Le reazioni politiche agli attentati a Londra Calderoli: «Ritiro concordato
delle truppe» Il ministro leghista: «Via i nostri soldati dall'Iraq. Ma in
fretta». Ma Fi e Udc frenano: «Sarebbe una fuga davanti al terrore»
ROMA - T'aspetti che a dirlo sia un esponente dell'ala sinistra
dell'opposizione, è invece il primo politico a parlare apertamente dì
ritiro, alla luce di quanto accaduto a Londra, è il ministro della Lega
Roberto Calderoli. Che spinge l'acceleratore sull'exit strategy auspicando
la cessazione in tempi brevi della missione Antica Babilonia. Tesi anche
sostenuta in un editoriale pubblicato sulle colonne della Padania. «Non è
vigliaccheria - rivendica nell'articolo Calderoli - non è tirare indietro
la
mano. Semmai è il contrario. Vogliamo capire, fare un bilancio, ragionare.
Perché l'unica cosa che non possiamo permetterci è passare da utili
idioti».
Concetti poi ribaditi in una dichiarazione di venerdì pomeriggio, quando
Calderoli spiega che «è evidente che, dopo New York, Madrid e Londra,
l'Italia rappresenta il più probabile e prossimo obiettivo dei terroristi,
è
arrivato perciò il momento di iniziare a pensare anche a casa nostra».