Una nuova minaccia dalla formazione terroristica legata ad Al Qaeda
Il messaggio sul web. Per gli esperti è una strategia mediatica
Al Masri, ultimatum anche all'Italia
"Un mese per ritirarsi dall'Iraq"
Ha rivendicato le stragi di Londra ed è sospettato di quella di Madrid
I quattro terroristi ripresi a Luton
ROMA - Un mese di tempo per ritirarsi dall'Iraq altrimenti sarà colpito il cuore dell'Europa. E' questo l'ultimatum lanciato via internet dalle brigate Abu Hafs Al-Masri, l'organizzazione terroristica che ha rivendicato gli attentati di Londra, ai "paesi crociati" tra cui viene indicata anche l'Italia.
Nel messaggio di minaccia, che è apparso nelle ultime ore su un sito web legato all'organizzazione, che è al vaglio degli esperti, si dà un mese di tempo per il ritiro dei soldati stranieri dall'Iraq. "Dopo di che - si legge - non vi saranno altri avvertimenti e agiremo direttamente toccando il cuore dell'Europa e dando origine ad una guerra cruenta e sanguinosa".
"Questo - si legge nel messaggio - è un comunicato rivolto ai Paesi europei dopo gli attacchi che hanno colpito Londra e riguarderanno altre città crociate i cui soldati sono ancora in Iraq. Rinnoviamo l'ultimatum che vi abbiamo precedentemente inviato dandovi un mese di tempo per rivedere le vostre posizioni nei confronti dell'Islam e del popolo musulmano. Con un altro ultimatum - prosegue il messaggio - vi diffidiamo a rivedere i vostri rapporti di alleanza con l'America ed i sionisti, per far terminare il bagno di sangue che attualmente è in corso in Iraq, Afghanistan e Palestina".
Il messaggio ripropone alcuni dei temi spesso toccati dalle organizzazioni terroristiche: "Noi siamo uomini che aspirano alla morte come voi aspirate alla vita e quindi la jihad sulla strada di Allah verrà condotta fino al giorno del giudizio". Quindi le minacce esplicite: "Colpiamo le città dell'Europa a difesa del popolo musulmano in reazione alle terribili condizioni in cui esso vive dal Golfo arabo al Marocco. I mujahidin non smetteranno di combattere finché l'Islam non potrà affrancarsi dall'oppressione e dalla mortificazione".
Quello pubblicato oggi sul web, affermano le brigate Abu Hafs Al-Masri "è l'ultimo messaggio che trasmettiamo ai paesi crociati: concediamo un mese di tempo per il ritiro dei vostri soldati dall'Iraq dopodiché non vi saranno altri avvertimenti ed agiremo direttamente toccando il cuore dell'Europa e dando origine ad una guerra cruenta e sanguinosa".
In un passaggio le brigate Abu Hafs Al-Masr indicano esplicitamente i destinatari del messaggio: "I crociati, tuttora presenti in Iraq, con particolare riguardo alla Danimarca, alla Gran Bretagna, all'Italia e ad altri Paesi che hanno ancora i loro eserciti sul territorio iracheno. Noi vi giuriamo - conclude il messaggio - che queste sono le nostre ultime parole. Dopo di ciò i mujahidin si faranno sentire nelle vostre capitali".
Gli esperti ritengono che il messaggio rientri nell'ambito di una strategia mediatica, diretta a diffondere e ad accrescere un clima di tensione e di paura nei confronti dei popoli dei paesi europei, sottolineando che non è la prima volta che accade.
Le brigate Al Masri hanno rivendicato l'attentato del 7 luglio a Londra e sono ritenute responsabili, anche se non c'è mai stata una conferma, delle stragi della stazione di Atocha, a Madrid, dell'11 marzo 2004. I servizi segreti italiani del Sismi, proprio il 30 maggio scorso avevano diramato un'informativa su nuove minacce di questa formazione terroristica legata ad Al Qaeda.
Le brigate Al Masri sono inoltre ritenute coinvolte negli attentati alla sede Onu a Bagdad, in cui perse la vita anche il capo missione Sergio Vieira de Mello, negli attentati contro le sinagoghe in Turchia e nelle stragi di Giakarta, in Indonesia. Le Brigate Abu Hafs al-Masri, che il 29 luglio 2004 dichiararono "una sanguinosa guerra" all'Europa e minacciarono il premier Silvio Berlusconi, prendono il nome dallo pseudonimo dell'egiziano Mohammed Atef, ucciso alla fine del 2001 durante la guerra in Afghanistan. Oltre che stretto collaboratore, Atef era anche consuocero di Bin Laden: la figlia ha sposato Mohammed, secondogenito e delfino del miliardario saudita.
(17 luglio 2005)
repubblica.it