Arricchirsi e vivere con un tenore di vita elevato grazie alla propria bellezza sfruttando il proprio sesso a qualcuno può sembrare squallido ma questo lo lascerei decidere alle donne. Ci sono donne che fanno questra scelta. "Lavorare" per qualche anno e poi vivere di rendita per il resto della propria vita.In Origine Postato da iannis
Prostituzione vuol dire vivere del proprio sesso e nient'altro, per il resto essere sole a fare una vita squallida. Ti pare giusto per le donne? Le puttanelle che vanno con i ricconi non sono certo degne della mia stima ma lo Stato non le incentiva certo, e soprattutto fanno una vita perlomeno normale, anche se certo non sono felici, non vanno la sera per strade malfamate. Almeno il cliente se la prenda come amante e la mantenga, non ci faccia solo sesso. Sarebbe il meno peggio.
Le si può biasimare, giudicare secondo il proprio metro, ma non possiamo certo impedirlo come non possiamo impedire a qualcuna di scegliere la vita dell'amante di lusso, della "mantenuta".
Lo stato non incentiva e nonha alcun dovere nè di incentivarlo nè disincentivarlo essendo scelte di vita e comportamenti che riguardano la sfera delle proprie scelte individuali ove lo stato e nessun altro può ficcarci il naso.
Al massimo lo stato ma soprattutto la società dovrebbe fafre di tutto per offrire alternative di lavoro diverso in modo da concedere alla donna ma a tutti noi una possibilità di scelta.
Offrire un lavoro onesto e dignitoso per tutti. Ma questoè sotto gli occhi di tutti non è possibile e se qualcuno vuole trovare delle scorciatoie per raggiungere una condizione di vita superiore alla media e la natura glielo consente chi siamo noi per impedirlo?
Come pure non si può pretendere che il bisogno naturale di fare sesso comprenda e contempli anche un sentimento diverso tale da "tenersi" l'amante del momento.
Il problema del vivere sulla strada è solo un modo per rendere l'incontro tra offerta e richiesta più immediato ed economico.
Le stesse prostitute sanno che se dovessero passare per locali o pensioni gran parte del guadagno e del tempo andrebbe nelle tasche di chi offre questi "servizi". In questo caso effettivamente dobbiamo parlare di sfruttamento della prostituzione perchè molti di questi locali e pensioni vivono proprio del alvoro delle povere prostitute e quindi non gli rimane che "offrire" le loro prestazioni per strada.
Certo occorrerebbe poter offrire delle alternative ugualmente economiche e che possa garantirgli una vita migliore, ma come è facile comprendere non è affatto facile.
Gravare di spese eccessive queste "prestazioni" significherebbe limitare questo "servizio" ai soli che se lo possono permettere, impedendo di fatto quell'equilibrio tra domanda ed offerta secondo la quale c'è "lavoro" per tutte e la possibilità di "soddisfare" una buona parte del "mercato".
Come vede il problema ha molti risvolti ed una complessità elevata.
Non si può liquidare semplicisticamente come vorrebbe fare qualcuno.
Saluti