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Risultati da 1 a 10 di 57
  1. #1
    moderatore di bachelite
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    Predefinito Politiche 2006: cosa farà l'Mre al proporzionale?

    votate.

  2. #2
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    Predefinito

    quale pensate possa/debba esserel'atteggiamento dei repubblicani nei confronti dell'accordo, di cui si parla SDI-NPSI-PR?

    Considerato che l'SDI è la cosa più vicina al MRE nel csx, un "interesse" verrebbe spontaneo.

    D'altro canto, il NPSI ha sempre mantenuto rapporti stretti con lo SDI (naufragati alle ultime europee per via della lista FED) e con il PRI.

    il PRI... so che sarebbe imbarazzante per l'MRE, trovarsi accanto il PRI, ma dubito che il PRI si muova in tal senso, anche se in fondo, anche il NPSI ha ministri e sottosegretari...

    Ma, una volta superato il problema del simbolo della rosa che non rappresenterebbe l'MRE, che altra obiezione?

  3. #3
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    Predefinito Mah Lucifero,

    Il punto di approdo(ammesso che ci si arriverà)del dialogo e del riavvicinamento in corso tra NPSI e SDI,è la ricostituzione unitaria
    di un partito socialista autonomo(sia pure collocato probabilmente nel "centro-sinistra")con conseguente presentazione di una lista socialista al proporzionale.
    Una presenza di terzi in questa lista?Tecnicamente potrebbe essere possibile,dal punto di vista politico però difficilmente praticabile,tieni presente infatti che il processo di cui parliamo, ha una forte valenza identitaria tutta legata al movimento socialista.
    Altro discorso sarebbe, se si dovesse dar vita ad una lista laico-socialista in una condizione di pari dignità tra la componente laica e quella socialista ma non mi pare che ad oggi queste condizioni sussistano.Poi,è inevitabile una certa gradualità e prima bisognerà vedere se i socialisti torneranno davvero insieme.
    Per quanto mi riguarda(se esco per un momento dai panni della partigianeria politica di coalizione panni peraltro che mi stanno assai stretti e non da ora), me lo auguro(a determinate condizioni politiche però che sono quelle fatte presenti da De Michelis) e me lo auguro pur sapendo che questa unità dei socialisti avverrà nel caso, nell'ambito della coalizione ora all'opposizione.E me lo auguro per i motivi che ora non sto qui a ripetere anche perchè chi in questo forum ha la pazienza di leggere quello che scrivo può intuirli benissimo.Anzi,un motivo lo dico.E' assai positivo che i partiti recuperino pienamente sia il loro ruolo,sia la loro fisionomia identitaria ed è ancora più positivo che questo avvenga nell'ambito di un processo volto in prospettiva a superare(legge elettorale compresa)l'attuale disgraziato bipolarismo sgombrando il campo da nefaste ipotesi di partiti o soggetti unici la cui eventuale sciagurata realizzazione, renderebbe ancora più anomala la situazione politica italiana rispetto allo stesso contesto europeo.
    Per quanto riguarda noi repubblicani ,il discorso da un punto di vista prettamente politico non ci può riguardare perchè noi siamo gelosi della nostra autonomia e identità da sempre distinta e separata da quella socialista.E poi,per ciò che concerne l'ipotetica ma credo improbabile aggregazione laico-socialista in chiave elettorale,se questa può avvenire solo nell'ambito della attuale cosiddetta Unione,beh mi dispiace(e lo dico sinceramente perchè io ho sempre guardato con un certo favore ad una prospettiva di questo tipo),ma noi non possiamo e non vogliamo essere della partita.Ma questa è solo una mia modesta opinione naturalmente, anche se assai largamente condivisa nel PRI.Piaccia o meno of course...
    omar proietti

  4. #4
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    Mi trovo certamente più in sintonia con quanto scritto da Lucifero e, in gran parte (non del tutto) da Lincoln.
    Di quest'ultimo continuo a non capire la pregiudiziale per l'Unione. Per quante perplessità possa riservare Prodi e per quanto possa non piacere lo schieramento variopinto del centrosinistra, l'alternativa resta lo sfacelo. Rifiutare l'Unione significa dare forza al centrodestra di Berlusconi. Dico, cinque anni di stupri morali e di devastazione economica non sono bastati?
    Comunque, se i repubblicani devono aggregarsi ad un polo elettorale, certamente quello laico-socialista è il più vicino, e anche quello che può tutelare meglio l'autonomia e l'identità.
    Finire nei Ds o in una fantomatica Lista Prodi, significherebbe, in un modo o nell'altro, annegare in qualcos'altro, anche molto diverso da noi, e comunque non sarebbe un'operazione dignitosa. Avrebbe solo il sapore dell'opportunismo senza politica.

    Tuttavia, la mia opinione spassionata è che dovremmo avere il coraggio di correre da soli. Non perché sia pazzo o masochista, ma perché credo con estrema convinzione che sia fondamentale, per noi, partire dai contenuti. E' sui contenuti, e non sulle vuote alchimie, che dobbiamo puntare per fare crescere il peso elettorale e politico dei repubblicani. Non domani, magari, ma nel medio periodo sì. E quando parlo di contenuti, parlo di un campo libero, lasciato sguarnito da tutti: quello della laicità. Non come mera testimonanza, ma come fulcro per un ripensamento globale della società, capace di produrre proposte nuove e provocatorie (almeno in Italia) su molti temi.
    Solo arando il campo della laicità, e guardando all'importazione di modelli vicini allo Stato francese e alla rivoluzione laica intrapresa in Spagna, i repubblicani italiani potranno ritrovare la linfa che li potrà rilanciare, nel segno della propria cultura politica.
    Per poterlo fare, però, dobbiamo liberarci dei pegni, dei ricatti, e delle commistioni di comodo coi cattolici e coi post-comunisti.


    P.S. Naturalmente, se si aprono spiragli per abbattere il sistema elettorale, cambiano le priorità: tutti al centro per dare la spallata!

  5. #5
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    Non ho idea di cosa faremo al proporzionale.

    La mia preferenza andrebbe ad una lista SDI-MRE, meglio ancora se con l'aggiunta dei laici della Margherita. Avremmo il nostro simbolo e qualche chance di raggiungere il 4 per cento.

    Se gli SDI e il Nuovo PSI dovessero giungere ad una riunificazione (il che, vista la proverbiale litigiosità dei socialisti italiani, mi sembra improbabile) credo che quest'opzione non sarebbe praticabile.

    A mio parere lo sbocco più probabile sarà un accordo con i DS.

    Liste da soli? Non so quante firme sarebbe necessario raccogliere. Nelle Marche l'abbiamo già fatto nel 2001: 0,8 per cento, con una punta dell'1,1 in provincia di Ancona. In quante altre ragioni riusciremmo a presentare nostre liste? Non so. Quale percentuale potremmo ottenere? Contro avremmo la certezza che, con la soglia di sbarramento, il voto al nostro partito sarebbe un voto perso. A livello nazionale lo 0,3, 0,4, 0,5? Rischierebbe di essere un boomerang oltre a non garantire alcuna nostra rappresentanza.

  6. #6
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    Parlando di contenuti lo SDI non è lontano , ma che ci sia una particolare vicinanza rispetto tutti gli altri mi sembra un po’ esagerato, negli ultimi tempi la cosa che ha più accumunato MRE e SDI è stato l’ entusiasmo per la FED. Su questa base una alleanza elettorale in senso molto ulivista avrebbe senso e potrebbe attirare qualche prodiano deluso . Ma è esattamente agli antipodi della marcia di avvicinamento con il NPSI.
    Quanto a quest’ ultimo per quanto mi riguarda le posizioni ultra bushiste , l’ adesione senza pentimenti alla politica dei condoni e a guazzabugli socio economici come la cd “ legge Biagi” o la battaglia per l’ art 18 me lo rendono lontano almeno quanto il clericalismo di Mastella. Lo stesso e per le stesse ragioni vale i radicali.
    Certo ci sono le posizioni sulla laicità dell’ Italia, ma questo è un argomento , come dire , necessario ma non sufficiente, in tutta la storia repubblicana non è mai stato il tema predominante della nostra battaglia politica. Il laicismo è stato sempre costante, importante e decisivo , ma mai assorbente di tutto il resto, nel periodo monarchico c’ era la pregiudiziale istituzionale e le battaglie nel sociale per correggere la società capitalista ( cooperative, leghe sindacati..), e per lo meno per un’ ala del PRI la battaglia anticolonialista.
    In tutta la prima repubblica sicuramente continua l’ impegno laico , ma prevale la strategia di politica economica con la prospettiva della programmazione e della politica dei redditi ( causando molti mal di pancia a liberali e liberisti) e l’ impostazione di politica estera europeista, fliloatlantica e filo sionista (per questi due campi con qualche esagerazione anche per quei tempi a mio avviso), nonché , per un certo periodo, il “grande disegno” dell’ ineluttabilità del compromesso storico ( anche questo mi ha sempre lasciato qualche perplessità , ma fa parte della nostra storia).
    Tutto ciò per dire che la politica delle alleanze per i repubblicani che si sentono strategicamente nel centro sinistra ( è legittima anche la posizione di chi si sente parcheggiato in attesa del grande centro, ma non è la mia) non è così semplice , dovrebbe articolarsi specialmente in periferia su forti basi contenutistiche ( con il laicismo in primo piano ma non solo quello) con le varie componenti anche interne ai partiti di centro sinistra,. Per il proporzionale credo anch’io che, in mancanza di meglio, finiremo per presentarci con i DS, con molte perplessità, sperando di non essere soli e di riuscire ad attirare noi Bogi & C e non il contrario. Ma paure e perplessità sono giustificate, molto giustificate.

  7. #7
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    il Riformista del 29 giugno, non si sa come, ci fa sapere che soprattutto è stata lanciata l'esca per dar vita a un'alleanza con i socialisti di Boselli e i repubblicani.

    http://www.radicali.it/view.php?id=37939

  8. #8
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    Condivido le perplessità di lucrezio. E' verissimo che un'eventuale accordo tra gli SDI e il Nuovo PSI renderebbe l'opzione di una nostra alleanza con gli SDI impraticabile; è altrettanto vero che sia con i socialisti, sia con i radicali ci sono attriti.

    Resta il fatto che siamo ancora un partito troppo piccolo per pemetterci di fare gli schizzinosi e i presuntuosi. Per quanto le nostra tradizioni culturali siano diverse, nella pratica i punti di contatto con gli SDI sono numerosi e attestati anche dai buoni rapporti esistenti spesso anche a livello locale. In questi anni ci siamo presentati spesso con gli SDI in tante elezioni: andando a memoria, alle provinciali di Cuneo, Genova, Pavia, Parma e Pesaro-Urbino; alle comunali di San Benedetto del Tronto, Genova e Fabriano; a Brescia abbiamo fatto un gruppo comune. Di differenze sostanziali tra noi ne vedo poche.

    Per quel che può valere c'è anche una casistica internazionale in questo senso: l'alleanza tra liberali e socialdemocratici nel Regno Unito, le frequenti liste comuni tra socialisti e radicali di sinistra in Francia, la fusione tra radicali e socialdemocratici in Cile.

    Un'alleanza con i DS avrebbe il significato esposto da lucrezio: visto che non pochi di coloro che sono rimasti repubblicani sono in quel partito ciò potrebbe preludere ad una ricomposizione; resta il fatto che l'alleanza con i DS è quella più a rischio di assorbimento per noi.

    Una lista socialisti-radicali-repubblicani io la vedrei con favore.

  9. #9
    Quin igitur expergiscimini?
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    Citazione da Intervento Principale di by Jan Hus

    a) L'alleanza con i DS è quella più a rischio di assorbimento per noi.
    b) Una lista socialisti-radicali-repubblicani io la vedrei con favore.
    a) Concordo. Fine di Bogi & Dodo docet

    b) Concordo parzialmente. Con i socialisti sì, con Pannellaccio no e poi no!
    Lucio Sergio Catilina

  10. #10
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    Citazione da Intervento Principale di by Catilina
    a) Concordo. Fine di Bogi & Dodo docet

    b) Concordo parzialmente. Con i socialisti sì, con Pannellaccio no e poi no!
    Due considerazioni in risposta ai punti di cui sopra.
    a) Credo che anche Bogi abbia imparato dai suoi errori, almeno da quello che ci ha riferito Paolo nel suo resoconto sul congresso del MRE del Lazio, dove mi è parso di capire che Bogi "comprendesse" le ragioni esposte da Paolo, se non proprio appoggiasse. Forse Bogi potrebbe lasciare i DS nel momento in cui i repubblicani gli offrissero una casa, o un progetto di casa "oltre gli sbarramenti", ma se l'alternativa è quella attuale di una forza appiattita sui DS e su Prodi, non vedo che interesse avrebbe. Lui fece una scelta anni fa, come la fece Ayala, quando in tanti non furono d'accordo con la linea GLM e se ne andarono alla spicciolata. Ora è il momento di riorganizzare le fila. E pensare di costruire una casa comune, partendo dalle fondamenta (contenuti e valori) e non dal tetto (suddivisione delle candidature e piazzamenti in lista).

    b) Per la sopravvivenza del MRE al proporzionale, dovesse correre da solo, (ma vale anche per i democratici di Ossorio), servono alleanze. Vero che alcuni storcono il naso ad una alleanza con i radicali, laici ma troppo liberali per molti, ma credo che per gli stessi sarebbero sempre meglio della Margherita, no? in fondo, una casa comune deve essere tale, comune, basata su una piattaforma, e di punti di contatto ve ne sono tanti, più che con dei democristiani travestiti. E se poniamo condizionali, rischiamo di rimanere a terra. Il dialogo tra laici c'é, è un fatto, e l'obiettivo è il 4%. E' un'alleanza di fatto di comodo, ma potrebbe portare altri frutti, come un tavolo comune laico. Con i socialisti da soli non arriviamo lontano, e magari loro con i radicali potrebbero trovare un'intesa. Voi restereste a terra o prendereste il treno?

    Ecco credo che il dilemma del MRE sia qui: con la fine della FED, bisogna puntare a correre da soli / insieme a cugini laici per costruire una casa partendo dallo scavo e poi decidendo se mettere dei plinti di fondazione o dei pilastri palificati, ma decidendolo insieme, attorno a un tavolo, scommettendoci su anche il rischio di non passare lo sbarramento inizialmente, ma gettando basi per una crescita basata sul programma e sulle tematiche che sono da sempre nostre laicità in primis, l'etica nella politica, l'economia; oppure bisogna incunearsi tra i DS, elemosinare dei nomi in lista alla Margherita, facendo finta che la laicità non sia una priorità...
    Indovinate qual'é il percorso che mi attira e stimola di più?
    --
    long life and prosper
    =/\= Stella Solitaria
    il guardiano del faro

 

 
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