Molti ritengono , sulla scorta della posizione USA in tema di tribunale internazionale , che il governo americano non gradisca i tribunali sopranazionali.
Ma è giusto solo se si parla di responsabilità delle truppe USA nel mondo, quando si parla di controversie fra investitori americani e paesi di destinazione di tali investimenti la musica cambia, almeno per ciò che riguarda il giardino di casa.
Stefano Marinelli su www.equilibri.net del 8/7/05 in un articolo sostanzialmente favorevole alla politica moderata del nuovo governo di sinistra Uruguacio ci parla dei contrasti in quel paese sulla ratifica del Trattato sugli investimenti che il governo nord americano “propone “ ai paesi dell’ america latina:” Secondo il cancelliere Reinaldo Garganto, il trattato contiene articoli che “mettono in gioco la sovranità statale”, in particolare la limitazione dei rapporti commerciali con i paesi “non graditi” agli USA (per esempio Cuba e Iran) e con l’istituzione di tribunali internazionali per la risoluzione delle controversie tra Stato e imprese, per cui la giurisdizione dei tribunali uruguayani sarebbe sostituita da un arbitrato concordato con le singole imprese e con la Banca Mondiale. Inoltre, il concetto giuridico di “investimento” nel trattato viene esteso al rango di speculazione finanziaria, ed arriva a comprendere perfino i diritti di proprietà intellettuale e i brevetti. Neanche negli ultimi incontri del 28 giugno il governo è riuscito a trovare una posizione comune al riguardo e il voto sulla ratifica del trattato è stato rinviato a data da destinarsi, ma difficilmente si giungerà a un accordo entro il 2005.