ISRAELE
Uno Stato terrorista, razzista e sanguinario.
Perchè gli israeliani, che avrebbero conosciuto nel passato le sofferenze della discriminazione, hanno riciclato a proprio vantaggio le scelleratezze della schiavitù e della tirannia?
Perchè, nonostante ciò, gli israeliani sarebbero i "buoni" ed i "perseguitati"?
Perche' gli schermi di tutto il mondo continuano ininterrottamente a reiterare le immagini di Shindler's List, di Train de Vie, per non parlare dei continui ed ininterrotti documentari e degli speciali trasmessi da Raitre sui sopravvissuti ai campi di sterminio tedeschi... ma non dedicano mai nemmeno un briciolo di attenzione alle lunghe e tragiche sofferenze del popolo Palestinese?
La condanna o la critica verso Israele o verso il sionismo non è antisemitismo. Da anni i sionisti conducono una lotta impari contro la Palestina, occupata senza alcun diritto dal loro esercito, scatenando odio e disprezzo da parte dell'opinione pubblica mondiale, oltre che dagli stessi palestinesi. Israele potrebbe avere la pace senza pagare alcun prezzo, però continua a condurre una campagna sistematica di espropriazione e occupazione, rendendo lentamente, deliberatamente, la Palestina un luogo invivibile per i palestinesi, e vivibile per gli ebrei. Il suo obiettivo non è la difesa o l’ordine pubblico, ma l’estinzione di un popolo. La ragione principale per la crescita dell'antisemitismo sia fondamentalmente da ricercare (solo ed esclusivamente) nella politica criminale che Israele sta conducendo ai danni dei palestinesi. Ma se qualcuno osasse criticare, mettendo in evidenza i crimini perpetrati dai sionisti, basta agitare il "manganello dell'Olocausto" (nel 1991 lo storico tedesco-israeliano Michael Wolffsohn, un professore di storia, aveva coniato il termine "manganello dell'Olocausto") per zittire coloro che muovono critiche verso Israele.
Fabio GALANTE