La versione integrale dell’intervista che segue sarà pubblicata su un libretto edito da "Stampa Alternativa" per i "Millelire". Esso rientra nelle attività che l’Ufficio Stampa diretto da Marcello Baraghini (direttore editoriale di Stampa Alternativa) e composto da Alberto Mingardi e Carlo Stagnaro intende portare avanti per pubblicizzare la vicenda di Moreno Simionato e darle sui media l’importanza che merita. L’operazione è appoggiata dalla rivista libertaria "Enclave".

Per ogni informazione: Comitato per Simionato, vaimoreno@freemail.it

Moreno Simionato: la mia lotta contro lo stato

A cura di Alberto Mingardi e Carlo Stagnaro


L'ultima minaccia di Moreno Simionato è di quelle che danno i brividi. L'imprenditore dell'Ossola ha imbottito la propria stalla (l'impresa cui aveva dedicato risparmi ed energie) di dinamite, ed è pronto a farla scoppiare. Standoci dentro, naturalmente. Se, c'è sempre un "se", le "autorità" competenti non si decideranno finalmente a riconoscergli quanto dovuto. Il "caso Simionato", sul quale anche testate importanti hanno scritto e disquisito, è una sequela senza fine di ruberie ed omissioni da parte di queste "autorità". Facile comprendere i perché della disperazione di Simionato. Che preferisce morire, piuttosto che continuare una vita d'inferno. Questa intervista risale a poche ore prima della scadenza del suo "ultimatum". Lo abbiamo sentito telefonicamente. La voce ferma, la lucidità quella di sempre, la determinazione al massimo grado, l'esasperazione pure. Comunque vada, grazie, Moreno.

Come ha cercato, per l'ennesima volta, di fare sentire la propria voce e le proprie ragioni alle "autorità"?

Ho mandato una lettera molto pesante, dicendo che queste gente che potrebbe causare... che forse ha causato la mia morte, doveva ritenersi responsabile. Credo che, dalla punta dei piedi alla cima della testa di queste persone, abbiano almeno un pochettino di coscienza. Quando giocheranno con i loro figli, o anche solo li guarderanno, capiterà una volta che dovranno ricordarsi che anch'io avevo due figli. I loro hanno per padre degli assassini, i miei una persona che ha sempre lottato per lavorare. Ritengo responsabili sia il giudice che ha giudicato me e mia moglie, sia
chi ci ha denunciato. Per cosa siete stati denunciati? Anzitutto, perché che noi abbiamo fatto scavi senza autorizzazione comunale. In secondo luogo, perché questi scavi sono stati effettuati in una zona con due vincoli, uno legato alle legge 431-Galasso (beni ambientali), l'altro alla 4589 inerente a questioni idrogeologiche (per vicinanza al fiume Toce).Ne vuole sentire una bella?

Dica.

Al processo, il mio avvocato, quando a deporre c'era l'architetto del comune, gli ha chiesto se fosse a conoscenza del fatto che i coniugi Simionato hanno l'autorizzazione per la 4589, e anche quella per la 431 (che avevamo, ci mancava solo quella comunale).Lui ha risposto di sì. Non si capisce perché ci abbiano denunciato quando loro sapevano che, per una delle imputazioni non ce n'era motivo.

Come hanno reagito al suo "ultimatum"?

Ieri (23 Ottobre), verso le tre del pomeriggio, sono arrivati cinque uomini della questura. Dicono che prefetto e questore stanno prendendo a cuore la mia causa. Ma stavolta non mi fermano. Mi hanno chiesto di andare io, come già fatto, in questura e prefettura. Ho risposto picche. Non sono in prefettura o in questura il disagio, la puzza in camera... Non bevono con l'acqua del pozzo... Non gli manca l'acqua potabile. Tutto questo avviene qui, è giusto che vengano qui, a casa mia, a vedere di persona.

Di sicuro il suo gesto di ribellione in un certo senso più "significativo" non ha fatto certo piacere a questi "signori". Lei ha dichiarato l'indipendenza dallo stato italiano. Cosa l'ha spinta a farlo?

L'ho fatto perché ritengo che dal momento in cui ho acquistato questa terra, non solo dai proprietari ma di fatto anche dallo stato (cui ho dovuto pagare tasse su tasse), il proprietario sono io. Solo che, finché c'è lo stato di mezzo, io... noi tutti siamo proprietari "fittizi". Non ho usato questo terreno per edificare un condominio, per mettere su un bordello, per costruire una discoteca. Ho cercato di creare delle stalle per creare lavoro e ricchezze nella zona. Mi è stata negata questa possibilità. Sono arrivati anche a farmi perdere i contributi, 176 milioni, assegnatimi in precedenza. Mi sono detto: se mi fanno un danno del genere, che razza di stato è?. Uno stato che da un lato mi porge una carota, dall'altro mi da una bastonata...

Chi le da una mano in questo momento?

Non certo lo stato! Tutto quello che ho fatto l'ho fatto con i miei risparmi, poi hanno cominciato ad aiutarmi due imprenditori della Life (Liberi Imprenditori Federalisti Europei), con i loro risparmi. E' gente "umana" che ha capito il mio problema e mi dà una mano. Abbiamo un contratto regolare, stilato da un avvocato. Non sono usurai, non c'è nessun tipo di truffa, niente riciclaggio di denaro sporco o cose simili. Certo che se, un domani, dovessi consegnare la terra a qualcuno, come accade alle vittime degli "strozzini", preferirei in ogni caso darla a persone simili, che mi hanno aiutato davvero, piuttosto che allo stato. Allo stato non darei un centimetro quadrato della mia proprietà.

Sa che da molti per questo suo gesto potrebbe essere visto come, né più né meno, un "matto"?

La questione e semplicissima: la gente non ha capito ancora il senso della vita. Tutti stanno aggrappati alla vita per assuefazione, ci hanno inculcato nella testa fin da piccoli che è un peccato mortale morire per un ideale, e tutti continuano a vegetare anche nella miseria e nelle più assurde situazioni. Non hanno capito che vivere da schiavi non è vivere... da schiavi non vale la pena vivere. Siamo schiavi di chi invece dovrebbe esserci "tutore". Tutti abbiamo bisogno di un tutore-stato, come la vigna ha bisogno del traliccio. Ma di uno stato che cerchi di garantire certi diritti, non di derubarci. Voglio essere lasciato libero per agire. Nel rispetto di certe regole. Ma non può lo stato cambiare ogni cinque minuti le regole, diventa una specie di "Onnipotente". Ma di Onnipotente, per chi crede ce ne è uno solo...



Crede che le persone nella sua situazione siano molte? Cosa le invita a fare?

Se solo in Italia una piccola parte di quelli che fanno rumore ai bar, nei campi di calcio, in posta, nelle varie situazioni in cui si trovano a disagio, una piccola parte di queste persone che protestano a parole, cominciasse a dire "io non pago", credo le cose cambierebbero. Presto e meglio. Ci sono delle conseguenze spiacevoli. Mi porteranno via la tv? Pazienza, vedrò meno stupidate. Mi pignorano un qualsiasi bene? Credo che comunque valga la pena combattere. E' sempre meglio che restare zitti. Facendo così le cose non cambieranno mai. Cosa do di importante ai miei figli se gli lascio un'eredità già passiva ancor prima che loro la prendano in mano?

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Qualcuno sa che fine ha fatto poi Moreno ?