http://www.panorama.it/italia/vatica...-A020001031527
E il settimo giorno torniamo al riposo
di Ignazio Ingrao
30/6/2005
Il cardinale è pronto per la nuova campagna: negozi chiusi di domenica, la festa va santificata
Il Palazzo lo aveva dato per morto. Il Palazzo scopre che è più vivo che mai. Era cominciata come una grande guerra di contenimento per difendere la Chiesa dall'attacco dei referendari, ma il cardinale Camillo Ruini è riuscito a trasformarla nella più grande vittoria della sua carriera.
Appassionato di strategia militare, il porporato sembra essersi ispirato al mitico generale Michail Kutuzov che, evitando ogni scontro diretto, portò Napoleone Bonaparte alla disfatta e ritirata nella campagna di Russia.
Così il comitato Scienza & vita (121 tra presidenti di associazioni e movimenti cattolici, scienziati, giuristi e parlamentari di diversi schieramenti) con la tattica dell'astensione ha scompaginato il quadro politico. Adesso tutti si chiedono quale sarà la prossima mossa di Kutuzov-Ruini.
È tempo di tornare a santificare le feste, annuncia il cardinale, che il 30 giugno apre i lavori di un convegno europeo dal titolo sapientemente evocativo, «Ora et labora», come raccomandava San Benedetto.
Il presidente della Cei ha affidato al Censis un'indagine sulla domenica degli italiani. I dati sono espliciti: il 57,8 per cento degli intervistati si è dichiarato cattolico praticante ma di questi solo il 21,4 per cento va a messa tutte le domeniche.
Mentre il 68,4 per cento degli italiani si è detto favorevole all'apertura domenicale dei negozi e tra questi il 30 per cento afferma che fare acquisti è un modo divertente per trascorrere il giorno di festa.
Lo storico Giorgio Rumi, interpellato da «Panorama», lancia un allarme: «I grandi centri commerciali, tempio del consumismo, stanno sostituendo le chiese». Bisogna correre ai ripari e Ruini chiama nuovamente a raccolta il mondo cattolico: alla fine di maggio 67 mila rappresentanti di diocesi, parrocchie, associazioni e movimenti da tutta Italia si sono ritrovati a Bari per il Congresso eucaristico nazionale dedicato alla difesa della domenica come «festa dello spirito».
E un nutrito gruppo di associazioni cattoliche, capofila le Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani), ha sottoscritto un appello per limitare l'apertura domenicale dei negozi e il lavoro festivo.
«Dobbiamo riscoprire il senso del limite in ogni dimensione dell'esistenza» spiega il presidente delle Acli, Luigi Bobba: «Limite nell'uso della scienza, limite nei consumi, limite nell'uso del tempo». Il vescovo di Locri, Giancarlo Bregantini, è radicale e invita i cristiani a non fare la spesa di domenica.
È la trasformazione complessiva dei «modelli e degli stili di vita» che preoccupa Ruini, la domenica è solo una delle emergenze. Le maggiori minacce arrivano dall'Europa: eutanasia, riconoscimento giuridico delle unioni di fatto e matrimoni gay. Perciò il comitato Scienza & vita non sarà smantellato: dal punto di vista formale si scioglierà e chiuderà i conti, anche perché grava il peso di un'interpellanza del senatore Stefano Passigli, ma rinascerà immediatamente, magari sotto forma di fondazione, pronto a contrastare i nuovi possibili attacchi.
Maggiore equità fiscale per le famiglie e riforma della sanità saranno gli altri fronti della campagna d'autunno del presidente della Cei e verranno discussi nel corso dell'assemblea generale dei vescovi dal 14 al 18 novembre ad Assisi.
Tuttavia, come sa ogni buon generale, i maggiori pericoli arrivano dal fronte interno: non tutte le associazioni e i movimenti ecclesiali sono disposti a ripetere l'esperienza del comitato Scienza & vita almeno con le modalità adottate durante la campagna referendaria.
C'è chi vorrebbe maggiore libertà di parola, chi critica l'eccessivo «controllo dall'alto», chi deve fare i conti con una base che, nonostante la vittoria, contesta ancora come si è arrivati alla scelta dell'astensione. La marcia trionfale, almeno per il momento, è rinviata.