse strategicamente, è ancora una volta lo stesso Rauti e, in misura minore, Fiore, a differenza di tutti gli altri, i quali, vuoi per paura di non sfondare, vuoi per avversione alle semplificazioni e vuoi anche per la cattiva pubblicità che deriva da certe destre mondiali emergenti, si tirano fuori..)
    Se speriamo ancora in Rauti siamo destinati a morire... neanche con la maggioranza al CC dell'MSI (con ben altre percentuali) è riuscito a fare qualcosa di fascista, non vedo andando da Ciampi a chiedere la riconferma di Berlusconi cosa possa ottenere... Assumersi le proprie responsabilità significa prendere atto del fatto che la CdL non ci offre nulla di politicamente accettabile, né di programmatico, né in fatto di visibilità e tantomeno come finanziamento delle nostre campagne. Capire una volta per tutte che fare i fratelli minori, squattrinati e farneticanti di AN non serve a niente e nessuno sarebbe la migliore prova di una presa di coscienza che - forse - potrebbe partorire qualcosa di buono. Ancora con questo spazio a destra, poi... e quale sarebbe tutto questo spazio a destra!? I voti che la CdL ha perso in Lombardia sono andati alla Margherita, mica ad "Alternativa Sociale"... se le regionali avessero evidenziato un'altra tendenza sarei stato d'accordo con te, ma proprio perché le regionali - complice anche la vostra connivenza con la CdL, dovete ammetterlo - ci hanno dimostrato come a destra di AN lo spazio sia inferiore al 2% nonostante la somma delle sigle e l'unità (almeno elettorale) d'intenti... non vedo dove sia tutta questa voragine a destra... che sia passata in blocco all'Unione, questa voragine!? Io temo di sì... non so tu chi pensi che ci voterebbe, con la CdL in caduta libera... facendo oltretutto i conti con l'anti-comunismo che non è più un deterrente per cambiare schieramento...


    3- Attendo poi delle doverose spiegazioni sull'associazione tra desistenza e sgombero del Foro.... Non erano alcuni di voi ad essere intenzionati a votare Marrazzo per ripicca, dopo l'iniziale esclusione della Mussolini?!? Con "Storhacker" quell'ambiente mi risulta fosse vivo, vegeto e soprattutto fertile...
    Lungi da me l'intenzione di giudicare l'attività del Foro753, che è sempre stata più che encomiabile, la mia analisi parte dal presupposto che la nostra voce, in capitolo alla CdL, sia talmente ininfluente, nonostante le campagne elettorali e gli ottimi risultati che anche Gerry (in quota-ONC/OSA) ha conseguito, da dimostrare come la CdL sia pronta a buttarci nel cesso e a rinnegarci alle prime avvisaglie di tendenza anti-fascista nell'aria. Se avessero avuto a cuore il Foro, l'avrebbero salvato: a Milano hanno mosso mari e monti per salvare il Leonkavallo, in passato. E non sono neppure convinto che quelli del Leonka votino per il centro-sinistra... Questa è la fondamentale differenza: la CdL senza di noi conserva un potere elettorale di tutto rispetto, mentre la sinistra senza Rifondazione fa - letteralmente - schifo al c*zzo, al punto da arrivare alla crisi e alla caduta di un governo. Noi non potremmo far cadere, nemmeno laddove ci si presentasse uniti e con la CdL, un'amministrazione comunale di un comune di 100 abitanti. Quale sarebbe, allora, il guadagno!?


    4- Quella di Alemanno è tutt'altro che una vaccata, se si considera come destra, come comunemente accade, anche l'esperienza storica del Fascismo, da cui l'espressione "destra sociale" è tutt'altro che un ossimoro..
    Del resto, anche la sinistra comunista italiana è sempre vissuta all'ombra dei poteri forti e di solidi legami internazionali, sovente anche anti-nazionali, eppure nessuno ha mai osato mettere in discussione la dizione del PCI...
    An lasciamola stare, per favore, per lo meno quando si parla di destra...
    Ammetto di non aver sentito e di ricordare tutti i discorsi, pubblici e privati, del Duce... (non sono proprio due o tre...) ma non ricordo d'aver mai sentito parlare di destra in termini encomiastici o, di riferimento per il fascismo. Che poi, per le conseguenze di quanto già esposto più sopra, il fascismo si sia collocato a destra perché impossibilitato ad andare a sinistra, è un altro discorso. Ma la destra storica, primigenia e, quindi, l'unica deputata ad essere associata a quel sostantivo, che diviene attributo comune ad una tendenza, più che ad un'ideologia, di sociale non ha mai avuto nulla. Che Alemanno cavalchi quel lietmotiv per convincere i suoi accoliti dell'adesione ad un progetto che con la base militante della Destra Sociale e in particolare con le realtà di Gioventù Identitaria (specie al sud, ma anche nel capoluogo milanese, per quanto mi è dato di conoscere) nulla avrebbero di destra... è ancora un altro discorso.


    5- L'ultima considerazione, che spero di avere esaurientemente smentito, fa di te un potenziale transuga nel Fronte di Tilgher!
    Per quanto in sintonia con talune correnti del partito di Tilgher (e per quanto, prima d'aderire alla Fiamma Tricolore abbia vagliato anche quest'ipotesi), sono convinto che la rinascita si possa fare soltanto partendo da una struttura capillare e presente su tutto il territorio nazionale, che incarni varie visioni del fascismo e che abbia dietro di sé una storia di cui andare fiera (per quanto io non sia d'accordo con una consistente parte dell'esperienza missina, parentesi comunque rinnegata dall'essenza stessa del mio partito, soprattutto da due anni a questa parte). Fuori dalla Fiamma non vedo grandi possibilità di riscossa, per vari motivi. Dovessi definitivamente scazzarmi penso che lascerei una volta per tutte la politica, perché per quanto io sia geneticamente portato a cambiare idea laddove a ragion veduta dovessi comprendere d'aver commesso degli errori, non sono proprio il tipo che cambia partito come le mutande.

  4. #74
    anti-antifascista
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    In origine postato da fedalmor
    Andiamo piuttosto a spulciare ciò che pragmaticamente propagandano: per quanto si possa essere in parte d'accordo, in parte no, c'è da riconoscere che vi sia un atteggiamento generalmente meno evanescente del nostro, che sovente è più populista e provocatorio che plausibile. Non vedo, poi, quale torto si possa fare alla nostra cultura riuscendo ad ottenere - seguendo la volontà del Duce, espressa nel suo testamento, con la legalità e nel pieno rispetto delle normative vigenti - riforme (perché si dovrebbe parlare di riformismo, più che di impeti rivoluzionari improbabili) in senso sociale e nazionale. Nulla ci vieta d'essere legati alla Patria e alla Nazione, se per salvaguardare entrambe otteniamo un compromesso storico.


    Ma, anche qui, non sono i pacifinti con la bandiera dei c*lattoni che riempiono le piazze che andrebbero aggregati, bensì realtà anche meta-politiche di tutto rispetto.


    Io non vedo proprio come si possa considerare la nostra una certa destra


    Se fosse stato tutto così facile... perché, ora che la gente ha paura dell'immigrato, nessuno si è spostato nel famoso spazio a destra di AN!? Anzi, al contrario abbiamo perso consensi - pressoché dimezzati da quella situazione già drammatica pre-esistente - in un contesto storico, politico e sociale che sarebbe dovuto essere a noi favorevole. Il ché significa che non sono soltanto le condizioni, ma anche e soprattutto gli uomini, che fanno la storia di un'ideologia politica e di un partito. Forse la sinistra ha sfornato più leader e - in generale - una classe dirigente più preparata di quanto non si sia fatto a destra, ammesso che di destra (nei nostri confronti) sia lecito parlare.


    il secondo è un cambiamento radicale degli equilibri di forza nella CdL (da distruggere e ricostruire), che veda nel Nuovo PSI (che magari cambi il nome) il partito di punta, nell'UDC una minoranza, ma che valorizzi la corrente di Follini a discapito di quella di Buttiglione, una Lega Nord re-impatriata nelle nostre fila a livello di base e scardinata completamente come individualità gerarchiche (dunque smantellata), AN ribaltata con la Destra Sociale a fare da traino e gli altri transfughi in Forza Italia, a sua volta revisionata con Berlusconi che si faccia un corso d'educazione e butti nel cesso 3/4 delle sue convinzioni politiche, e un nuovo soggetto unitario pienamente fascista a livello culturale, quanto inserito pragmaticamente nell'ordine d'idee che il sistema non si combatte con i beceri slogans, se non supportati da ampie ed elaborate tesi contingenti... insomma, essendo impossibile che si venga a delineare uno scenario simile, l'unica strada che si potrebbe percorrere per non morire è quella meta-politica, se ci si vuole impegnare sul piano personalistico con affiliazioni a questo o, quel candidato della CdL (o, ciò che ne sarà) particolarmente illuminato, oppure uno sfondamento a sinistra, buttando nel cesso quanto di nostalgico si ha (il ché non significa che non si debba andare a Predappio o, a Giulino di Mezzegra...) per improntare il futuro alla real politik, più che moderata pienamente sociale e, per questo, già rivoluzionaria in quanto il bipolarismo o, presunto tale di sociale nulla ha/avrà.


    non vedo altra soluzione che mirare alla creazione di un fronte unico anti-imperialista, già peraltro concettualmente ideato da taluni del FsN all'indomani (o, immediatamente prima) della disfatta alle regionali, che punti a salvaguardare l'Italia e gli Italiani più che le dismesse bandiere/chimere ideologiche del post-fascismo-ex-missino-pre-Destra Nazionale. Insomma, o si fa politica o ci si commuove alle feste popolari.


    Io come coalizione meno lontana continuo a vedere quella di sinistra... il ché è tutto dire... parliamo di riforme: riforma Moratti!? Sicuramente è la naturale evoluzione dell'aborto-Berlinguer (che, se qualcuno si ricorda, già fu bocciata da Rifondazione e accoliti, per quanto caldeggiata da diessini e compagni) in senso clericale. Risultato: da buttare. La riforma Biagi!? Un insulto. L'economia creativa!? Una c*gata pazzesca. La Bossi-Fini!? Un viatico per lavoratori sfaccendati. La guerra in Irak!? Un suicidio politico ed economico che non ci ha portato neanche a ridurre il prezzo del greggio. Questo senza voler citare le c*gate di Sirchia, le p*ttanate di Urbani e le boutades di Berlusconi al PE, al G8... dovremmo essere meno lontani da questi soggetti!? Io non mi ci vedo proprio...


    Effettivamente, siamo talmente ridotti male che anche diventare dépendaces estetiche del palazzo sarebbe una conquista...


    Se speriamo ancora in Rauti siamo destinati a morire... neanche con la maggioranza al CC dell'MSI (con ben altre percentuali) è riuscito a fare qualcosa di fascista, non vedo andando da Ciampi a chiedere la riconferma di Berlusconi cosa possa ottenere... Assumersi le proprie responsabilità significa prendere atto del fatto che la CdL non ci offre nulla di politicamente accettabile, né di programmatico, né in fatto di visibilità e tantomeno come finanziamento delle nostre campagne. Capire una volta per tutte che fare i fratelli minori, squattrinati e farneticanti di AN non serve a niente e nessuno sarebbe la migliore prova di una presa di coscienza che - forse - potrebbe partorire qualcosa di buono. Ancora con questo spazio a destra, poi... e quale sarebbe tutto questo spazio a destra!? I voti che la CdL ha perso in Lombardia sono andati alla Margherita, mica ad "Alternativa Sociale"... se le regionali avessero evidenziato un'altra tendenza sarei stato d'accordo con te, ma proprio perché le regionali - complice anche la vostra connivenza con la CdL, dovete ammetterlo - ci hanno dimostrato come a destra di AN lo spazio sia inferiore al 2% nonostante la somma delle sigle e l'unità (almeno elettorale) d'intenti... non vedo dove sia tutta questa voragine a destra... che sia passata in blocco all'Unione, questa voragine!? Io temo di sì... non so tu chi pensi che ci voterebbe, con la CdL in caduta libera... facendo oltretutto i conti con l'anti-comunismo che non è più un deterrente per cambiare schieramento...


    la CdL senza di noi conserva un potere elettorale di tutto rispetto, mentre la sinistra senza Rifondazione fa - letteralmente - schifo al c*zzo, al punto da arrivare alla crisi e alla caduta di un governo. Noi non potremmo far cadere, nemmeno laddove ci si presentasse uniti e con la CdL, un'amministrazione comunale di un comune di 100 abitanti. Quale sarebbe, allora, il guadagno!?


    Che Alemanno cavalchi quel lietmotiv per convincere i suoi accoliti dell'adesione ad un progetto che con la base militante della Destra Sociale e in particolare con le realtà di Gioventù Identitaria (specie al sud, ma anche nel capoluogo milanese, per quanto mi è dato di conoscere) nulla avrebbero di destra... è ancora un altro discorso.


    non sono proprio il tipo che cambia partito come le mutande.
    1- Beh, la discrasia a me pare piuttosto vistosa, dal momento che larga parte della prassi politica di un certo movimentismo rosso si fonda sull'illegalità e, come tu stesso rilevi, su certe azioni dimostrative e circoscritte a determinati contesti e situazioni, a mo' di un ribellismo fine a se stesso.. Ho sempre concepito tali rimostranze come un pallido rigurgito in salsa sessantottina, simile al suo originale, non tanto nei suoi effetti, rispetto ai quali è anzi decisamente sproporzionato, quanto nell'armamentario ideologico di ispirazione, che è ancora ben vivo e ossequiato unanimemente!
    E già ciò basterebbe per voltare le spalle al solco tradizionale tracciato dal Fascismo; se poi si aggiunge il rifiuto, per non dire la contrapposizione ai concetti storici di Patria e Nazione, proprio per la tendenza innata di un certo attivismo antagonista ad essere trasnazionale, internazionalista, o, comunque portato a concepire i suddetti termini in senso, o militare, o basato sul rigido modello politico-economico degli Stati-nazione ottocenteschi, espressione più compiuta del liberalconservatorismo classico, il quadro è completato..

    2- Di grazia, a quali realtà metapolitiche ti riferisci? In ogni caso, partendo da ciò, non tieni conto del rischio di un settarismo, o banalmente di una vacua dispersione di energie, anzichè quello di una reale comunione di intenti, ai fini di una vera ed efficace lotta globale?! (e, chiaramente, la cosa è applicabile anche al nostro spazio politico e tant'è..)

    3- Nella misura in cui concetti come Nazione, Popolo (inteso come appartenenza storica, culturale e sociale alla suddetta), Identità e dimensione spirituale (diciamo pure, gentilianamente poarlando) sono peculiari del nostro bagaglio culturale, quello di cui è stato incarnazione politica, nonchè esperienza storica più riuscita e duratura il vecchio MSI, il quale pure è difficilmente definibile sul piano della mera collocazione politica per la sua eterogeneità e per le sfumature di posizioni correntizie interne, ma ciò non toglie che esso rimanga l'unico modello di destra repubblicana (inteso come epoca e non come ideologia..) attendibile e plausibile!
    Personalmente, data la varietà di inclinazioni, che non sto qui ad elencare per ragioni di tempo e di spazio, propendo per la sinistra interna, forse la più affine al dialogo coi movimenti di cui sopra e la più culturalmente assortita grazie anche all'apporto della nuova destra francese, in termini di piattaforma ideologica. Ma, pur a fronte di tale mia dichiarazione, in un'area che rimane parte integrante del MSI (precisamente quella avversa a DN e alla svolta almirantiana), non scompaiono i riferimenti-cardine succitati, caratteristici di una politica DI DESTRA realisticamente tale, pur con toni e accenti differenti rispetto alla componente maggioritaria di allora.. E, a dimostrazione di ciò, c'è anche un vago riferimento al reducismo di Salò, al valore dell'eroismo e della disciplina, oltre che del sacrificio individuale (alla maniera di Junger, per trovarne un parallelo) e a talune figure gerarchiche storiche (si pensi alla rivista "Il legionario"), che pure non costituiscono una contraddizione, ma rivalutano il Fascismo, pur sempre contenuto, come noterai, in un'ottica valoriale strettamente di destra, ma nella sua natura di avanguardia politica e di movimento popolare di base! (marcia su Roma, San Sepolcro, Carta di Verona ecc.)

    4- Non c'è nulla di scontato, purtroppo, anche e soprattutto in virtù del fatto che la destra per antonomasia, come pure la continuatrice storico-ideale del soggetto missino, è, nell'immaginario collettivo, An! (forse ciò può valere per la classe dirigente, pur facendo i dovuti distinguo..) Il disegno globale liberista, apolide, massone, neoconservatore e "democratico" tende politicamente ad aggregare (gruppi politici, potentati economici, Nazioni intere..), quasi imponendo una taglia morale (di politicamente scorretto) a tutto ciò che si oppone, o tende per natura a non rientrare in questo progetto complessivo di omologazione generale! Ebbene, questo in parte spiega la difficoltà di una certa destra, diciamo pure radicale, quindi di opposizione, ad uscire dal proprio guscio e ad essere opzionata anche solo come possibilità di scelta.. Per non parlare del bombardamento che certi storici allineati continuano incessantemente a perseguire circa gli orrori "nazi-fascisti" (tale espressione è la vera aberrazione...) e i conseguenti danni recati politicamente ai Paesi di provenienza, oltre che l'ingente costo di vite umane generale...
    E tu pensi che tali luoghi comuni radicati, certe memorie indelebili ed apocalitticamente drammatizzate ad uopo, per demonizzarne, ma anche neutralizzarne l'intrinseco aspetto ideologico, possano non avere il sopravvento sullo spauracchio di un fenomeno pur imponente come quello legato all'immigrazione di massa?!
    Certamente anche gli uomini contano e, come la nostra stessa storia ci dimostra, sovente sono decisivi! In questo, però, la sinistra si è sempre contraddistinta, a onor del vero, quanto a carisma, strategie a lungo termine, spirito organizzativo, organicismo strutturale e capacità di mobilitazione: da qui il salto di qualità e la suggestione fascinosa per un'ideologia già fallimentare puramente sul piano del pensiero speculativo..
    Solo che ora che quanto a personaggi in voga i compagni (ex-neo-post) stanno messi praticamente peggio; rimane la zattera di salvataggio di una maggiore e fisiologica adattabilità, di una naturale connivenza con lo spirito universalista, che serve al sistema come stampella, anche se, dal punto di vista dell'opinione pubblica, scomoda ed antagonista, per autoalimentarsi e mostrare la propria democraticità, o comunque ostentare l'esistenza di un nemico altro, diciamo pure "casalingo", per distinguerlo da quello islamico, che gli consenta la sussistenza...

    5- Rimanendo nel campo del virtuale, il Nuovo Psi è liberista tanto quanto FI, l'ala folliniana dell'UdC è la più accanitamente favorevole al progetto neo-centrista (addiritura improntato ad emarginare An, figurati te..), la Lega è pur sempre una forza anti-nazionale e globalista, se pur in senso locale, oltre che tendenzialmente filo-occidentale (si guardi all'appoggio della guerra in Iraq, come alla violenta propaganda anti-islamica, ai confini della xenofobia..) e An con una destra sociale rinforzata sarebbe ancora tale?? (non a caso questa è (stata) componente di minoranza interna..) FI, infine, è la persona di Silvio Berlusconi e infatti solo ora che il Cavaliere pensa alla sua successione si discute della prospettiva concreta di un partito unico. Insomma, meno male che si tratta di uno scenario utopico, altrimenti ciò che prospetti sarebbe sì un suicidio..
    La proposta metapolitica rimane la più interessante, per quanto difficilmente praticabile (la base è piena di gente che inneggia a slogan più per virilità, che per coscienza storica e cultura politica); quella di riservarsi di stringere desistenze con la CdL di volta in volta, valutandone opportunità e candidature, è forse la più pragmatica e politica in senso stretto (io stesso, in assenza del Mis, mi sono dirottato alle scorse regionali su Paola Frassinetti, fedelissima di Storace e Alemanno, e in lista con An... Pensa che la federazione rautiana milanese mi indicava Guaglianone....); quella di uno sfondamento a sinistra (in termini politici e di consenso) è già stata calcata da Rauti ai tempi della segreteria missina, ma con scarso successo elettorale, senza considerare che noi da quelle parti siamo considerati (a livello di militanza) ancora dei topi di fogna... Quindi i bei discorsi che ci facciamo rischiano di decadere da soli e il castello di deflagrare senza troppi fronzoli!
    L'unica cetezza è l'augurio che questo diabolico mostriciattolo elettorale, supportato da una legge ancor più assurda, sia quanto prima smantellato dalle circostanze contingenti! (per questo io stesso ho l'ardire di tifare per Rotondi e Cirino Pomicino..)

    6- Per l'irrealizzabilità di tale scenario si veda a quanto sopra espresso. In sintesi: 1- il Dna non è acqua e alla lunga pesa; 2- i compagni ci detestano pregiudizialmente e più di quanto potrebbe fare il più nostalgico dei nostri; 3- un fronte comune è già organizzativamente impossibile, per ora, tra di noi; 4- faremmo il gioco del sistema, andando ad ingrossare la cerchia degli utili idioti!
    Quelle che chiami "bandiere ideologiche" sono gli elementi imprescindibili su cui si fondano i presupposti del nostro pensiero politico (ricco) e la nostra azione (poca), insomma, la ragione stessa della nostra esistenza come apparato! La vera testimonianza sarebbe, oltre che il rifugiarsi in rievocazioni autoreferenziali, anche la tendenza a fare massa eterogenea con elementi estranei, se non ostili, che ruotano come satelliti, in attesa che il padrone appioppi loro qualche ricompensa per la loro coerenza e diligenza... E' come l'adolescente che si mette nei guai per catturare l'attenzione del genitore.. Che deriva micidiale e inaccettabile, se si considera la gente (per lo più giovani) che negli anni ha dato la vita per gli ideali in cui crediamo....

    7- Se ti senti più vicino alla sinistra (la cui mentalità rimane post-marxista, se pur riadattata ai frangenti contingenti), è segno che hai più peli sullo stomaco di me...
    La riforma Moratti è la conseguenza della legge Berlinguer, quella di Marco Biagi (pace all'anima sua) affonda le sue radici nel pachetto Treu, l'appoggio alla guerra in Iraq è speculare all'intervento diretto dell'Italia nel Kosovo, surclassando l'Onu e l'impostazione fedelmente bipolare e maggioritaria accomuna entrambi i Poli.. Se poi si aggiunge l'ingresso nell'Euro e la politica fiscale che stritola i ceti medio-bassi, gli incentivi alla Fiat e la connivenza coi poteri forti, contradditoriamente alternati ad una linea reconditamente statalista e assistenzialista, che non è Welfare, ma peggiorativa dei conti pubblici e dei bilanci dello Stato, il gioco è fatto!

    8- Effettivamente non credo che tu abbia tutti i torti; anche il fare la ruota di scorta richiede un minimo di contributo elettorale (quindi economico, in termini di rimborso..), che sia il più possibile incisivo...

    9- Io non spero principalmente nella figura di Rauti (non foss'altro per l'età avanzata...), ma nella sua linea politica, DI CONTINUITA' E DI FEDELTA' CON LA NOSTRA TRADIZIONE STORICA, ortodossa rispetto alla già conclamata e descritta realtà missina, dalla cui esperienza occorre ripartire, per limitare i margini di errore fatale, dettati dall'improvvisazione e dal vuoto di una strategia inesistente, oltre che dalla carenza di idee altre, eccetto quelle che ci snaturerebbero, svendendo la nostra dignità politica! Da qui la mia insistenza nel trarre spunto da modelli, che nel passato hanno consentito alla nostra parte di dire la propria, riservandosi di operare scelte, talora delicate per i destini della Nazione stessa.. (per esempio, l'accettazione di un atlantismo, per quell'epoca obbligato, per non finire nell'orbita sovietica, come uno dei tanti satelliti al di là della cortina di ferro..)
    An può implodere da un momento all'altro e i nostri destini politici, come già ho espresso altrove, dipendono anche dagli intenti progettuali dell'ala critica di An e cioè dal suo tasso o meno di omologabilità in un eventuale soggetto unico post-berlusconiano, che segnerebbe la sua tomba, nonchè la definitiva scomparsa delle sue proposte in controtendenza.. L'esistenza futuribile dell'area cosiddetta è legata qualitativamente (ma anche quantitativamente) ad un filo sottile con le scelte politiche della destra sociale: pertanto occorre attendere!
    Il consenso alle regionali è sfumato per via dell'inconsistenza di un cartello elettorale improvvisato ed eterogeneo, che è servito da pontiere per la Mussolini per le sue mire personali e la gente (soprattutto dei nostri) ne ha captato l'aspetto di folklore e di progettualità nulla, fermo restando che i voti, andati alle forze moderate dell'Unione, sono il riflesso di un assetto ingessato, quale quello bipolare (ed è il motivo per cui noi del Mis si diceva in campagna elettorale a quanti erano intenzionati a schierarsi con As: voto antagonista, voto comunista; me lo confermi tu stesso..)

    10- Per questo occorre integrare i "sociali" di An ed utilizzarli come perno per costruire a nostra volta un soggetto autenticamente di destra, che rimpiazzi i voti dei duri e puri, persi per strada da An, ormai lentamente in via di inglobamento..
    Del resto, anche la Poli Bortone, senza fare accenno all'area cosiddetta alla destra di An, ha fatto un ragionamento analogo e non vedo come una donna della sua esperienza politica possa perseguire un disegno vano ed inutile.. Solo così potremmo dar vita, a nostra volta, ad una sorta di RIFONDAZIONE MISSINA, influendo, in maniera specularmente opposta a quella di Bertinotti, sulle scelte di maggioranza e opposizione (ammesso che questo schema resisterà ancora a lungo), a seconda delle fortune, o sfortune elettorali della costituenda "Alleanza per le libertà".

    11- Alemanno cavalca l'esperienza politica del MSI e i presupposti storici su cui è sorto (Salò) e perciò, a ragione, coniuga una formula (destra sociale), tutt'altro che disarmonica, la quale per noi, oltre che il punto di partenza deve essere il punto di arrivo, laddove odiernamente il concetto di "destra" appare più che mai contaminato, ambiguo, confuso e abusato!

    12- Suvvia, la mia era una semplice battuta..

  5. #75
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    Predefinito Re: Con la gente

    In origine postato da Ferruccio
    Piu' che nel mercato politico noi dobbiamo inserirci nei problemi della gente comune e da quelli ripartire !

    Con il popolo e per il popolo ! Come diceva QUALCUNO !

    Lo abbiamo dimenticato.

    E poi non possiamo andare con la Cdl in compagnia di Rauti, della Mussolini e di AN : quanta destra ! Troppa !

    FT e' stata rovinata dal riposizionamento !

    Errare umanum est etc.
    Fare politica concretamente significa sporcarsi le mani e dialogare con coloro che contano assai più di noi, fino a coltivare la pretesa di arrivare a fornire il nostro contributo, nel momento in cui si stilano i programmi elettorali!
    Questo è, a mio avviso, lo spartiacque tra una posizione adolescenziale di ribellismo, misto ad associazionismo culturale e falso puritanesimo e una, invece, di reale maturità, responsabilità e rischio legittimo, che in ogni impresa è doveroso assumersi..
    La Fiamma, poi, è stata danneggiata assai più dall'accordo con As, che non dal vituperato riposizionamento; lo scorso 0,7% nazionale l'ha rimediato da orfana di Rauti, col quale nel 96% toccò il massimo storico dell'1,4%! (esattamente il doppio..)
    Ora, fuoriuscita con le ossa rotte dal flop delle regionali, con truppe dimezzate e segreteria indebolita, non è neanche più scontato che arrivi ad ottenere l'esito miracoloso delle europee, in cui pure andò da sola....
    Speriamo bene! (per voialtri)

  6. #76
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    Predefinito

    In origine postato da milite
    Ma quanto ci vuole a creare un terzo polo che riunisca TUTTA l'AREA essendo noi nè destra nè sinistra,e che sia come il FN francese o l' NPD e creare un fronte europeo che ricatti l'europa dei tecnocrati di bruxell??Non è impossibile,basta lasciare assolutamente il vecchiume "nostalgico",e incarnarsi in una "FORZA NUOVA" politica,culturale ed economica.Cazzo abbiamo tutto,dobbiamo solo ripartire da una rivoluzione "non violenta" culturale,sociale ed identitaria.Dobbiamo ripartire facendo conoscere a tutti la nostra cultura con la nostra filosofia incarnata dai nostri grandi intellettuali come:Blondet,Sermonti,Massimo Fini e dai nostri Centri Culturali,dalla politica gestita da :Fiore,Tilgher,Romagnoli,Cospito,ripartendo anche dall'area sociale con le nostre ONC-OSA e dalla lotta sindacale-corporativista,magari con giovine italia e rinascita!Dobbiamo attirare il popolo ormai imborghesito,non con qualcosa di violento ma con qualcosa di "nuovo" e che aiuti a risolvere i loro problemi!Secondo OK ripartire dal simbolo della FIAMMA,ma possibilmente con un altro nome!Ripartiamo da questo e otterremo non solo risultati nelle politiche ma anche nel prox futuro!
    Sogni, rispettabili e avvincenti, ma pur sempre sogni!
    Ti sei mai chiesto perchè tutto questo finora non è stato possibile?! E ancora: credi che tutto ciò che proponi sia sufficiente per scardinare il palese imborghesimento della gente "normale"?!?
    Io credo occorra picconare il sistema, servendosi di quelle stesse armi che esso adopera per autoalimentarsi; ogni metodo alternativo è destinato a diventare un palliativo..
    Eppoi, scusa, ma mi pare contradditorio il voler affermare l'accantonamento, peraltro sacrosanto, di ogni nostalgismo di sorta, citando il partito in cui militi, il quale ha sempre dato prova contraria in tal senso...
    Infine, la Fiamma va tenuta, rispettata e issata orgogliosamente, in quanto vessillo storico e sintentico del nostro comune sentire, oltre che vera e propria esca e punto di riferimento per quell'elettorato a noi affine!

  7. #77
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    Predefinito Re: Re: Con la gente

    In origine postato da hobbit77
    Fare politica concretamente significa sporcarsi le mani e dialogare con coloro che contano assai più di noi, fino a coltivare la pretesa di arrivare a fornire il nostro contributo, nel momento in cui si stilano i programmi elettorali!
    Questo è, a mio avviso, lo spartiacque tra una posizione adolescenziale di ribellismo, misto ad associazionismo culturale e falso puritanesimo e una, invece, di reale maturità, responsabilità e rischio legittimo, che in ogni impresa è doveroso assumersi..
    La Fiamma, poi, è stata danneggiata assai più dall'accordo con As, che non dal vituperato riposizionamento; lo scorso 0,7% nazionale l'ha rimediato da orfana di Rauti, col quale nel 96% toccò il massimo storico dell'1,4%! (esattamente il doppio..)
    Ora, fuoriuscita con le ossa rotte dal flop delle regionali, con truppe dimezzate e segreteria indebolita, non è neanche più scontato che arrivi ad ottenere l'esito miracoloso delle europee, in cui pure andò da sola....
    Speriamo bene! (per voialtri)
    L'anno scorso FT ruppe con AS ben prima delle elezioni ma le ando' male lo stesso per via del voto "emotivo" per la Mussolini.

    Quest'anno invece le e' andata .....al contrario ancora per il voto
    " emotivo al contrario " sempre per la Mussolini.

    Speriamo bene ! ( per noialtri )

  8. #78
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    ... "palestinofasciocomunismo"... i neologismi di Neonazionalista... troppo divertenti...

  9. #79
    Il Gran Camposanto
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    E' sempre la solita storia.
    Queta roba del superamento politico del dualismo destra-sinistra, da parte di un partito di area, mi richiama i tristi risultati conosciuti allor quando era Rauti ad avanzare una simile proposta.
    L'elettorato, sinistra per sinistra, sceglie l'originale.
    Ed i risultati elettorali lo dimostrarono.

  10. #80
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    In origine postato da Neonazionalista
    ah no social di nuovo tra di noi.
    Tutto a posto?
    Sopravvivo!
    Un abbraccio a te, caro Neonazionalista, ed a tutti voi, che la terapia mi attende a minuti...

 

 
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