ma non ti avevo risposto
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Attendo tua risposta !Originally posted by benfy
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SPAGNA
Una “battaglia” culturale
Il 30 giugno il Parlamento ha approvato la legge sui matrimoni gay, ma le famiglie continuano a scendere in piazza
Il Parlamento spagnolo ha approvato ieri, 30 giugno, la nuova legge che legalizza il matrimonio omosessuale equiparandolo a quello tradizionale e consentendo le adozioni.La legge, approvata con 187 voti a favore, 147 contro e 4 astensioni, prevede che "il matrimonio avrà gli stessi requisiti ed effetti quando entrambi i contraenti siano dello stesso sesso o di sesso differente". Ma nella stessa giornata le famiglie spagnole sono scese di nuovo in piazza – dopo la manifestazione del 18 giugno scorso - alla Puerta del Sol di Madrid. Il Foro spagnolo della famiglia (www.forofamilia.org) ha anche consegnato alla Giunta elettorale centrale più di un milione di firme contro la legge. Il Sir ha chiesto al direttore della rivista cattolica "Alfa y Omega", MIGUEL ÁNGEL VELASCO , il significato di queste manifestazioni in Spagna.
UNA RISPOSTA PUBBLICA. "La mobilitazione dei cattolici in Spagna può essere vista come una battaglia culturale della Chiesa, nel senso che se una fede non si fa cultura è una fede morta", afferma Velasco. Per il giornalista e scrittore la scorsa manifestazione di Madrid ha dato risposta "pubblica alle esigenze della propria fede, applicate al caso concreto della famiglia e di tutti i valori che presuppone". "Mi interessa molto far risaltare il valore della risposta 'pubblica' - ha precisato -, visto che il problema dei cattolici in Spagna, da troppo tempo, è stato di ridurre la fede ad un fatto privato, ad una schizofrenia letale: la fede da una parte, la vita dall'altra. Grazie a Dio, la Chiesa cattolica in Spagna comincia ad uscire da questa schizofrenia". Per il direttore del settimanale cattolico "Alfa y Omega", la manifestazione "non è stata la fine di qualcosa, ma l'inizio". "Ora il problema – aggiunge - è saper articolare quelle convinzioni e quella forza nella vita e nei problemi di ogni giorno". Per farlo i mezzi di comunicazione sociale "sono essenziali" e come si è creata la necessità di manifestare pubblicamente la propria fede, "bisogna continuare a creare coscienza di ciò che non si può fare oggi senza mezzi di comunicazione sociale propri e differenziati". "È probabile che le istanze politiche e sociali si siano accorte che i cattolici in Spagna stavano facendo la 'siesta', ma magari non tanto come pensavano", sostiene Velasco, sottolineando come una recente frase del Papa "il futuro dell'umanità passa attraverso la famiglia" è "molto più che una semplice frase". "Il rischio sta nel dimenticarsi che la difesa della famiglia non è cosa di un giorno, ma di tutti i giorni in casa, nella scuola dei figli, sui media, in Parlamento, nei tribunali, nella politica e nel voto".
QUALCOSA È CAMBIATO. "La manifestazione del 18 giugno a Madrid è stata una pietra miliare": dichiara al Sir DANIEL ARASA, presidente del Gruppo di entità catalane della famiglia (www.sobrelafamilia.org), sposato, giornalista e padre di 7 figli. A suo avviso "si sta forgiando un movimento sociale di notevole apertura e trasversale ai partiti politici, che può perfino può superarli sotto molti aspetti". Per Arasa, "era ora che non fossero soltanto il relativismo e il politicamente corretto a dettare le regole": "Chi nelle ultime settimane ha manifestato a favore della famiglia ha dimostrato una stima enorme del bene comune, non l'ha fatto per un vantaggio personale. D'altra parte, significa portare alla vita pubblica un po' di aria fresca in un mondo relativistico dove vige solo il politicamente corretto purché lontano dalla verità e della legge naturale". "In Spagna ora non si potrà più fare politiche che riguardano la famiglia – sottolinea - senza tener conto delle famiglie organizzate, anche se sarà probabile che il Governo ci proverà. Sono convinto, inoltre, che ciò che è successo in Spagna influirà anche in altri Paesi". "In ogni caso – conclude - continueremo a lottare per difendere il vero matrimonio, il diritto dei bambini ad un padre ed una madre. Forse un giorno, nello stesso modo in cui una maggioranza parlamentare impone alcune leggi, un'altra maggioranza potrà abrogarle".
ALTRE VOCI. Ad opporsi ai matrimoni fra persone dello stesso sesso sono stati anche gruppi come "Fatti Sentire" (Hazte Oir) o E-Cristians, nonché associazioni cattoliche e singoli vescovi. Il pericolo di una "libertà anarchica" è stato sottolineato da mons. BRAULIO RODRÍGUEZ PLAZA, arcivescovo di Valladolid, secondo il quale "lo pseudomatrimonio tra persone dello stesso sesso è espressione di una libertà anarchica che si vuole presentare erroneamente come autentica liberazione". Il sindaco di questa città castigliana, Javier León de la Riva, è stato tra i primi a dichiarare che se la legge va avanti "non eserciterà né delegherà la facoltà di sposare omosessuali". A questo proposito, ricorda, "esiste in Spagna la clausola dell'obiezione di coscienza".
Agenzia Sir
La legge sui matrimoni gay in Spagna
I princìpi inviolabili del «senso comune»
La legge approvata ieri dal Parlamento spagnolo rappresenta una rottura radicale
Luigi Geninazzi
Adesso molti scriveranno che la storia si è rimessa in marcia ricordando che la Spagna, a ben vedere, non è il primo Paese al mondo ad aver autorizzato il matrimonio tra coppie omosessuali. E' vero, ma l'ha fatto ponendosi ad esempio di un «progresso irrefrenabile», come ha detto con orgoglio il premier Zapatero che qualcuno già considera il nuovo modello della sinistra riformista. La legge approvata ieri dal parlamento spagnolo rappresenta una rottura radicale: da oggi, nel Codice civile di un Paese europeo, non si parla più di marito e moglie ma semplicemente di coniugi in quanto il matrimonio viene definito come un'unione tra adulti, senza distinzione di sesso. Non è «l'allargamento della sfera dei diritti», come pretendono le associazioni omosessuali, bensì lo stravolgimento del vincolo matrimoniale che non può non avere ripercussioni negative su tutta la società. E' del tutto ipocrita sostenere che questa "riforma" non lede i diritti degli eterosessuali che potranno continuare a sposarsi come hanno sempre fatto (ci mancherebbe altro!). No, introdurre il matrimonio omosessuale equivale a mettere in circolazione una moneta falsa che, com'è noto, scaccia quella buona.
Zapatero afferma che la maggioranza degli spagnoli non è contraria al matrimonio gay. Così dicono i sondaggi. Ma è interessante notare che il giudizio cambia drasticamente a proposito del diritto d'adozione, previsto dalla legge spagnola anche per le coppie omosessuali. La maggior parte degli intervistati rifiuta l'idea che un figlio possa essere tale dentro un rapporto innaturale, con due genitori dello stesso sesso. Istintivamente la gente percepisce che la società rischia l'auto-distruzione se vengono manomessi alcuni principi del «senso comune» che stanno alla base della nostra civiltà. Come spiega in un recente libro il filosofo Thibaud Collin, ascoltato consigliere del leader politico francese Sarkozy, una democrazia è tale quando rispetta questi principi di carattere etico accettati dalla stragrande maggioranza delle nostre società. Ma ci sono delle minoranze «illuminate» per le quali l'identità sessuale o il rapporto di parentela sono l'esito di una falsa coscienza tradizionale e religiosa e in quanto tali vanno combattuti. Alla fine contano solo i desideri dei singoli e gli interessi di lobby agguerrite. Così l'omosessuale si trasforma in attivista gay e il desiderio diventa un diritto garantito dallo Stato.
Contro questa triste e drammatica parabola della nostra civiltà, ben descritta dal filosofo Collin, ha alzato la voce la Chiesa e si sono mobilitati moltissimi cittadini spagnoli. E' una protesta che non è animata da alcun sentimento di omofobia, ma rifiuta ogni snaturamento del matrimonio che comporterebbe inevitabilmente la fine della famiglia. La preoccupazione di fondo è che tutto si risolva in una generica equivalenza perché più nulla ha valore, neppure l'amore coniugale o il tirar su i figli. Di colpo siamo passati dalla rivendicazione della "diversità" al trionfo dell'indifferenza. E' questa l'operazione nichilista che Zapatero, con la sua aria da timido cerbiatto, sta portando avanti in modo sfrontato e durissimo. Subito prima del matrimonio gay il parlamento spagnolo aveva approvato il divorzio-express, una legislazione di tipo islamico che introduce il ripudio, senza la necessità di alcuna motivazione. E già sono in progetto leggi ultra-permissive sugli embrioni, sull'aborto e sull'eutanasia. E' questa la strada che intende percorrere la sinistra europea?
Avvenire - 1 luglio 2005
benchè io sia anti islamico e crociato permanente, debbo ammettere che mi piacerebbe tanto che la Spagna divenisse mussulmana di nuovo, solo per il piacere feroce di vedere gente come Zapatero costretta ad imparare i 5 pilastri dell'islam, e tutti i gay e le lesbiche che l'hanno acclamato e votato trattati come e peggio dei cani, insultati sputati e magari anche lapidati.....ahhhh che bello sarebbe.....come riderei!!!!!
†Extra Ecclesia nulla salus†