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    Predefinito Consigli regionali abusivi

    Consigli regionali abusivi (con video e dossier)



    Durante la campagna elettorale la Lista Bonino-Pannella ha denunciato ogni singolo momento delle illegalità della fase di raccolta firme e della campagna elettorale.

    Emma Bonino ha fatto un durissimo sciopero della fame e della sete, la Lista Bonino Pannella ha promosso una campagna online dal titolo "Ristabilire la verità sulle liste: tutti i fatti e le vere cause" ma, nonostante le denunce, si è arrivati al momento delle elezioni nella totale illegalità

    I Radicali Italiani non smettono di lottare e stanno organizzando in questi giorni delle manifestazioni- conferenze stampa davanti ai consigli regionali.



    Alla stampa, ai consiglieri e ai cittadini vengono consegnati:


    *
    un dossier che ribadisce le illegalità che hanno caratterizzato la campagna elettorale:
    o La manipolazione delle leggi elettorali
    o L’incertezza delle regole
    o La negazione dei diritti dei cittadini nella fase di presentazione delle liste
    o La mancanza di regole nell'accesso ai mezzi di informazione regionali e nazionali, pubblici e privati



    *
    una lettera aperta con cui si chiede che venga al più presto istituita una Commissione di Inchiesta che indaghi sulla negazione dei diritti civili dei cittadini:

    Consigli regionali abusivi (con video e dossier) | Lista Bonino Pannella
    Non credo nelle ideologie chiuse, da scartare e usare come un pacco che si ritira nell'ufficio postale (Marco Pannella)

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    Predefinito Rif: Consigli regionali abusivi

    Il dossier sulla negazione del diritto di voto

    In Italia è letteralmente scomparsa la democrazia. Lo Stato di diritto non esiste, ovunque le leggi sono violate con la complicità delle istituzioni. Anche le passate elezioni Regionali del 28-29 marzo non sono state elezioni democratiche.
    A causa di una vera e propria azione di sabotaggio della parità di condizione e di accesso agli strumenti democratici e d'informazione, presentarsi alle elezioni è ormai diventato un privilegio di pochi partiti rappresentati in Parlamento e nelle assemblee regionali.
    In questo dossier sono elencate le violazioni di legge e i sabotaggi che hanno caratterizzato il procedimento elettorale che ha portato al voto del 28-29 marzo, raggruppate secondo tre aspetti:

    * La manipolazione delle leggi elettorali
    * L’incertezza delle regole
    * La negazione dei diritti dei cittadini nella fase di presentazione delle liste
    * La mancanza di regole nell'accesso ai mezzi di informazione regionali e nazionali, pubblici e privati

    I) La manipolazione delle leggi elettorali a campagna in corso
    Negli ultimi 3 anni le elezioni tenutesi in Italia sono state caratterizzate dalla modifica delle leggi elettorali a campagna elettorale già avviata.
    È successo alle politiche del 2006 (legge nº 270 del 21 dicembre 2005 , voto il 9 e 10 aprile 2006), alle europee del 2009 (legge 20 febbraio 2009, n. 10, voto il 6 e 7 giugno 2009), sta accadendo di nuovo alle regionali 2010.
    Tutto ciò mentre il Consiglio d’Europa, con una dichiarazione approvata nella sessione del 13 maggio 2004 dal Comitato dei Ministri degli esteri –ivi compreso il rappresentante del Governo italiano- ha ritenuto essenziale, per considerare le elezioni corrette e democratiche , il rispetto della seguente regola: "gli elementi fondamentali del diritto elettorale non devono poter essere modificate nell'anno che precede le elezioni"*
    Per le elezioni Regionali 2010 sei leggi elettorali sono state cambiate a meno di un anno dal voto

    * Calabria: Legge regionale n. 4 del 6 febbraio 2010
    * Basilicata: Legge regionale n 3 del 19 gennaio 2010, modificata il 4 febbraio
    * Umbria: Legge regionale n. 2 del 4 gennaio 2010
    * Toscana: Legge regionale n.50 del 5 agosto 2009
    * Piemonte: Legge regionale n.21 del 29 luglio 2009
    * Campania: Legge regionale n. 4 del 27 marzo 2009
    * Puglia: sino alla fine di gennaio non c’era certezza sulla modulistica per la raccolta firme



    II) L’incertezza delle regole sulla raccolta firme e la presentazione delle liste
    In molte Regioni, sino a meno di un mese dal termine per il deposito delle Liste per le prossime elezioni Regionali, è stato impossibile raccogliere le firme per la presentazione delle liste di candidati a causa di una gravissima incertezza delle regole sugli adempimenti necessari.
    La normativa nazionale –così come gran parte delle normative regionali- prevede che da 180 giorni prima delle votazioni sia possibile iniziare la raccolta delle firme sulle liste di candidati, su moduli conformi alle indicazioni del Ministero dell’interno o su quelli predisposti dalle Regioni che hanno adottato delle proprie leggi elettorali.
    Ciò è accaduto nelle seguenti Regioni:

    * Calabria: la legge elettorale del 6 febbraio 2010 ha modificato il numero minimo e massimo dei candidati da inserire nelle liste provinciali, rendendo inutilizzabili le firme sin qui raccolte.
    * Puglia: fino a gennaio 2010 non erano stati predisposti i moduli né per la raccolta delle firme né per l’accettazione dei candidati
    * Campania: solo a partire dal 1 febbraio è stato possibile avere i modelli ufficiali per l’accettazione di candidatura e la presentazione delle liste
    * Umbria: a causa della legge elettorale approvata il 4 gennaio 2010, sino alla fine del mese non è stato possibile raccogliere le firme per la mancanza di qualsiasi indicazione specifica relative alla procedura per la raccolta delle firme
    * Basilicata: a causa della legge elettorale approvata il 14 gennaio 2010 e poi di nuovo modificata per evidente incostituzionalità, sino ai primi di febbraio non è stato possibile raccogliere le firme per la mancanza di indicazioni relative al numero minimo e massimo dei candidati da inserire nelle liste provinciali nonché alla procedura per la raccolta delle firme
    * Marche: La legge elettorale regionale vieta la raccolta firme sino a quando non vengono convocati i comizi elettorali, ovvero solo 30 giorni prima della scadenza del termine per la presentazione delle candidature

    III) La negazione dei diritti dei cittadini nella fase di presentazione delle liste
    Ciò premesso, anche il solo tentativo di presentarsi alle elezioni è stato nei fatti sabotato. L’onere della raccolta firme, nato per arginare le candidature temerarie e le liste senza rappresentatività, è diventato uno strumento per impedire l’accesso alle elezioni di quelle forze politiche che vivono fuori dal recinto partitocratico. In Inghilterra, ad esempio, si paga una semplice cauzione.
    A fronte delle 160 mila sottoscrizioni, autenticate e certificate, complessivamente necessarie per presentare le Liste di candidati alle elezioni regionali, è praticamente impossibile raccogliere legalmente le firme per una forza politica priva di consiglieri comunali e provinciali.
    Infatti:

    * I cittadini italiani non sono stati in nessun modo informati delle modalità del procedimento elettorale ne del loro diritto di sottoscrivere le liste di candidati
    * 200 mila persone, cui la legge affida la funzione di autenticare le firme, non sono state neanche informate del loro potere-dovere di farlo.
    * Comuni, Province, Tribunali e Procure non hanno predisposto ed organizzato un servizio pubblico di autenticazione, che la legge prevede possa svolgersi anche al di fuori degli uffici comunali
    * Il 75% dei Comuni non si è dotato della PEC (posta elettronica certificata), obbligatoria dal 30 giugno 2009, e ciò ha impedito alla Lista Bonino-Pannella di inviare a costi ridotti e tempestivamente le liste provinciali da far sottoscrivere ai cittadini ( inviate a costi elevati mezzo corriere)

    La Lista Bonino-Pannella ha in tutti i modi interessato le istituzioni competenti:

    * 26 gennaio: lettera al Ministro Maroni ed al Ministro Alfano con cui si chiedeva un intervento per garantire la regolarità della fase di raccolta firme, informando tramite la RAI i cittadini ed assicurando il servizio pubblico di autenticazione di cui si denunciava l’assenza
    * 26 gennaio: lettera ai Presidenti dell’ANCI e dell’UPI per chiedere di provvedere affinchè i comuni mettessero a disposizioni gli autenticatori
    * 7 febbraio: diffida alla società RAI, al CDA, al DG ed ai direttori dei telegiornali nazionali e regionali, chiedendo che i cittadini fossero informati della procedura elettorale e del loro diritto di sottoscrivere le liste, con l’indicazione degli orari di apertura delle segreterie comunali

    * Legge numero 43 del 1995, articolo 4, “In ogni regione ove si svolgono elezioni regionali, nei venti giorni precedenti il termine di presentazione delle liste, tutti i comuni devono assicurare agli elettori di qualunque comune la possibilità di sottoscrivere celermente le liste dei candidati, per non meno di dieci ore al giorno dal lunedì al venerdì, otto ore il sabato e la domenica svolgendo tale funzione anche in proprietà comunali diverse dalla residenza municipale. Le ore di apertura sono ridotte della metà nei comuni con meno di tremila abitanti. Gli orari sono resi noti al pubblico mediante loro esposizione chiaramente visibile anche nelle ore di chiusura degli uffici. Gli organi di informazione di proprietà pubblica sono tenuti ad informare i cittadini della possibilità di cui sopra".
    IV) La mancanza di regole nell'accesso ai mezzi di informazione regionali e nazionali, pubblici e privati: la negazione del diritto dei cittadini elettori a conoscere le forze politiche in competizione
    Presenze nei telegiornali
    Si riportano di seguito le tabelle relative agli interventi in voce di esponenti politici durante la campagna elettorale per le elezioni regionali 2010.
    Nella prima tabella si considera il periodo relativo all’ultima settimana precedente il voto, nella seconda quello relativo alle ultime quattro settimane (a partire cioè dalla data di presentazione delle candidature).
    In entrambe le tabelle, accanto ai dati relativi ai principali partiti, vengono riportati anche i dati relativi al solo Presidente del consiglio Silvio Berlusconi.
    Emma Bonino, candidata Presidente alla Regione Lazio della Lista Bonino Pannella e del centrosinistra, oggetto di ripetuti attacchi – diretti ed indiretti – da parte del Presidente Berlusconi e del Presidente della CEI, dopo il 1 marzo non ha avuto neanche un secondo sul T G1, 34 secondi sul TG2, 40 secondi sul TG3.

    Periodo 21- 26 marzo: Interventi in voce nei Telegiornali (edizioni principali)
    TG1 TG2 TG3 TG4 TG5 STUDIO APERTO
    CENTRODESTRA 62% 58% 52% 80% 68% 86%
    PD 17% 21,8% 24.5% 11.3% 14.7% 13.8%
    IDV 6,7% 5.5% 6.6% 1.6% 4% 0
    UDC 7,7% 7.4% 6.9% 1.8% 5.4% 0.5%
    BONINO-PANNELLA 1,7% 1.4% 3% 0 2.9% 0
    BERLUSCONI 22,7% 17.3% 15.7% 73.65% 39% 85.3%


    Periodo 1- 26 marzo: Interventi in voce nei TG(e.p)
    TOTALE TG RAI TOTALE TG MEDIASET
    CENTRODESTRA 58% 76%
    PD 21.4% 13%
    IDV 6,2% 2.4%
    UDC 7,3% 3.2%
    BONINO-PANNELLA 2% 1.2%
    BERLUSCONI 15% 42.7%


    Periodo pre-elettorale: presenze nei più seguiti Talk show
    Nella tabella sottostante, si riportano le presenze, calcolate in termini di ascolti realizzati, degli esponenti dei diversi partiti politici nel periodo pre-elettorale compreso tra il voto delle elezioni europee 2009 e l’inizio della campagna elettorale per le regionali 2010. Solo l’intera Galassia Radicale, la Lista Bonino-Pannella non hanno potuto essere valutati da uno solo su poco meno di mezzo miliardo di ascolti
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    Predefinito Rif: Consigli regionali abusivi

    Commissione d'Inchiesta- la lettera aperta
    Signor Presidente della giunta regionale,
    signori Consiglieri regionali,

    in occasione della prima seduta del Consiglio Regionale noi Radicali Italiani manifesteremo all’esterno perché non intendiamo rassegnarci all’assenza di democrazia e di Stato di diritto in Italia.
    Anche queste elezioni regionali non sono state elezioni democratiche, almeno se prendiamo come parametro gli standard delle democrazie europee.
    Dalla fase di presentazione delle candidature all’informazione radiotelevisiva, l’intero processo elettorale è stato scandito da illegalità che hanno negato ai cittadini il godimento dei diritti civili garantiti dalla Costituzione.
    Le istituzioni della Repubblica, dal Ministero dell’interno ai Comuni, dai Tribunali alla Rai, si sono rese responsabili di una serie senza precedenti di omissioni e di violazioni di obblighi di legge.
    Sapete quanto noi che la raccolta delle sottoscrizioni per la presentazione delle candidature avviene in modalità fuorilegge, su moduli privi dell’indicazione dei candidati, in assenza del pubblico ufficiale, persino con firme false e di persone decedute.
    Sapete anche che non esiste un adeguato servizio pubblico di autenticazione, al punto che l’onere della raccolta firme, nato per arginare le candidature temerarie e le liste senza rappresentatività, è divenuto uno strumento per impedire l’accesso alle elezioni di quelle forze politiche che intendono rispettare le leggi.
    Sapete altresì che la comunicazione politica, dai manifesti elettorali sino agli spazi sulle televisioni nazionali e regionali, si svolge sistematicamente al di fuori dalle norme.

    (per chi ha cambiato la legge elettorale) Il precedente Consiglio regionale della Basilicata …, peraltro, ha approvato una modifica della legge elettorale a pochi mesi dal voto se non addirittura a campagna elettorale già avviata , in aperto contrasto con le raccomandazioni del Consiglio d’Europa secondo cui “gli elementi fondamentali del diritto elettorale non devono poter essere modificate nell'anno che precede le elezioni” e con il principio di stabilità delle leggi elettorali che la Corte europea dei diritti dell’uomo ha di già ritenuto utile parametro delle sue sentenze.
    Da parte nostra, siamo determinati a percorrere tutte le vie giudiziarie e politiche affinché le giurisdizioni internazionali possano giudicare quanto accaduto in Italia: la peste italiana dell’antidemocrazia è un rischio non solo per il nostro Paese, che deve essere conosciuto e studiato per evitare che si diffonda così come accadde con il fascismo.

    A Voi, signor Presidente, signori Consiglieri regionali,
    chiediamo
    l’istituzione di una Commissione speciale di inchiesta sulle ultime elezioni regionali ed, in genere, sulla negazione dei diritti civili dei cittadini durante la fase elettorale, anche allo scopo di promuovere tutte le azioni necessarie per impedire che in futuro si faccia di nuovo strame di diritto e di democrazia.
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    Predefinito Rif: Consigli regionali abusivi

    Il caso Piemonte:
    I radicali dell'Associazione Radicale Adelaide Aglietta di Torino il 4 giugno 2010 hanno tenuto una conferenza stampa in cui hanno presentato due "azioni popolari" (ricorsi di cittadini elettori al Tribunale Ordinario di Torino) per far decadere dalle loro cariche in Consiglio Regionale i leghisti Roberto Cota e Gianluca Buonanno. Roberto Cota è incompatibile essendo sia capogruppo della Lega Nord alla Camera sia Presidente della Regione Piemonte. Gianluca Buonanno è doppiamente incompatibile: deputato Lega Nord, consigliere regionale e sindaco di Varallo Sesia (VC).
    Clicca qui per avere maggiori informazioni sull'iniziativa.

    http://www.associazioneaglietta.it/ghiglia-cota.html



    Il 16 giugno il leghista Gianluca Buonanno sceglie il seggio da deputato, mentre il 17 giugno Roberto Cota si dimette da deputato, scegliendo di preservare il suo ruolo di Consigliere Regionale. Un successo di legalità per l'iniziativa intrapresa da i radicali piemontesi.
    Ultima modifica di zio Leo; 20-07-10 alle 18:57
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    Predefinito Rif: Consigli regionali abusivi

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    Predefinito Rif: Consigli regionali abusivi

    RADICALI CONTRO L’ILLEGALITA’: presentato ricorso contro la convalida dell’elezione di Vasco Errani a presidente della Regione Emilia Romagna.
    giu 21st, 2010 | Di zeno.gobetti | Categoria: Bologna, Comunicati

    I radicali Monica Mischiatti e Werther Casali, membri del comitato nazionale di Radicali Italiani, assistiti dall’avv. Santiago Arguello, hanno oggi presentato, presso il Tribunale di Bologna, un ricorso contro la convalida dell’elezione di Vasco Errani a presidente della Regione Emilia Romagna.

    L’attuale presidente Vasco Errani ricopre tale carica ininterrottamente dal 2000, con due mandati completi e consecutivi svolti in base alla legge che prevede l’elezione a suffragio universale e diretto del presidente della giunta regionale.

    La situazione d’ineleggibilità deriva dalla legge che elettorale approvata nel 2004 nella quale si prevede “la non immediata rieleggibilità allo scadere del secondo mandato consecutivo del Presidente della Giunta regionale eletto a suffragio universale e diretto”.

    Le ultime elezioni regionali hanno confermato lo stato di perenne illegalità nel quale versa il nostro paese: la violazione delle elementari norme democratiche e le disparità di condizioni hanno determinato l’esclusione nella maggior parte delle regioni della Lista Bonino Pannella.

    I radicali denunciano da decenni che le regole democratiche alla base della Costituzione sono state fin da subito disattese dai partiti, che si sono impadroniti del sistema politico-istituzionale del nostro Paese.
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    Predefinito Rif: Consigli regionali abusivi

    11:28 11 MAG 2010

    (AGI) - Milano, 11 mag. - "Un Consiglio regionale abusivo e' illegale". Queste le parole urlate dall'esponente radicale, Marco Cappato, durante la prima seduta del Consiglio regionale della Lombardia. In particolare Cappato ha denunciato: "le vostre liste sono state presentate con firme di autentica false. Le elezioni vanno annullate per il diritto dei cittadini lombardi ad avere elezioni regolari". Cappato e' stato immediatamente portato fuori dall'aula dai commessi del Consiglio. (AGI) Cli/Car/Zeb
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    Predefinito Rif: Consigli regionali abusivi

    Ansa- Campania: Radicali chiedono Commissione d'Inchiesta sul voto

    Una commissione d'inchiesta sull' ultimo voto alle regionali della Campania è stata chiesta dalla lista Bonino-Pannella. Questa mattina, in occasione della prima seduta del Consiglio regionale, i radicali italiani hanno manifestato all'esterno del palazzo contro, a loro dire, «l' assenza di democrazia e di stato di diritto in Italia». I radicali hanno lamentato il fatto che hanno avuto solo 15 giorni a disposizione per fare campagna elettorale, dopo che la loro lista, che correva con il cartello del centrosinistra era stata riammessa dal Tar. «Vogliamo anche sapere - ha detto Michele Capano - quanto i singoli candidati hanno speso per la loro campagna elettorale». I radicali hanno quindi lanciato un appello al Pd affinchè venga sostenuta questa proposta. Perche, ha aggiunto Capano, «non ci rassegneremo davanti alla negazione dei diritti civili». (ANSA)
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    Predefinito Rif: Consigli regionali abusivi

    * Sei in:
    * Repubblica Roma /


    Elezioni, gli illeciti in un dossier
    protesta dei radicali alla Regione
    La manifestazione in via della Pisana in occasione della prima seduta del Consiglio. La richiesta: una commissione di inchiesta sui diritti civili negati degli elettori


    Manifestazione di una delegazione di Radicali italiani-Lista Bonino Pannella stamattina davanti alla sede del Consiglio Regionale del Lazio, in via della Pisana, in occasione della prima seduta. "L'iniziativa - spiegano in una nota - si svolgerà nell'ambito della mobilitazione nazionale organizzata da Radicali Italiani con l'obiettivo di riportare al centro dell'attenzione le gravissime illegalità e omissioni da parte delle istituzioni che hanno caratterizzato le ultime elezioni regionali".

    "I radicali - prosegue la nota - distribuiranno una lettera aperta ai consiglieri regionali, per chiedere l'istituzione di una commissione di inchiesta sulle ultime elezioni regionali e, in genere, sulla negazione dei diritti civili dei cittadini durante la fase elettorale, anche allo scopo di promuovere tutte le azioni necessarie a impedire che in futuro si faccia ancora strame di diritto e di democrazia".

    "Durante la manifestazione sarà distribuito un dossier - si legge ancora nella nota - nel quale si documentano le irregolarità e le violazioni di legge denunciate dalla Lista Bonino-Pannella nel corso della campagna elettorale, tra cui quelle relative alla raccolta firme e alle modifiche della legge elettorale. Saranno inoltre forniti i dati delle presenze televisive nel periodo della campagna. Alla manifestazione prenderà parte il segretario di Radicali italiani Mario Staderini e i consiglieri regionali eletti Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo".


    (12 maggio 2010)
    Ultima modifica di zio Leo; 20-07-10 alle 19:04
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