Salve a tutti,
questa è una discussione riservata esclusivamente ai compagni e agli amici, perciò prego fin da ora i fascisti e/o i provocatori di stare lontani perchè cancellerò i loro post a prescindere. Non è una minaccia, ma soltanto una richiesta, poichè voglio creare una specie di discussione in "famiglia". Grazie fin da ora se esaudirete questo mio desiderio.
In quanto a noi compagni ed amici, arriviamo al dunque:
qualche giorno fa stavo rileggendo Bakunin, Proudhon, De Andrè, Orwell, Guevara, Pasolini, alcuni piccoli scritti di Marx, poi Berlinguer, Castillo, libri su vari avvenimenti rivoluzionari della Storia...ebbene mi sono reso conto di una cosa: siamo davvero cambiati in 150 e più anni. Da quando i primi filosofi rivoluzionari (indipendentemente che fossero anarchici o comunisti) ipotizzarono un' altra società migliore, libera da ogni sfruttamento; per la prima volta si parlò di uguaglianza degli uomini, libertà senza padroni, si cominciò ad opporsi allo sfruttamento dei potenti nei confronti delle masse popolari (in particolare, del proletariato e del sottoproletariato). Ci furono le prime rivolte (Comune di Parigi, ad es.) e per la prima volta i padroni ed i potenti della terra cominciarono a tremare, mentre i poveracci e i pezzenti sperarono. Però i vari rivoluzionari tra loro non andavano per niente d' accordo: in primis marxisti e bakuniani per le loro opposte visioni nei confronti dello stato. Questo, naturalmente indebolì i nuclei rivoluzionari. Il confronto tra anarchici e comunisti continuò, in ogni caso, fino al secondo dopoguerra, quando, per vari avvenimenti, si vide un' ascesa sempre più rapida dell' ideale comunista (che aveva cominciato a vedere la nascita delle sue prime correnti non marxiste), mentre un declino delle idee anarchiche. In ogni caso più d' una volta, prima della fine della Seconda Guerra Mondiale, i due fronti rivoluzionari avevano collaborato e mostrato la forza che un' opposizione rivoluzionaria unita aveva contro la società che opprimeva: la Guerra Civile Spagnola e il governo popolare socialista libertario che l' aveva preceduto ed in difesa del quale molti uomini e donne erano accorsi (in questo caso, non confondiamo gli stalinisti con i comunisti). Un altro esempio può essere l' antifascismo italiano: gruppi anarchici e di sinistra si opposero con ugual vigore al regime e molti anarchici morirono in difesa dei propri ideali e della Libertà. Insomma le due fazioni dimostrarono di aver sempre avuto, diciamo, obiettivi comuni, seppur con diverse modalità.
Dalla fine della II G.M., in ogni caso, come abbiamo detto, si vide un declino dell' anarchia e un' ascesa dell' ideale "rosso". Ma il comunismo venne anche, se vogliamo, "ripulito" da quell' estremismo dogmatico che in passato lo aveva ostacolato e lo aveva troppe volte diviso dai compagni anarchici. Questa ripulitura, tuttavia, non avvenne subito, ma dovettero passare gli anni prima che il processo avesse fine. Cominciarono infatti a nascere le prime correnti anti-sovietiche. Questo anti-Urss lo si può veder nascere in primis in Spagna nel '36, in Gramsci e anche nelle guerriglie latinoamericane. E proprio di questa rivoluzione sud americana che ancor' oggi continua ad essere necessaria fu araldo Ernesto Che Guevara, il quale divenne poi simbolo della lotta per la libertà di ogni popolo, per la giustizia sociale, per l' uguaglianza sociale ed economica, dell' emancipazioni dei lavoratori. Il Che fu uno dei tanti simboli della rivolta che sarebbe esplosa esattamente un anno dopo la sua morte, ovvero il '68: la rivoluzione mondiale. Nel '68, di cui noi giovani e contestatori siamo inequivocabilmente gli eredi, confluì la maggior parte degli anarchici "sopravvissuti" al declino. Infatti oggi come oggi il nostro Movimento ha senza dubbio alcuno una forte componente libertaria e ognuno di noi, indipendentemente dal fatto che si dichiari comunista o semplicemente rivoluzionario, è un pò anarchico. In ogni caso tornando al ' 68, possiamo dire che quella fu davvero una rivoluzione a livello globale: studenti ed operai scesero in piazza in più parti del mondo (Messico, Italia, Francia, Giappone, Stati Uniti...) per gridare il loro "NO!" a questo mondo ingiusto! Questa rivolta durò fino alla fine degli anni '70, quando molti giovani, sentendosi delusi, si buttarono in un individualismo sfrenato che ancor oggi possiamo verificare nei nostri coetanei o in quelli poco più grandi, i quali sono cinici, egoisti, indifferenti...
Ma anche qui passarono poi gli anni, arrivò l' Eurocomunismo e un divario sempre più netto tra comunisti sovietici e dogmatici e comunisti che cominciarono ad abbracciare le idee più libertarie e permissive. L' Urss aveva ormai dimostrato di non esser affatto la "patria del socialismo". Però, benchè molti lo avessero ormai intituito, quando l' Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche crollò, ci fu una grande delusione e tristezza nei cuori di molti sinceri comunisti e rivoluzionari, la maggior parte dei quali abbandonò gli ideali più belli del mondo e si assistette al declino e alla crisi stavolta delle idee "rosse". Questa crisi portò quelli che ancora si definivano comunisti a dover fare qualcosa, perchè era evidente che bisogna pensare sul proprio ideale e sulla propria "fede". E fu così che il processo di "ripulitura" (come lo avevo definito molte righe su) fu completato e si arrivò alla rifondazione del comunismo (non stiamo parlando del partito omonimo, anche se molti suoi dirigenti hanno contribuito). Rifondare il comunismo significava non rinnegare il passato (intendo le grandi lotte dei decenni trascorsi), ma bensì portare l' ideale in ambito moderno, tenendo anche conto di tutte le correnti che, dal marxismo ad oggi, hanno modificato e fatto parte del comunismo. E gli anarchici in tutto questo periodo? Come detto, dal '68 buona parte di loro confluì nel Movimento Contestatore, ma le idee che muovevano tanti sinceri libertari non sono cambiate. Loro lungo tutti questi anni sono rimasti in ogni caso al fianco di chi lottava per un mondo più giusto. Certo, anche da loro ci sono stati i bravi estremisti che rifiutavano determinate tesi, ma per fortuna sono diventati una minoranza.
Alla fine siamo giusti al 2005, quando il Movimento (ovvero l 'insieme dei contestatori) sembra aver finalmente ripreso, o quasi (poichè è ancora molto difficile riprenderla del tutto), la forza ed il vigore che aveva negli anni '60-'70. E non solo a livello nazionale: dopo anni di inattività tutto il mondo sente muoversi qualcosa che fa tremare il Potere ed il sistema attuale, ovvero un processo rivoluzionario a livello globale che si sta unificando e che può (e lo sta facendo) davvero dare Speranza.
Ora, dopo aver fatto questo riassunto dal mio punto di vista, gradirei che rifletteste un pò: quanto siamo cambiati in tutti questi decenni? Sono cose che fanno pensare e che aiutano a capire noi da dove veniamo e chi siamo
un saluto a pugno chiuso, da un comunista un pò anarchico
Egol