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  1. #1
    Bestia in via d'estinzione...
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    "Molti canti ho sentito nella mia terra natìa, canti di gioia e di dolor. Ma uno mi s' è inciso a fondo nella memoria ed è il canto del comune lavorator"...spettrale residuo di quegli estatici giorni rivoluzionari!
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    Post Come e quanto siamo cambiati?

    Salve a tutti,
    questa è una discussione riservata esclusivamente ai compagni e agli amici, perciò prego fin da ora i fascisti e/o i provocatori di stare lontani perchè cancellerò i loro post a prescindere. Non è una minaccia, ma soltanto una richiesta, poichè voglio creare una specie di discussione in "famiglia". Grazie fin da ora se esaudirete questo mio desiderio.

    In quanto a noi compagni ed amici, arriviamo al dunque:
    qualche giorno fa stavo rileggendo Bakunin, Proudhon, De Andrè, Orwell, Guevara, Pasolini, alcuni piccoli scritti di Marx, poi Berlinguer, Castillo, libri su vari avvenimenti rivoluzionari della Storia...ebbene mi sono reso conto di una cosa: siamo davvero cambiati in 150 e più anni. Da quando i primi filosofi rivoluzionari (indipendentemente che fossero anarchici o comunisti) ipotizzarono un' altra società migliore, libera da ogni sfruttamento; per la prima volta si parlò di uguaglianza degli uomini, libertà senza padroni, si cominciò ad opporsi allo sfruttamento dei potenti nei confronti delle masse popolari (in particolare, del proletariato e del sottoproletariato). Ci furono le prime rivolte (Comune di Parigi, ad es.) e per la prima volta i padroni ed i potenti della terra cominciarono a tremare, mentre i poveracci e i pezzenti sperarono. Però i vari rivoluzionari tra loro non andavano per niente d' accordo: in primis marxisti e bakuniani per le loro opposte visioni nei confronti dello stato. Questo, naturalmente indebolì i nuclei rivoluzionari. Il confronto tra anarchici e comunisti continuò, in ogni caso, fino al secondo dopoguerra, quando, per vari avvenimenti, si vide un' ascesa sempre più rapida dell' ideale comunista (che aveva cominciato a vedere la nascita delle sue prime correnti non marxiste), mentre un declino delle idee anarchiche. In ogni caso più d' una volta, prima della fine della Seconda Guerra Mondiale, i due fronti rivoluzionari avevano collaborato e mostrato la forza che un' opposizione rivoluzionaria unita aveva contro la società che opprimeva: la Guerra Civile Spagnola e il governo popolare socialista libertario che l' aveva preceduto ed in difesa del quale molti uomini e donne erano accorsi (in questo caso, non confondiamo gli stalinisti con i comunisti). Un altro esempio può essere l' antifascismo italiano: gruppi anarchici e di sinistra si opposero con ugual vigore al regime e molti anarchici morirono in difesa dei propri ideali e della Libertà. Insomma le due fazioni dimostrarono di aver sempre avuto, diciamo, obiettivi comuni, seppur con diverse modalità.
    Dalla fine della II G.M., in ogni caso, come abbiamo detto, si vide un declino dell' anarchia e un' ascesa dell' ideale "rosso". Ma il comunismo venne anche, se vogliamo, "ripulito" da quell' estremismo dogmatico che in passato lo aveva ostacolato e lo aveva troppe volte diviso dai compagni anarchici. Questa ripulitura, tuttavia, non avvenne subito, ma dovettero passare gli anni prima che il processo avesse fine. Cominciarono infatti a nascere le prime correnti anti-sovietiche. Questo anti-Urss lo si può veder nascere in primis in Spagna nel '36, in Gramsci e anche nelle guerriglie latinoamericane. E proprio di questa rivoluzione sud americana che ancor' oggi continua ad essere necessaria fu araldo Ernesto Che Guevara, il quale divenne poi simbolo della lotta per la libertà di ogni popolo, per la giustizia sociale, per l' uguaglianza sociale ed economica, dell' emancipazioni dei lavoratori. Il Che fu uno dei tanti simboli della rivolta che sarebbe esplosa esattamente un anno dopo la sua morte, ovvero il '68: la rivoluzione mondiale. Nel '68, di cui noi giovani e contestatori siamo inequivocabilmente gli eredi, confluì la maggior parte degli anarchici "sopravvissuti" al declino. Infatti oggi come oggi il nostro Movimento ha senza dubbio alcuno una forte componente libertaria e ognuno di noi, indipendentemente dal fatto che si dichiari comunista o semplicemente rivoluzionario, è un pò anarchico. In ogni caso tornando al ' 68, possiamo dire che quella fu davvero una rivoluzione a livello globale: studenti ed operai scesero in piazza in più parti del mondo (Messico, Italia, Francia, Giappone, Stati Uniti...) per gridare il loro "NO!" a questo mondo ingiusto! Questa rivolta durò fino alla fine degli anni '70, quando molti giovani, sentendosi delusi, si buttarono in un individualismo sfrenato che ancor oggi possiamo verificare nei nostri coetanei o in quelli poco più grandi, i quali sono cinici, egoisti, indifferenti...
    Ma anche qui passarono poi gli anni, arrivò l' Eurocomunismo e un divario sempre più netto tra comunisti sovietici e dogmatici e comunisti che cominciarono ad abbracciare le idee più libertarie e permissive. L' Urss aveva ormai dimostrato di non esser affatto la "patria del socialismo". Però, benchè molti lo avessero ormai intituito, quando l' Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche crollò, ci fu una grande delusione e tristezza nei cuori di molti sinceri comunisti e rivoluzionari, la maggior parte dei quali abbandonò gli ideali più belli del mondo e si assistette al declino e alla crisi stavolta delle idee "rosse". Questa crisi portò quelli che ancora si definivano comunisti a dover fare qualcosa, perchè era evidente che bisogna pensare sul proprio ideale e sulla propria "fede". E fu così che il processo di "ripulitura" (come lo avevo definito molte righe su) fu completato e si arrivò alla rifondazione del comunismo (non stiamo parlando del partito omonimo, anche se molti suoi dirigenti hanno contribuito). Rifondare il comunismo significava non rinnegare il passato (intendo le grandi lotte dei decenni trascorsi), ma bensì portare l' ideale in ambito moderno, tenendo anche conto di tutte le correnti che, dal marxismo ad oggi, hanno modificato e fatto parte del comunismo. E gli anarchici in tutto questo periodo? Come detto, dal '68 buona parte di loro confluì nel Movimento Contestatore, ma le idee che muovevano tanti sinceri libertari non sono cambiate. Loro lungo tutti questi anni sono rimasti in ogni caso al fianco di chi lottava per un mondo più giusto. Certo, anche da loro ci sono stati i bravi estremisti che rifiutavano determinate tesi, ma per fortuna sono diventati una minoranza.
    Alla fine siamo giusti al 2005, quando il Movimento (ovvero l 'insieme dei contestatori) sembra aver finalmente ripreso, o quasi (poichè è ancora molto difficile riprenderla del tutto), la forza ed il vigore che aveva negli anni '60-'70. E non solo a livello nazionale: dopo anni di inattività tutto il mondo sente muoversi qualcosa che fa tremare il Potere ed il sistema attuale, ovvero un processo rivoluzionario a livello globale che si sta unificando e che può (e lo sta facendo) davvero dare Speranza.
    Ora, dopo aver fatto questo riassunto dal mio punto di vista, gradirei che rifletteste un pò: quanto siamo cambiati in tutti questi decenni? Sono cose che fanno pensare e che aiutano a capire noi da dove veniamo e chi siamo

    un saluto a pugno chiuso, da un comunista un pò anarchico

    Egol
    "Gli idoli di legno possono vincere, le vittime umane venir sacrificate."
    Karl Marx

  2. #2
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    Predefinito Re: Come e quanto siamo cambiati?

    In origine postato da Eegol

    Alla fine siamo giusti al 2005, quando il Movimento (ovvero l 'insieme dei contestatori) sembra aver finalmente ripreso, o quasi (poichè è ancora molto difficile riprenderla del tutto), la forza ed il vigore che aveva negli anni '60-'70. E non solo a livello nazionale: dopo anni di inattività tutto il mondo sente muoversi qualcosa che fa tremare il Potere ed il sistema attuale, ovvero un processo rivoluzionario a livello globale che si sta unificando e che può (e lo sta facendo) davvero dare Speranza.
    Egol
    magari fosse così...purtroppo non è così..dato he siamo succubi a rifondazione che ha fatto la scellerata scelta di allearsi con l'unione che sicuramente farà macelleria sociele nei prossimi anni(montezemolo lo ha già "consigliato" e i vari prodi e fassino non si sono certo opposti...) e rifondazione starà zitta
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  3. #3
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    Eegol da dove ricavi cotanto ottimismo? Io vedo solo il capitalismo che si sta avvitando su se steso ed una competizione frenata per la conquista dei mercati..come contraltare non vedo granche' se non singole nazioni che lottano.Qui in Occidente il nulla cosmico..

  4. #4
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    chi siamo lo sappiamo tutti
    dove andiamo onestamente non lo so.
    di certo non sono ottimista.

  5. #5
    Bestia in via d'estinzione...
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    Su ragazzi, un pò di ottimismo! In fondo vediamo il lato positivo: dopo anni di inattività, almeno si è tornato a far politica nelle piazze.
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    Karl Marx

  6. #6
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    In effetti la tua riflessione è un pò troppo ottimista.

    Concordo sul fatto che l'ideale anarchico è ormai morto, anche perchè la complessità ed il disordine della nostra società capitalista ha scoraggiato chi credeva nell'utopia suddetta.

    Il libertinismo anarchico ha quindi influenzato il movimento comunista soprattutto in seguito al falllimento dell'esperienza russa che ha mostrato la possibile deriva statalista e burocratica della rivoluzione socialista.

    Si è passati però da un eccesso all'altro. Dallo stalinismo dogmatico si è passato ad un vago ideale libertario che ha perso alcuni dei suoi principi fondatori che ne hanno caratterizzato la nascita e l'evolversi nella prima parte del Novecento.

    Gli stessi movimenti del 70 hanno avuto una deriva simili che ha avuto il grande merito di svecchiare la società patriarcale, ma d'altra parte ha in qualche modo spianato la strada alla società odeirna pseudo-liberale ed estremamente individualista.

    Inoltre il suo peccato peggiore è quella di non essere riuscita. Si è fatta fregare in parte dalla strategia della tensione ed in parte dal moderatismo del PCI del compromesso storico e dell'eurocomunismo.

    Ma soprattutto è fallita per il suo eccessivo movimentismo. Per l'incapacità di avere una strategia comune, di porsi degli obiettivi concreti da raggiungere, o almeno delle battaglie comuni. SI è diviso, spezzettato e ha permesso che il potere l'abbia potuto stroncare con la compiacenza del PCI.

    Ai giorni di oggi la situazione del comunismo è drammatica e la sinsitra è ormai dominata dalle forze "riformiste", mentre sembra sempre più difficile dichiararsi comunisti, in questa smania di nuovismo che ha preso un pò tutti a destra come a manca.

    Lo stesso movimento nato all'incirca nel 2001 che è riuscito a coinvolgere studenti, giovani, operai, ecc... non è riuscito a radicarsi nelle masse ed è rimasto più o meno un movimento di opinione minoritario nel paese.

    Sempre avanti, compagni!
    A pugno kiuso!

  7. #7
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    In origine postato da Eegol
    Su ragazzi, un pò di ottimismo! In fondo vediamo il lato positivo: dopo anni di inattività, almeno si è tornato a far politica nelle piazze.
    Ma non si riesce a farla nelle fabbriche, nelle scuole, nelle facoltà, nei circoli, ecc...

    Sembvra un movimento d'opinione.

    Come i radicali.

    Sempre avanti, compagni!
    A pugno kiuso!

  8. #8
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    In origine postato da chenap
    Ma non si riesce a farla nelle fabbriche, nelle scuole, nelle facoltà, nei circoli, ecc...

    Sembvra un movimento d'opinione.

    Come i radicali.

    Sempre avanti, compagni!
    Non direi proprio nelle scuole, anzi il Movimento Studentesco sembra quello più forte all' interno del Movimento...non confondiamo una massa di giovani diventati amebe, con gli attivisti per piacere...
    "Gli idoli di legno possono vincere, le vittime umane venir sacrificate."
    Karl Marx

  9. #9
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    In origine postato da Eegol
    Non direi proprio nelle scuole, anzi il Movimento Studentesco sembra quello più forte all' interno del Movimento...non confondiamo una massa di giovani diventati amebe, con gli attivisti per piacere...
    Guarda, io parlo per esperienza personale. Sarà che Como è na città di merda, ma la situazione è più che catastrofica:
    due collettivi studenteschi da una decina di componenti l'uno, senza una minima base teorica comune (non chiedo di essere marxisti, che pretese, ma avere qualche idea precisa che non sia "io so' di sinistra e faccio parti dei Kollettivi!") e che si scannano fra loro per questioni di simpatia personale
    TUTTO IL POTERE AI SOVIET!

  10. #10
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    In origine postato da Eegol
    Non direi proprio nelle scuole, anzi il Movimento Studentesco sembra quello più forte all' interno del Movimento...non confondiamo una massa di giovani diventati amebe, con gli attivisti per piacere...
    Non sò come và da te, ma da me è quasi impossibile fare politica nelle scuole. per non parlare delle facoltà... ed io stò in una facoltà di Scienze Politiche....

    Sempre avanti, compagni!
    A pugno kiuso!

 

 
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