A proposito della vicenda dell' imam sequestrato a Milano e torturato dagli agenti della CIA, onore alla dott.ssa Nobili e al dott. Salvini, persone intelligenti, oneste, coraggiose. Hanno fatto quello che bisognava fare.
Ma non è che il quadro della situazione cambi. Non è che siamo in presenza di una svolta, ossia dell' Italia che solleva la testa e rivendica la propria indipendenza dal padrone statunitense. Siamo in presenza, anzi, di una situazione abbastanza comune nelle colonie USA: c'è un "sussulto" di indipendenza da parte di un qualche organismo istituzionale dei locali, ci sono polemiche, si avviano procedure sotto il segno della sovranità nazionale e poi... tutto torna come prima.
Anche in Guatemala, Honduras, Ecuador, ecc. ogni tanto c'è la sparata antiamericana, il grido contro "El Colosso del Norte", che scoppia e illumina ma subito scompare nella notte come un petardo. Proprio come in Italia.
E' molto probabile, anzi quasi certo, che anche l' iniziativa della giudice Nobili finirà in niente, come in niente sono finite tutte, tutte le iniziative della giustizia italiana che prendevano di mira persone e affari statunitensi. Qualche ricordino?
- I delitti del bandito Giuliano
- il caso Mattei
- il caso Moro
- Ustica
- il Cermis
- il caso Calipari
Non un capello si torse allo statunitense, benchè le vittime fossero tutte italiane...
Qualche anno fa l' ambasciata USA di Roma non accettò l' arresto neanche di uno statunitense accusato di traffico di organi umani, lo fece liberare e lo imbarcò sul primo aereo per gli USA.
Aspettiamoci un' altra bolla di sapone.