Cento (Ferrara), "Mentre l'Inghilterra piange e l'Italia trema, qualcuno giovedi sera ha ballato". Vedere quella scena mi ha fatto male al cuore". Erminio Gamberini, un testimone di Cento racconta così il suo personale incontro con l'orrore. Quello di chi vede festeggiare la morte e il sangue di tanti innocenti. "Era mezzanotte e nel piazzale dell'autostazione una decina di extracomunitari si abbracciavano e ballavano. Mi sono fermato per capire: mi hanno detto, con il sorriso, di starmene buono, che tra poco comanderanno loro, e che la loro era una danza in onore dei kamikaze".
Una danza nel piazzale, un luogo simbolico, la vecchia stazione di Cento, da anni divenuta il punto di ritrovo di molti extracomunitari. Una specie di terra di nessuno, dove ogni giorno si registrano incidenti, risse, scontri fra ubriachi. Un fazzoletto di terra dove i centesi passano in fretta perchè, raccontano, hanno paura perchè "non si sa mai cosa può accaderti".
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