Dal "Tempo"
LA BASE chiama. Teodoro Buontempo risponde. Il vice presidente dei deputati di An, per un pomeriggio dismette i panni del deputato e veste quelli dell’autoconvocato. All’assemblea, organizzata a Roma, dalla rivista La destra di Fazio Torriero per riunire la base del partito, gli inviti erano aperti anche a tutti i leader di Alleanza nazionale. Ma gli unici a cercare un dialogo con gli scritti e i circoli sono stati soltanto due: il senatore Riccardo Pedrizzi e lui, «Teodoro», come tante delle persone comuni all’assemblea di ieri hanno iniziato a chiamarlo. Seduto in prima fila, accanto a Donna Assunta Almirante, all’ex presidente della provincia di Roma, Silvano Moffa, e al principe Sforza Ruspoli, Buontempo ascolta coi cittadini che al teatro Anfitrione, in via di San Saba, si sono riuniti per dire al partito: «Basta con il teatrino della politica. Basta con i giochini delle correnti. Vogliamo una Fiuggi Due». La gente di An muove delle accuse precise: «La destra non ha più polso, non vediamo più un leader che rappresenti i nostri valori tradizionali. «I nostri valori li abbiamo regalati agli altri partiti. Il partito li ha svenduti - dice Giancarlo Lore di Avezzano -. La base è stanca di sentire parlare di questioni come di partito unico di istituzione di un segretario di partito, figura di un nuovo cordinatore». «Ci chiamano solo quando siamo in prossimità delle elezioni, noi invece chiediamo di essere interpellati e non usati», dicono «i camerati» Anna Franchini e Gianfranco Procaci di uno dei circoli ambientali. Lucio Cotturone, presidente dei giovani di An di Celano (L’Aquila) aggiunge «Ci sentiamo spaesati nessuno parla più con noi. I mal di pancia della gente iscritta ai circoli sono tanti. Ad uno ad uno salendo sul palco del teatro Anfitrione gli autoconvocati ripetono sempre la stessa cosa: «Siamo stufi». E quando i politici in sala salgono, a loro volta, sul palco per parlare nel «solito politichese» la base non si trattiene più e inizia a protestare. Proteste per l’ex assessore alla cultura alla provincia di Roma Paola Guerci che davanti alle numerose mani sollevate nella platea fa finta di non accorgersene e si salva dicendo che il suo tempo è scaduto. Gli organizzatori della manifestazione cercano di calmare il pubblico ma senza risultati. Buontempo continua ad ascoltare seduto in prima fila. Al primo vociare si gira, strizza l’occhio alla platea e dice: «Ma sì, sì fischiateci pure avete ragione». Quando poi sale sul palco, forte del consenso della gente, dice quelle cose che tutti aspettavano da un po’ che qualcuno dicesse e senza mezzi termini comincia: «Il problema non è il governo, il problema è il nostro partito. Fini se ne deve andare!». «Cacciamolo - gli fa eco qualcuno degli uditori - a calci lo dobbiamo cacciare». Buontempo chiede al presidente di Alleanza nazionale di «aver più rispetto per tutti». Ma il vice presidente dei deputati non chiede solo rispetto per la base ma anche «per tutti quegli onorevoli e senatori che non sono mai stati neanche riuniti la loro sul partito unico». E conclude: «Il corpo del partito - dice - è da una parte mentre la testa sta da un’altra».